Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Le "Rime" di Dante sono liriche non incluse nella Vita Nova e nel Convivio, raccolte postume e ancora oggetto di dibattito interpretativo e cronologico.
  • La figura della donna nelle Rime spesso riprende il linguaggio dello Stil novo, ma con un aspetto più realistico e meno spiritualizzato rispetto alla Vita Nova.
  • Le rime come tenzone mostrano un Dante realistico e meno amoroso, coinvolto in duelli letterari come quello con Forese Donati, caratterizzati da toni aspri.
  • Le rime petrose sono definite da un linguaggio rude e concreto, esprimendo un desiderio sensuale e anticipando alcuni elementi della Divina Commedia.
  • Le rime allegoriche e dottrinali si concentrano su temi morali, prefigurando l'equilibrio tra morale ed espressione artistica che Dante raggiungerà nella Divina Commedia.

Indice

  1. Introduzione
  2. La figura della donna
  3. Le rime come tenzone
  4. Le rime petrose
  5. Le rime dal contenuto allegorico e dottrinale

Introduzione

Col termine “Rime” si indicano tutte quelle liriche di Dante che non figurano nella Vita Nova e nel Convivio. La raccolta di queste composizioni poetiche non fu fatta da Dante, ma dai posteri che le ordinarono, tenendo conto soprattutto dei motivi alla base dell’ispirazione e cercando, per quanto possibile, la connessione cronologica fra di esse. Tuttavia, ancora oggi sono ancora da risolvere problemi relativi all’interpretazione, all’ordine e alle occasione da cui le rime nacquero.

La figura della donna

Molte liriche riecheggiano il linguaggio e l’atteggiamento proprio dello Stil novo e alcune sono certamente dirette a Beatrice. Si tratta di composizioni che pur essendo rivolte alla “gentilissima” Beatrice, non entrarono mai a far parte della Vita Nova forse perché in esse l’autore non trova l’unità di ispirazione che caratterizzava la sua prima opera poetica. Infatti, esse hanno un aspetto più realistico e pertanto sembra che esse procedano in direzione opposta rispetto a quelle inserite nella Vita Nova poiché non manifestano l’intento spiritualizzante della donna amata per innalzarla verso il cielo. Probabilmente esse si riferiscono ad un’esperienza di vita parallela rispetto a quelle della Vita Nova e potrebbero essere state ispirate alla prima e alla seconda donna schermo.

Le rime come tenzone

Le composizioni in cui compaiono i nomi di Fioretta, Violetta o Lisetta e che dipingono una riunione di fanciulle (“Di donne io vidi una gentile schiera”) o dipingono una evasione dalla realtà (”Guido, i’ vorrei”) o quelle numerose liriche con cui il poeta risponde ai vari amici fanno tutte riferimento all’ambiente fiorentino dello Stil novo e ci offrono una figura di Dante non molto diverso da quello che traspare dalla Vita Nova, anche se più vicino alla realtà e meno preso dai rapimenti amorosi. Un volto diverso del poeta ci è invece offerto nei tre sonetti rivolti a Forese Donati e nei corrispondi altri tre che quest’ultimo inviò a Dante come risposta. Questa sorta di duello letterario Dante/Forese ha toni più aspri ed arriva a una serie di offese, tale da far pensare ad alcuni studiosi che Dante non avrebbe mai potuto arrivare ad una forma espressiva così sguaiata e mordace e ricca di ingiurie. Comunque anche questi sei sonetti sono frutto della penna di Dante anche se si allontanano molto dai testi mistici e contemplativi della Vita Nova; anzi servono a darci un quadro più completo del modo di essere del poeta durante la giovinezza.

Le rime petrose

Importanti sono anche le rive che egli rivolge ad una donna che chiama Petra e che anticipano alcuni aspetti duri, pieni di ira e vigorosi della Divina Commedia. Si tratta delle rime petrose (= 2 canzoni e 2 sestine) che per il carattere sensuale esprimono un’esperienza totalmente opposta a quella della Vita Nova. La donna angelicata, dal corpo quasi evanescente, cede il posto ad una creatura terrena seducente, oggetto di un grande desiderio sessuale.
I toni delicati e pieni di sospiri dello Stil Novo scompaiono e il linguaggio diventa rude, concreto, violento e aspro, preparando così alcuni canti dell’Inferno o delle altre cantiche.

Le rime dal contenuto allegorico e dottrinale

Rivestono una certa importanza anche le rime allegoriche e dottrinali. In esse, Dante rivolge la propria attenzione soprattutto ai problemi di ordine morali da cui era attanagliato senza dare alcun corso alla sua fantasia. Un esempio significativo ci è fornito dalle due rime Tre donne intorno al cor mi son venute e Se vidi gli occhi miei di pianger vaghi. In esse è presente la volontà e lo sforzo dell’autore per sollevare questo aspetto del suo spirito verso un’espressione artistica, un problema che Dante affronterà nella Divina Commedia in cui la morale e l’espressione artistica trovano un perfetto equilibrio.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del termine "Rime" nel contesto delle opere di Dante?
  2. Il termine "Rime" si riferisce a tutte le liriche di Dante che non sono incluse nella Vita Nova e nel Convivio, raccolte dai posteri basandosi sui motivi ispiratori e cercando una connessione cronologica.

  3. Come viene rappresentata la figura della donna nelle Rime di Dante?
  4. La figura della donna nelle Rime riecheggia lo Stil novo, con alcune liriche dirette a Beatrice, ma con un aspetto più realistico rispetto alla Vita Nova, senza l'intento spiritualizzante.

  5. Cosa caratterizza le rime come tenzone?
  6. Le rime come tenzone includono composizioni che riflettono l'ambiente fiorentino dello Stil novo, con toni più realistici e meno amorosi, e comprendono un duello letterario tra Dante e Forese Donati con toni aspri e ingiuriosi.

  7. Quali sono le caratteristiche delle rime petrose?
  8. Le rime petrose sono caratterizzate da un linguaggio rude e concreto, esprimendo un'esperienza sensuale opposta alla Vita Nova, anticipando aspetti vigorosi della Divina Commedia.

  9. Qual è l'importanza delle rime dal contenuto allegorico e dottrinale?
  10. Le rime allegoriche e dottrinali sono importanti per l'attenzione ai problemi morali, con uno sforzo artistico che Dante svilupperà ulteriormente nella Divina Commedia, dove morale ed espressione artistica si equilibrano.

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