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Concetti Chiave

  • Dante Alighieri si propone di creare una poesia armonica e memorabile, con un forte uso della musicalità per coinvolgere ed educare.
  • La Divina Commedia utilizza la terzina dantesca, una struttura metrica di versi endecasillabi con rime incatenate che favorisce movimento e armonia.
  • Dispositivi sonori come enjambement, allitterazioni, e onomatopee arricchiscono il ritmo e l'esperienza uditiva del poema.
  • Dante sceglie il lessico in modo evocativo, con suoni duri per l'Inferno e armoniosi per il Paradiso, riflettendo l'atmosfera di ciascun regno.
  • La Commedia è concepita per la lettura ad alta voce, sfruttando la musicalità per facilitare la memorizzazione e la trasmissione orale nel Medioevo.

Indice

  1. Introduzione
  2. Struttura metrica
  3. Suono e ritmo
  4. Lessico e suoni
  5. Ripetizioni e parallelismi
  6. Musicalità e contenuto
  7. L’aspetto musicale nei contenuti
  8. Dante e l’oralità

Introduzione

•Dante Alighieri: autore della Divina Commedia, poema in terzine di endecasillabi.
•Obiettivo estetico: creare una poesia alta, armonica, capace di “piacere” oltre che “insegnare”.
•Musicalità: elemento fondamentale per rendere la poesia memorabile, coinvolgente e ritmica.

Struttura metrica

•Verso: endecasillabo, il più musicale e flessibile della poesia italiana.
•Forma: terzina dantesca (tre versi endecasillabi con rime incatenate: ABA BCB CDC…).
•Effetto sonoro: continuità e movimento, con cadenza regolare e armoniosa.
•Rima: alternanza precisa, crea legami fonici tra i versi e rafforza la coesione semantica.

Suono e ritmo

•Enjambement e cesure: modulano il ritmo, creando pause o slanci melodici.
•Allitterazioni: ripetizione di suoni simili per ottenere effetti musicali (es. “Per me si va ne la città dolente…”).
•Assonanze e consonanze: richiamano l’orecchio anche al di là della rima obbligata.
•Onomatopee: suoni che imitano rumori o voci (es. “risonavan per l’aere senza stelle… stridore di ferree…” - Inf. III).

Lessico e suoni

•Scelta delle parole: spesso fonicamente evocativa, con prevalenza di suoni dolci, duri, aspri, secondo il contenuto.
Inferno: parole con suoni duri e aspri (es. “rottura”, “urli”, “stridore”).
•Paradiso: suoni leggeri e armoniosi, parole astratte e luminose (es. “luce”, “amore”, “armonia”, “dolcezza”).
•Polisemia fonica: alcuni versi hanno significato e musicalità che si rafforzano a vicenda.

Ripetizioni e parallelismi

•Ripetizione di strutture sintattiche (anàfore): crea ritmo e simmetria (es. “Per me si va… / per me si va… / per me si va…”).
•Parallelismi sintattici: equilibrio tra le frasi, musicalità formale.
•Effetto liturgico: rafforzamento del tono solenne e rituale, specie nei canti del Paradiso.

Figure retoriche sonore
•Allitterazione: ripetizione di consonanti (es. “Lo duca lui, e io dietro li andai.”).
•Assonanza: ripetizione di vocali simili.
•Onomatopea: imitazione di suoni reali.
•Anàfora: ripetizione all’inizio dei versi.
•Climax: progressione sonora e semantica.
•Iperbato e inversioni: creano un ritmo raffinato e controllato.

Musicalità e contenuto

•Forma e senso coincidono: il suono rafforza il significato.
•Esempio - Canto V (Paolo e Francesca): versi dolci, ritmo lento, vocabolario emotivo (es. “Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende…”).
•Esempio - Canto XXXIV (Lucifero): suoni ruvidi, ritmo spezzato, lessico cupo.
•Esempio - Canto XI del Paradiso: musicalità liturgica, armonia e simmetria che riflettono l’ordine celeste.

L’aspetto musicale nei contenuti

•Presenza della musica vera e propria nel testo:
•Canti angelici nel Paradiso.
•Canti sacri, inni, salmi, cori.
•La Commedia è essa stessa una forma di “musica poetica”.
•Dante paragona l’armonia celeste alla musica delle sfere (influenza della teoria aristotelico-tolemaica).

Dante e l’oralità

•Opera pensata per essere letta ad alta voce.
•Lettura orale esalta la musicalità dei versi, il ritmo, le pause.
•Importanza della memorizzazione e della trasmissione orale nel Medioevo.
•La musicalità è funzionale alla comprensione e alla bellezza.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo estetico di Dante nella Divina Commedia?
  2. L'obiettivo estetico di Dante è creare una poesia alta e armonica, capace di "piacere" oltre che "insegnare", con la musicalità come elemento fondamentale per rendere la poesia memorabile e coinvolgente.

  3. Come contribuisce la struttura metrica alla musicalità della Divina Commedia?
  4. La struttura metrica, basata su terzine di endecasillabi con rime incatenate, crea un effetto sonoro di continuità e movimento, con una cadenza regolare e armoniosa che rafforza la coesione semantica.

  5. In che modo Dante utilizza il lessico per evocare suoni specifici nei diversi regni della Commedia?
  6. Dante sceglie parole fonicamente evocative, con suoni duri e aspri per l'Inferno e suoni leggeri e armoniosi per il Paradiso, per riflettere il contenuto e l'atmosfera di ciascun regno.

  7. Qual è il ruolo dell'oralità nella Divina Commedia?
  8. L'opera è pensata per essere letta ad alta voce, esaltando la musicalità dei versi, il ritmo e le pause, facilitando la memorizzazione e la trasmissione orale, elementi cruciali nel Medioevo.

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