Concetti Chiave
- Dante e Virgilio incontrano il Minotauro all'inizio del settimo cerchio, ma riescono a proseguire nonostante la sua rabbia.
- Virgilio spiega che la frana è stata causata dalla venuta di Cristo nel limbo, collegandola alla struttura dell'Inferno.
- I violenti sono puniti immersi in un fiume di sangue bollente, sorvegliati da centauri armati di frecce.
- Nesso, un centauro, guida Dante e Virgilio, indicando figure storiche immerse nel fiume, come Alessandro e Dioniso di Siracusa.
- Il livello del sangue nel fiume varia, aumentando e diminuendo, con personaggi come Attila visibili in diverse parti del corso d'acqua.
L'incontro con il Minotauro
Nel dodicesimo canto dell'Inferno Dante e Virgilio scendono nel primo girone del settimo cerchio attraversando una frana, alla cui sommità è presente il Minotauro, che si arrabbia alla vista dei due pellegrini, i quali riescono comunque a proseguire la loro discesa.
La pena dei violenti
Virgilio spiega a Dante che l'origine della frana è da attribuire alla venuta di Cristo nel limbo, e poi fa notare al poeta il fatto che i violenti scontino la propria pena immersi nel sangue bollente, e siano guardati da dei centauri provvisti di frecce, che vengono scoccate verso chiunque decida di uscire dal fiume di sangue.
La guida di Nesso
Successivamente Virgilio si avvicina a uno dei centauri per spiegargli che il viaggio di Dante avviene per volontà divina, e chiede che uno di essi faccia da guida ai due pellegrini. Nesso, il centauro che fa da guida a Dante e Virgilio, fa notare a entrambi i personaggi della presenza di Alessandro e di Dioniso di Siracusa, così come Guido di Montfort, i quali sono completamente immersi nel fiume di sangue. Man mano che Dante e Virgilio avanzano, si accorgono che il sangue si fa sempre più basso fino a coprire solo le caviglie dei dannati, che guadano il fiume, il cui livello si rialza alla sponda opposta, in cui sono presenti personaggi come Attila e Sesto Pompeo.