Concetti Chiave
- Il Minotauro, guardiano della frana tra il sesto e il settimo cerchio, simboleggia la bestialità e la violenza nel poema di Dante.
- Rappresentato come un toro con testa umana, il Minotauro è una creatura immobile e priva di astuzia, che si agita in maniera inefficace davanti a Dante e Virgilio.
- L'ira del Minotauro esplode in modo parossistico e ridicolo, incapace di impedire il passaggio dei due viaggiatori attraverso l'Inferno.
- I centauri, a differenza del Minotauro, sono descritti come saggi e composti, con il compito di vigilare e punire i dannati per la loro colpa di violenza.
- La rappresentazione del Minotauro da parte di Dante si distacca dalla tradizione classica, enfatizzando la sua natura bestiale e impotente.
La figura del Minotauro
A guardia della ruina, della frana che per estremamente malagevole che sia, pure costituisce una via a un uomo vivo che debba come Dante scendere dal livello del sesto cerchio a questo del settimo, sta sdraiato il Minotauro. Mezzo uomo e mezzo bestia, concepito per l'amore bestiale d'una donna per un turo, mostro che si pasceva di carne umane, il Minotauro simboleggia la matta bestialità, che è tutt'uno con la violenza: sicché egli sta a guardia di tutto il cerchio, non del solo girone, del resto vigilato dai centauri.Simboleggia acconciamente la bestialità-violenza non per la sua bicorporeità, mezzo uomo e mezzo bestia, ma perché come interamente bestia, nonostante la sua testa d'uomo, è rappresentato dal poeta. Della doppia natura, umana e bestiale, partecipano anche altri esseri demoniaci: lo stesso Minos con la sua coda, Cerbero, in qualche modo Pluto, poi le Arpie (canto XIII) e Gerione (canto XVII).
Uomini insieme e cavalli sono anche i centauri, di ben diverso significato, che presto appariranno. Il Minotauro è bestia perché immaginato da Dante come toro con testa d'uomo, e non come uomo con testa bovina secondo invece se lo raffiguravano gli antichi; bestia è interpellato da Virgilio, che più tardi parla della sua ira bestial; e tutta la rappresentazione è coerente su questa linea.
Caratteristiche del Minotauro
E' un enorme bestione immobile: il poeta, oltre che nella mole, vuol mostrarcelo appunto in questa sua immobilità bestialmente sonnecchiante. E' assai meno spaventoso di Cerbero, i cui latrati riempiono tutto l'Inferno: è massa bruta, nessun lampo di astuzia demoniaca è in lui; una forza fisica che fida solo in sé stessa non può far molta paura; e infatti Dante non dice d'averne provata. La sua ira esplode immediatamente alla vista dei due viaggiatori, e immediatamente raggiunge il suo parossismo; i moti sono scomposti, violentissimi ma inefficienti allo scopo d'impedire l'accesso, che al contrario favoriscono: si agita, morde sé stesso. Le parole sferzanti e imperiose che Virgilio gli rivolge aumentano l'ira e quindi l'inefficienza del Minotauro, che abbandona addirittura il suo posto di guardia, si mette a saltellare qua e là, mostruoso e ridicolo, come è sempre ridicola l'ira impotente. E i due passano.Quanto stupido e parossistico il Minotauro, altrettanto composti, saggi, posati i centauri, la cui rappresentazione è staccata da quella del toro dalla sapiente pausa di alcune terzine dottrinali (28-51). Dovendo far passare a un uomo vivo il fiume di sangue, e non volendo, a scanso di monotonia, ricorrere ancora una volta a una barca, come nel caso dell'Acheronte e dello Stige, il poeta doveva necessariamente pensare a un guado in groppa a una bestia: i centauri dovettero presentarsi subito alla sua fantasia, dal momento che una non ricca tradizione classica, seguita poi anche dall'arte romanica, li designava come violenti, feroci, crudeli, e perciò atti a vigilare e punire dannati per la loro stessa colpa.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del Minotauro nell'Inferno di Dante?
- Come viene rappresentato il Minotauro da Dante?
- In che modo il Minotauro differisce dai centauri?
- Qual è l'effetto delle parole di Virgilio sul Minotauro?
Il Minotauro è posto a guardia della frana che conduce dal sesto al settimo cerchio dell'Inferno, simboleggiando la bestialità e la violenza.
Dante immagina il Minotauro come un toro con testa d'uomo, una bestia immobile e sonnecchiante, priva di astuzia demoniaca, la cui ira è inefficace.
Mentre il Minotauro è descritto come stupido e parossistico, i centauri sono rappresentati come composti, saggi e posati, adatti a vigilare e punire i dannati.
Le parole di Virgilio aumentano l'ira del Minotauro, rendendolo inefficace e ridicolo, permettendo così a Dante e Virgilio di passare oltre.