Concetti Chiave
- L'atomo è il più piccolo componente della materia, costituito da un nucleo centrale e una corteccia con elettroni in orbite.
- Protoni e neutroni formano il nucleo, mentre gli elettroni, carichi negativamente, orbitano attorno al nucleo in stati stazionari.
- I numeri quantici descrivono le proprietà degli elettroni: principale (N), secondario (L), magnetico (M) e di spin (Ms).
- Gli orbitali degli atomi sono suddivisi in strati e sottostrati, con gli elettroni che possono transitare tra orbite quando eccitati.
- Un atomo diventa uno ione quando cede o acquista elettroni, formando rispettivamente cationi o anioni, puntando alla stabilità dell'ottetto.
L'atomo
Atomo deriva da atomos (= indivisibile), ed infatti si tratta del più piccolo componente della materia, in situazioni naturali inscindibile.
Artificialmente, comunque, l'atomo può essere scisso nelle sue particelle subatomiche.
L'atomo è formato da due parti fondamentali: il nucleo (1) e la corteccia (2). Nel nucleo risiedono i protoni, i positroni e i neutroni, mentre nella corteccia, giacenti sulle orbite dell'atomo stanno gli elettroni.

I protoni sono carichi di elettricità positiva ma non hanno una loro
massa, mentre i neutroni sono elettricamente stabili, ed hanno una
massa propria.
Gli elettroni sono carichi di elettricità negativa ed
hanno una massa talmente piccola da essere considerata nulla.
L'atomo se non viene eccitato è di carica neutra e cioè i protoni hanno
lo stesso numero degli elettroni. Il suo stato di quiete è quindi
neutro.
Il numero atomico (z) di un atomo ci dice quanti elettroni e quanti protoni possiede quell'atomo.
Il peso atomico
è invece la somma del peso degli elettroni e dei protoni (gli elettroni
infatti non hanno peso)
Esistono diversi tipi di atomi, ognuno per ogni diverso tipo di
elemento presente in natura; questi atomi differiscono tra di loro per
il numero atomico dell'atomo e l'elemento costituito da un atomo ha le
stesse proprietà dell'atomo stesso.
È importante notare dal punto di vista energetico che la natura impiega
un certo quantitativo di energia per tenere insieme tutte le particelle
che compongono l'atomo; ogni volta che un elettrone va ad aggiungersi
ad un atomo si consuma dell'energia per legare l'elettrone al nucleo,
così come, quando l'elettrone va a disgiungersi dall'atomo, si libera
quel quantitativo di energia che era servito in precedenza a legare
l'elettrone al nucleo.
La teoria della meccanica classica dice che ogni corpo, consumando dell'energia, deve fermarsi.
La teoria della meccanica quantistica,
afferma invece che esistono diverse orbite dove l'elettrone può girare
senza consumare energia dentro un atomo. Queste orbite vengono chiamate
stati stazionari. Anche la Terra, girando intorno al Sole, ha una sua
ben determinata orbita, girando intorno alla quale non consuma energia.
Bohr (1885-1962) riuscì anche a calcolare la distanza (Numero quantico)
del nucleo dallo stato stazionario di un elettrone. Ma Bohr credeva che
le orbite fossero circolari e quindi che bastasse avere solamente una
distanza per trovare, appunto, la distanza del nucleo dallo stato
stazionario.
Ma più tardi, scienziati come Sommerlfied (1868-1951) capirono
che le orbite non erano circolari, bensì ellittiche, e per questo
bisognava avere almeno due numeri quantici:
- N - Il numero quantico principale (per l'asse maggiore)
- L - Il numero quantico secondario o angolare (per l'asse minore)
Oersted affermava inoltre che la corrente elettrica produceva
anche un campo magnetico e c'era quindi bisogno di un altro numero
quantico che ne tenesse conto:
- M - Il numero quantico magnetico
Gli elettroni, oltre a girare intorno al nucleo, girano
intorno a se stessi e possono farlo sia in senso orario che in senso
antiorario. Per questo esiste anche un quarto valore:
- Ms - Il numero quantico di Spin
- N = 1 o 2 o 3 o 4 o 5 o 6 o 7 (ovvero le sette orbite)
- L = N - 1
- M = +L … -L
- Ms = -½ o +½
N | 1 | 2 | 3 | 4 |
L | 0 | 1 | 2 | 3 |
M | 0 | +1 0 -1 |
+2 +1 0 -1 -2 |
+3 +2 +1 0 -1 -2 -3 |
Ms | -½ o +½ | -½ o +½ | -½ o +½ | -½ o +½ |
Le orbite sono formate da più orbitali:
Nella prima orbita è presente solo un orbitale, nella seconda 2, nella terza 3 e così via.
