Concetti Chiave
- L'amido è composto da amilosio con legami α-1,4-glicosidici e ramificazioni α-1,6-glicosidici, che limitano il gonfiore cellulare e accelerano l'idrolisi del glucosio.
- La struttura globulare dell'amido è dovuta ai legami idrogeno intra-molecolari tra i gruppi ossidrili.
- Il glicogeno è simile all'amido ma più ramificato, permettendo un'estrazione del glucosio più efficiente.
- La cellulosa è costituita da catene lineari di β-D-glucosio con legami 1,4-β-glicosidici, non digeribili dall'uomo ma ricche di nutrienti.
- I deossizuccheri hanno ossidrili sostituiti da atomi di idrogeno, come nel 2-deossiribosio, rendendoli più stabili e meno reattivi.
Omo-polisaccaridi Amido: l’amido è formato da una catena lineare di glucosio, detta amilosio, con legami α-1,4glicosidici e da ramificazioni che si innestano con legami α-1,6-glicosidici. Le ramificazioni hanno due funzioni: • impedire alla cellula di gonfiarsi: ogni glucosio ha gruppi ossidrili che richiamano acqua; in presenza di catene laterali prevalgono però i legami tra le molecole di glucosio che richiamano così meno acqua; • quando c’è bisogno di liberare del glucosio, gli enzimi si attaccano a più estremità contemporaneamente, aumentando la velocità di idrolisi dei residui. L’amido è in realtà una struttura globulare perché i gruppi ossidrili reagiscono tra loro formando dei legami idrogeno intra-molecolari. Il glicogeno è uguale all’amido, ma presenta più ramificazioni, una ogni 6-8 residui, invece nell’amido una ogni 8-12. Nel glicogeno vi sono quindi più estremità da cui estrarre glucosio, si possono quindi sfruttare meglio le sue riserve. Cellulosa: la cellulosa è formata da catene di lineari di β-D-glucosio uniti tra di loro da legami 1,4-β-glicosidici; l’uomo non è quindi in grado di degradarla ma la ingerisce perché ricca di vitamine e sali minerali. A differenza dell’amido non forma aggregati, ma forma filamenti paralleli (fibre).
Deossizuccheri I deosossizuccheri sono zuccheri in cui uno o più ossidrili sono stati sostituiti da un atomo di idrogeno, per formare una struttura più stabile e meno attaccabile dagli zuccheri ossidrilati. Ad esempio il ribosio presenterebbe un OH sul carbonio 2 che viene sostituito da un H nel 2-deossiribosio, così da renderlo più inerte.