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Concetti Chiave

  • Il trattamento chirurgico del piede è riservato ai casi dove il metodo Ponseti fallisce, con interventi precoci tra 3-7 mesi e tardivi tra 9-12 mesi.
  • L'intervento di Codivilla-Turco include allungamenti tendinei e capsulotomie per liberare articolazioni cruciali del piede.
  • Ulteriori interventi possono essere necessari durante la crescita, indipendentemente dal trattamento iniziale scelto.
  • Problemi alla gamba, come la tibia intraruotata, sono trattati tramite osteotomie o allungamenti mediali in età infantile.
  • Il piede piatto è comune nei bambini, con una graduale riduzione della prevalenza fino a 7 anni, ma non evolve naturalmente verso un piede normale.

Indice

  1. Trattamento chirurgico del piede torto
  2. Interventi per tibia intraruotata
  3. Evoluzione del piede piatto nei bambini

Trattamento chirurgico del piede torto

Il trattamento chirurgico è utilizzato quando il metodo di Ponseti non porta a risultati e va condotto comunque entro il primo anno di vita; esiste un intervento precoce a 3-7 mesi e uno tardivo tra i 9-12 mesi. L’intervento classico è l’intervento di Codivilla (1912) (o Codivilla-Turco) che prevede:

    • Allungamento del tendine d’Achille;

    • Capsulotomie posteriori per liberare le articolazioni tibio-astragalica e sotto-astragalica;

    • Tenotomia distale dell'abduttore dell’alluce;

    • Medial release: apertura di tutte le articolazioni mediali (astragalo-calcaneale, calcaneocuboidea, astragalo-scafoidea, scafo-cuneiforme);

    • Allungamento a Z dei tendini mediali (tibiale posteriore, flessore lungo delle dita, flessore lungo dell’alluce, quindi i tendini dei muscoli supinatori).

    Negli anni successivi della crescita possono rendersi necessari ulteriori interventi, qualsiasi sia stato il trattamento precedente (anche Ponseti), ad esempio.

Interventi per tibia intraruotata

Se il problema non interessa direttamente il piede ma la gamba (tibia intraruotata) si esegue un intervento sullo scheletro della gamba: osteotomia (di correzione) di derotazione tibiale ai 4-7 anni, bisogna tagliare la tibia, deruotarla e farla guarire; o un allungamento della filiera mediale (3-12 anni).

Oggi si fa anche il recusting ovvero si è ripreso a fare i gessi a 2-3 anni.

Evoluzione del piede piatto nei bambini

Le femmine iniziano a camminare a 10 mesi e i maschi più tardivamente a 12-13 mesi ed il trattamento deve essere concluso. il piede piatto è (dal punto di vista anatomico) un piede che ha un valgismo del calcagno, una caduta dell’arco plantare come descrizione morfologica e una abduzione e supinazione dell’avampiede. Si parla di supinazione perché siccome il retropiede è il timone dell’avampiede se si ha il retropiede tutto pronato per poterlo appoggiare a terra devo supinarlo. L’avampiede nel piede piatto è supinato. L’aspetto è pronato ma rispetto al retropiede deve supinare altrimenti non appoggia a terra. Dal punto di vista biomeccanico/funzionale nel piede piatto l’elica non si svolge, rimane pronata nella maggior parte delle fasi del passo. Bisogna ricordare che: “Il piattismo non è l’evoluzione verso la normalità del piede che fisiologicamente inizia la sua carriera da piede piatto. Il piede, quindi, diventa da piede piatto di 3° grado, diviene poi di 2° grado, poi di primo e poi normale. In assenza di queste meccaniche avremo un piede rimasto piatto e non diventato piatto.” (Valenti, ortopedico romano).

Un tempo si riteneva che il piede piatto fosse legato a crollo della volta plantare, ma in realtà oggi è meglio parlare di esito di elica svolta. Il 30% delle persone ha i piedi piatti. Epidemiologicamente nelle fasi di sviluppo:

    • tutti i bambini alla nascita hanno il piede piatto:

    • a 3 anni il 90% ha ancora il piede piatto,

    • a 5 anni il 70% ha ancora il piede piatto, a 7 anni il 50% ha ancora il piede piatto. perchè è molto sviluppato.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le fasi del trattamento chirurgico del piede e quando vengono eseguite?
  2. Il trattamento chirurgico del piede prevede un intervento precoce tra i 3-7 mesi e uno tardivo tra i 9-12 mesi, utilizzato quando il metodo di Ponseti non è efficace. L'intervento classico include l'allungamento del tendine d'Achille, capsulotomie posteriori, tenotomia distale dell'abduttore dell'alluce, medial release e allungamento a Z dei tendini mediali.

  3. Quali sono le possibili procedure chirurgiche per problemi non direttamente legati al piede ma alla gamba?
  4. Per problemi legati alla gamba, come la tibia intraruotata, si possono eseguire interventi come l'osteotomia di derotazione tibiale tra i 4-7 anni o un allungamento della filiera mediale tra i 3-12 anni, oltre al recusting a 2-3 anni.

  5. A che età iniziano a camminare i bambini e come si correla questo con il trattamento del piede piatto?
  6. Le femmine iniziano a camminare a 10 mesi e i maschi a 12-13 mesi. È importante che il trattamento del piede piatto sia concluso entro queste età, poiché il piede piatto è caratterizzato da valgismo del calcagno, caduta dell'arco plantare e abduzione e supinazione dell'avampiede.

  7. Qual è l'evoluzione del piede piatto nei bambini e quale percentuale di persone ha i piedi piatti?
  8. Tutti i bambini nascono con il piede piatto; a 3 anni, il 90% ha ancora il piede piatto, a 5 anni il 70%, e a 7 anni il 50%. Il piede piatto non è considerato un'evoluzione verso la normalità, ma piuttosto un'esito di elica svolta. Circa il 30% delle persone ha i piedi piatti.

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