Gli orbitali sono:
- s -
- p - - -
- d - - - - -
- f - - - - - - -
L'orbita non è proprio una "linea" immaginaria come di solito noi la
disegniamo; va considerata come uno strato, anch'esso avente i suoi sottostrati (gli orbitali).
Nel primo sottostrato può gravitare una coppia di elettroni, nel secondo tre, nel terzo cinque, nel quarto sette e così via.
Strati (livelli) | Sottostrati (sottolivelli) | Coppie degli orbitali | Numero Totale elettroni | |
K; n = 1 | s – | 1 coppia | 2 elettroni | totale: 2 |
L; n = 1 | s –
p – – – |
1 coppia 3 coppie |
2 elettroni 6 elettroni |
totale: 8 |
M; n = 1 | s – p – – – d – – – – – |
1 coppia 3 coppie 5 coppie |
2 elettroni 6 elettroni 10 elettroni |
totale: 18 |
N; n = 4 | s – p – – – d – – – – – f – – – – – – – |
1 coppie 3 coppie 5 coppie 7 coppie |
2 elettroni 6 elettroni 10 elettroni 14 elettroni |
totale: 32 |
Gli elettroni possono passare da un'orbita a quella immediatamente
successiva più lontana dal nucleo se l'atomo viene eccitato. In questo
modo si produce un maggior quantitativo di energia che viene poi
liberata sotto forma di energia luminosa.
I quanti ("pacchetti minimi") di energia luminosa vengono chiamati fotoni.
Potassio: z = 19 (1s2 2s2 2p63s2
3p6 3d1 4s1)
Questo perché l'elettrone, invece di andare su d, preferisce andare sul
1° sottostrato del 4° livello; cerca in questo modo di occupare gli
spazi con maggiore carica elettrica e quindi preferiscono andare su 4s,
poiché questo sottostrato, anche se più distante da d, è comunque meno
carico di elettricità e quindi gli elettroni saltano.
La condizione ideale di un atomo (stabilità) è quella di avere nelle orbite più esterne 8 elettroni.
Il potassio nell'ultimo orbitale ha 9 elettroni: sarà quindi propenso a
cedere un elettrone; in questo modo si carica positivamente, perché il
numero dei protoni sarà maggiore rispetto a quello degli elettroni, e
quindi sarà prevalente la carica positiva.
Un atomo che cede o acquista uno o più elettroni è detto ione.
Quando un atomo cede un elettrone rimane caricato positivamente (catione)
Quando un atomo acquista un elettrone rimane caricato negativamente (anione)
La condizione di stabilità, è comunque soltanto naturale: un atomo è
stabile solo se nell'ultima orbita è presente un ottetto, ma
quell'atomo non può raggiungere questa condizione tramite il legame
covalente, e quindi non deve essere uno ione.
Domande da interrogazione
- Qual è la struttura fondamentale di un atomo?
- Come si determina il numero atomico di un atomo?
- Qual è la differenza tra le teorie della meccanica classica e quantistica riguardo agli elettroni?
- Cosa sono i numeri quantici e quali sono i principali?
- Cosa succede quando un atomo cede o acquista elettroni?
Un atomo è composto da due parti principali: il nucleo, che contiene protoni, positroni e neutroni, e la corteccia, dove si trovano gli elettroni.
Il numero atomico (z) di un atomo indica quanti protoni ed elettroni possiede l'atomo.
La meccanica classica afferma che un corpo deve fermarsi consumando energia, mentre la meccanica quantistica sostiene che gli elettroni possono orbitare senza consumare energia in stati stazionari.
I numeri quantici descrivono le proprietà degli elettroni in un atomo. I principali sono: N (numero quantico principale), L (numero quantico secondario o angolare), M (numero quantico magnetico), e Ms (numero quantico di Spin).
Quando un atomo cede un elettrone, diventa un catione con carica positiva; quando acquista un elettrone, diventa un anione con carica negativa.