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Concetti Chiave

  • Dante paragona il suo viaggio a quello di Enea e san Paolo, inserendolo in una prospettiva provvidenziale guidata da Dio.
  • Nel canto II dell'Inferno, Dante si confronta con i viaggi nell'oltretomba di Enea e san Paolo, sottolineando la loro necessità storica e provvidenziale.
  • Enea deve incontrare il padre per ottenere informazioni cruciali per la fondazione di Roma e la guida dell'Impero e della Chiesa.
  • Dante riconosce il significato provvidenziale del suo viaggio solo nel Paradiso, paragonandolo al viaggio di Enea attraverso l'incontro con il beato avo Cacciaguida.
  • Cacciaguida allude a san Paolo quando chiede a Dante chi altro abbia avuto accesso al Paradiso da vivo, stabilendo così un parallelismo con il suo viaggio.

Indice

  1. Il Dubbio di Dante
  2. Il Parallelismo con Enea

Il Dubbio di Dante

Dante presenta il proprio viaggio come analogo a quello di Enea e di san Paolo e quello avventuroso dell'eroe greco Ulisse, cioè inserito in una prospettiva provvidenziale guidata da Dio e non animato da desiderio umano di conoscere . Quando nel canto II dell'Inferno, appena dopo essersi dichiarato disposto a seguire Virgilio nell'avventuroso viaggio, è colto da dubbio e da timore, Dante ricorda a se stesso e al maestro i due unici esempi a lui noti di viaggi nell'oltretomba: quello di Enea e quello di san Paolo. In entrambi, però, afferma Dante era evidente una necessità storica e provvidenziale: per esempio, Enea doveva incontrare il padre per averne notizie necessarie alla fondazione di quella città, Roma, alla quale sarebbero stati in seguito legati i due istituti politici e spirituali con funzioni di guida per gli uomini, l'Impero e la Chiesa (cfr. Parte Seconda, cap. VI).

Il Parallelismo con Enea

Un tale significato Dante invece non riesce ad attribuire alla propria eventuale avventura oltre i confini della terra dei vivi. Dante troverà risposta ai propri dubbi solo nel XVII canto del Paradiso quando ormai il suo viaggio si avvicina alla felice conclusione: il beato avo Cacciaguida andrà incontro a Dante, secondo quanto affermato nella descrizione dell'episodio, così come Anchise andò incontro a Enea. È stabilito in tal modo un diretto parallelismo tra Dante ed Enea: Dante è altrettanto degno di Enea, e il suo viaggio è ugualmente voluto dal cielo e necessario alla realizzazione del disegno provvidenziale. Inoltre Cacciaguida chiederà a Dante, per prima cosa, a chi altro sia stata dischiusa ancora in vita la porta del Paradiso, con allusione evidente al caso unico di san Paolo (cfr. Par., XV,25-30)

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