Concetti Chiave
- Il viaggio di Dante è simbolicamente datato al 1300, un anno di Giubileo, nonostante le discrepanze storiche e astronomiche.
- Malacoda nel XXI canto dell'Inferno suggerisce che il viaggio avviene 1266 anni dopo la morte di Cristo.
- Le date per la Passione di Cristo nel Medioevo erano il 25 marzo e l'8 aprile, creando incertezze sulla data esatta del viaggio.
- Dante potrebbe aver confuso i dati astronomici del 1301 con quelli del 1300, datazione importante per la coerenza narrativa.
- Recenti teorie sostengono la data dell'8 aprile, basandosi sul calendario ecclesiastico e il plenilunio menzionato da Virgilio.
Indice
L'inizio del viaggio dantesco
La data di inizio del viaggio dantesco, per il suo profondo valore simbolico, ha spesso attirato l’attenzione degli interpreti. Le maggiori informazioni che Dante ci offre sulla datazione del suo viaggio sono contenute nelle parole di Malacoda, capo dei diavoli di Malebolge:
“ Iter, più altre cinqu’ore che quest’otta, mille dugento con sessanta sei anni compiè che qui la via fu rotta” ( Infrno,XXI,112-114).
Le parole di Malacoda
Malacoda sostiene che il giorno prima, cinque ore dopo l’ora in cui si sta parlando, erano trascorsi 1266 anni dal terremoto , provocato dalla morte di Cristo, che distrusse i ponti fra le bolge.
Nel Convivio Dante accoglie la tradizione che poneva la morte di Cristo , trentaquattrenne , a mezzogiorno del Venerdi .Il problema della datazione
Nel momento in cui avviene l’incontro con Malacoda dovremmo essere dunque nel 1300, alle sette del mattino del Sabato Santo: il problema è costituito dal giorno, poiché la devozione medievale conosceva due date per la passione di Gesù: il Venerdi Santo 8 aprile e il 25 marzo . C’è chi ha voluto escludere la datazione liturgica con motivazioni non trascurabili. In Paradiso , XXVII,86-87, Dante dice che il sole è in Ariete . il riferimento escluderebbe la data dell’8 aprile, poiché nel 1300 il sole era entrato in Ariete già il 12 marzo , per uscirvi un mese dopo.
Le difficoltà astronomiche
Ma c’è una grave difficoltà che investe anche la proposta del 25 marzo del 1300; Virgilio, in Inferno , XX,124-125, precisa che Dante intraprese il proprio viaggio durante il plenilunio , e questo è attestabile per il 25 marzo 1301, non per la stessa data del 1300. Ma la datazione al 1300 è un aspetto che non può essere messo in discussione : innanzitutto perché è anno di Giubileo, dunque dotato di una connotazione particolarmente solenne; poi per l’accenno di Paradiso XXXII,2, che ricorda come la visione di Beatrice si sia realizzata dieci anni dopo la sua morte; per tutti questi motivi c’è chi ha pensato che Dante possa aver scambiato i dati astronomici del 1301 con quelli del 1300.
Proposte innovative sulla datazione
Anche se di recente non sono mancate proposte radicalmente innovative, quella cioè che rimanda al Venerdì santo 8 aprile, sembra ancora la più equilibrata, considerando l’accenno virgiliano alla luna piena avrebbe potuto riferirsi non alla data astronomica, ma a quella del calendario ecclesiastico , che poneva il plenilunio nella notte tra il 7 e l’8 aprile. E la notte di giovedì 7 Dante si trova nella selva, il venerdì mattina vede il colle ma è costretto a regredire a causa delle tre fiere: appare quindi Virgilio ed il viaggio può avere inizio.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza della data di inizio del viaggio dantesco?
- Cosa afferma Malacoda riguardo alla datazione del viaggio?
- Quali sono le difficoltà astronomiche legate alla datazione del viaggio?
- Quali sono le proposte innovative sulla datazione del viaggio?
La data di inizio del viaggio dantesco ha un profondo valore simbolico e ha attirato l'attenzione degli interpreti, poiché è legata a eventi significativi come la morte di Cristo e il Giubileo del 1300.
Malacoda afferma che il giorno prima, cinque ore dopo l'ora in cui si sta parlando, erano trascorsi 1266 anni dal terremoto causato dalla morte di Cristo, che distrusse i ponti fra le bolge.
Le difficoltà astronomiche includono il fatto che Dante intraprese il viaggio durante il plenilunio, attestabile per il 25 marzo 1301, non per la stessa data del 1300, creando discrepanze con la datazione tradizionale.
Le proposte innovative suggeriscono di considerare il Venerdì santo 8 aprile, basandosi sull'accenno virgiliano alla luna piena, che potrebbe riferirsi al calendario ecclesiastico, con il plenilunio nella notte tra il 7 e l'8 aprile.