Anna___04
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Concetti Chiave

  • La Divina Commedia di Dante è un poema allegorico-didascalico composto da 100 canti, suddivisi in tre cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso), rappresentando un viaggio di purificazione verso Dio.
  • Dante utilizza uno stile comico e un linguaggio misto, mentre Giovanni Boccaccio aggiunge l'aggettivo "Divina" per la magnificenza degli argomenti trattati e della scrittura.
  • L'opera integra diverse componenti culturali del tempo, tra cui visioni ultramondane, letteratura profetica e didattico-enciclopedica, e il romanzo cavalleresco.
  • Dante è accompagnato da tre guide allegoriche: Virgilio (ragione), Beatrice (filosofia) e San Bernardo (fede), che lo guidano nei vari regni ultraterreni.
  • La Commedia offre molteplici chiavi di lettura: letterale, allegorica, morale e figurale, esplorando temi come il peccato, la redenzione e il significato storico degli eventi.

La Divina Commedia è un poema allegorico-didascalico scritto da Dante Alighieri a partire dal 1307 (anno in cui Dante viene esiliato), frutto di una percezione apocalittica in un contesto di completa abiezione. Dante si prefigge come scopo quello di ottenere, con la stesura dell'opera, un riscatto futuro che possa liberare se stesso e l'umanità dalla corruzione. All'epoca della stesura della Commedia, infatti, l'Italia è dilaniata da lotte intestine tra Comuni emergenti dovute all'assenza del potere imperiale, che la Chiesa cerca di rimpiazzare, sfociando così nella depravazione più totale.

Indice

  1. Contesto storico e ispirazione
  2. Struttura e contenuti dell'opera
  3. Chiavi di lettura della Commedia

Contesto storico e ispirazione

Secondo alcuni l'annuncio della Commedia è contenuto alla fine della Vita Nuova, in cui Dante, dopo una "mirabile visione", decide che il contesto più adatto per collocare l'amata non possa più essere il Comune, e di dover cantare le lodi di Beatrice in un universo senza confini, ovvero quello dei tre regni ultraterreni.

Dante battezza la sua opera Commedia per lo stile comico che la caratterizza e per l'uso di un linguaggio misto. È Giovanni Boccaccio a parlare di "Divina" Commedia per gli argomenti trattati e per il modo magnifico in cui è scritta.

La Divina Commedia, infatti, racconta di un viaggio allegorico di purificazione verso Dio, in cui Dante mette in pratica una missione divina: Dante personaggio rappresenta, oltre se stesso, l'umanità, ritenendo che possa purificarsi dopo la lettura dell'opera.

Struttura e contenuti dell'opera

Il viaggio avviene nei tre regni ultraterreni (Inferno, Purgatorio e Paradiso, di cui il Purgatorio subentra successivamente) corrispondenti a tre cantiche: ognuna di esse è suddivisa in 33 canti, più un canto introduttivo, per un totale di 100 canti, che è il numero di Dio. L'opera è formata da terzine endecasillabe.

All'interno della Commedia confluiscono tutte le componenti culturali del tempo: lo schema della visione dei regni ultramondani (già presente ne "Il libro delle tre scritture" di Bonvesin de la Riva), la descrizione delle delizie del paradiso e degli orrori dell'inferno (ispirata a "La Gerusalemme Celeste" di Giacomino da Verona), la visione profetico-apocalittica (tipica nella letteratura francescana ), la letteratura didattico-enciclopedica ("Tesoro" e "Tesoretto" di Brunetto Latini, che Dante definisce il suo maestro), la letteratura cortese e il romanzo cavalleresco.

Durante il viaggio Dante è accompagnato da tre guide, con significato allegorico: Virgilio rappresenta la ragione, Beatrice la filosofia e San Bernardo la fede.

Chiavi di lettura della Commedia

Nella lettera a Cangrande della Scala, a cui Dante dedica il Paradiso, Dante illustra le diverse chiavi di lettura della Divina Commedia:

1) Dal punto di vista letterale è il viaggio del protagonista Dante nei regni ultraterreni, a ciascuno dei quali dedica una cantica (si noti come ricorra una certa simbologia, per esempio il numero 3, che simboleggia la Trinità).

2) In senso allegorico si pone l'accento sullo scopo dell'opera, ovvero quello di riportare, tramite questa esperienza, gli umani sulla retta via mediante la trattazione delle pene e dei premi che attendono rispettivamente i peccatori e i beati.

Dante afferma che esistono due tipi di allegoria: allegoria dei poeti e allegoria dei teologi. Nella prima il senso letterale è fittizio, esiste solo in funzione di quello allegorico. Nella seconda, invece, presente nella Commedia, il senso letterale ha un valore storico, reale.

3) Dal punto di vista morale l'opera vuole fornire un'educazione su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. L'umanità è inizialmente smarrita nel peccato, simboleggiato dalla selva oscura, da cui è difficile uscire a causa di tre vizi: lussuria (simboleggiata dalla lonza), la superbie (il leone) e l'avarizia (la lupa). Per liberarsi gli uomini devono ricorrere alla ragione (Virgilio), che porta a un esame di coscienza (passaggio nell'Inferno), seguito dall'espiazione delle colpe (Purgatorio). Tuttavia gli uomini non saranno salvi senza essere guidati dalla Grazia Divina.

4) L'ultima interpretazione è quella figurale. Secondo il filosofo Auerbach la figura è un elemento reale e storico che rappresenta in annuncio una cosa altrettanto reale e storica. Nella visione dantesca ogni avvenimento è figura di un avvenimento successivo, che sarà a sua volta la realizzazione di qualcosa avvenuto precedentemente.

Quindi, mentre nella figura significante e significato sono storici, nell'allegoria il concetto è più astratto.

Domande da interrogazione

  1. Qual è lo scopo principale della Divina Commedia secondo Dante?
  2. Dante si prefigge di ottenere un riscatto futuro per sé e per l'umanità dalla corruzione, attraverso un viaggio allegorico di purificazione verso Dio.

  3. Come è strutturata la Divina Commedia?
  4. L'opera è divisa in tre cantiche (Inferno, Purgatorio, Paradiso), ciascuna composta da 33 canti, più un canto introduttivo, per un totale di 100 canti, scritti in terzine endecasillabe.

  5. Quali sono le chiavi di lettura della Divina Commedia?
  6. Le chiavi di lettura includono il punto di vista letterale, allegorico, morale e figurale, ognuna delle quali offre una diversa interpretazione del viaggio di Dante e del suo significato.

  7. Chi sono le guide di Dante nel suo viaggio e cosa rappresentano?
  8. Le guide di Dante sono Virgilio, Beatrice e San Bernardo, che rappresentano rispettivamente la ragione, la filosofia e la fede.

  9. Qual è il significato allegorico della selva oscura e dei tre animali incontrati da Dante?
  10. La selva oscura simboleggia il peccato in cui l'umanità è smarrita, mentre i tre animali (lonza, leone, lupa) rappresentano i vizi di lussuria, superbia e avarizia, da cui gli uomini devono liberarsi.

Domande e risposte

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