Concetti Chiave
- Dante Alighieri scrisse tredici epistole durante l'esilio, offrendo un ritratto morale della sua figura.
- Le epistole politiche di Dante preannunciano l'arrivo di un nuovo Cesare che dominerà la scena politica.
- Alcune epistole religiose sono indirizzate ai cardinali per esortare il ritorno della sede pontificia a Roma.
- Una delle epistole mostra la lamentela di Dante per l'esilio ingiusto dovuto alle tensioni politiche.
- Dante scrisse sonetti ispirati alla giovinezza e all'esilio, tra cui le rime petrose rivolte a una donna chiamata Petra.
Indice
Epistole di Dante e il loro significato
Durante il periodo dell'esilio Dante scrisse tredici epistole che contribuiscono a darci di lui un ritratto morale.
Contenuto politico e religioso delle epistole
Esse furono scritte in latino e in particolare ricordiamo quelle caratterizzate da un contenuto politico. Dante infatti annuncia in esse l'arrivo di Cesare che dominerà la scena politica del tempo.
Bisogna inoltre citare le epistole dal contenuto religioso che Dante rivolge ai cardinali italiani riuniti in conclave per esortarli, dopo la morte del papa Clementino V, a riportare la sede pontificia da Avignone a Roma.Ricordiamo infine l'epistola dell'amico fiorentino in cui Dante si lamentava di essere stato esiliato ingiustamente a causa dell'agitazione politica di quel tempo.
Sonetti e rime petrose di Dante
Nel periodo compreso tra la prima giovinezza e l'esilio, Dante scrisse un gruppo di sonetti ispirati alla prima giovinezza e l'esilio; alcuni di essi furono rivolti a Beatrice, pur non rientrando nella Vita nova. Ricordiamo il gruppo delle rime petrose, cosiddette poiché rivolte a una certa Petra, una donna che si negò al suo amore con spietata durezza.