Concetti Chiave
- De vulgari eloquentia è un trattato di retorica scritto da Dante che sostiene la dignità del volgare rispetto al latino.
- Dante mira a dimostrare che il volgare ha raggiunto una perfezione tale da poter essere usato in ogni forma letteraria.
- Nel primo libro, Dante traccia l'evoluzione delle lingue umane dall'ebraico antico fino ai dialetti del suo tempo.
- Dante spera nella nascita di una lingua italiana comune con caratteristiche auliche, curiali e cardinali.
- Il secondo libro si concentra sulla grammatica della lingua italiana, esplorando il lessico e l'uso dei verbi.
Indice
Dante e il volgare
È un trattato di retorica in latino, che però parla del volgare.
Dante vuole scrivere ad uso dei dotti che fino ad allora scrivevano in latino, cercando così di dimostrare che il volgare è giunto alla perfezione e può essere utilizzato per ogni componimento.
Dopo la Vita Nuova le altre opere le lascia incomplete; il De vulgari eloquentia avrebbe dovuto contenere 4 opere, invece ne scrive solamente 2.
1° Libro : Dante ricostruisce la storia dei linguaggi umani fino ad arrivare alla lingua parlata nel suo tempo.
Dice che prima si parlava l’ebraico antico proveniente dall’Adamo della Bibbia Ebraica, la creatura nata dall’alito di Dio.
Adamo inventò il linguaggio, la sua prima parola fu El con tono interrogativo o esclamativo quando, dopo aver aperto gli occhi, vide la meraviglia del Paradiso.
EL! = Dio è magnifico!
EL? = Dio, hai creato tutto questo?
Confusione dei linguaggi
Adamo dopo essere stato cacciato dal Paradiso creò la stirpe umana e parlò proprio l’ebraico.
Gli uomini divennero così superbi da costruire una torre (torre di Babilonia) per raggiungere Dio; come punizione Dio mandò la confusione dei linguaggi.
Si distinsero tre gruppi linguistici : semiti, camiti e japeti.
Semiti e camiti : Rimasero in Medio Oriente
Japeti : emigrarono dando vita al gruppo indoeuropeo, che si divideva in lingua slava a nord e lingua greca a sud.
Dalla lingua greca si originò la lingua latina, che si diffuse in tutta Europa con i Romani generando le lingue Neolatine.
Dialetti e lingua italiana
Dante dice che attualmente (nella sua attualità) ci sono 14 dialetti, nessuno di essi è in lingua nazionale e tutti sono accomunati dalla lingua del sì.
Caratteristiche della lingua italiana
Dante spera che grazie ai buoni scrittori si possa formare la lingua italiana con tre caratteristiche :
- Aulica : alta, degna di essere parlata in una corte se in Italia ce ne fosse una.
- Curiale : la parola deriva da curia, significa degna di magistrale e utile per trattare elementi giuridici.
- Cardinale: la parola deriva da cardine, lingua intorno a cui ruotano tutti i dialetti, deve avere elementi comuni ed essere comprensibile.
2° Libro : Grammatica della lingua italiana; vengono spiegati il lessico e l’utilizzo dei verbi.
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo di Dante nel trattato "De vulgari eloquentia"?
- Come si è originata la confusione dei linguaggi secondo Dante?
- Quali sono le caratteristiche che Dante auspica per la lingua italiana?
Dante intende dimostrare che il volgare ha raggiunto la perfezione e può essere utilizzato per ogni componimento, rivolgendosi ai dotti che fino ad allora scrivevano in latino.
La confusione dei linguaggi è stata una punizione divina per la superbia degli uomini che costruirono la torre di Babilonia per raggiungere Dio, portando alla distinzione di tre gruppi linguistici: semiti, camiti e japeti.
Dante spera che la lingua italiana si formi con tre caratteristiche: aulica, curiale e cardinale, rendendola alta, degna di magistrale e comprensibile, unendo i vari dialetti.