Concetti Chiave
- Thelazia callipaeda è un parassita endemico del Sud-est asiatico, scoperto in Europa nel 1989 e ora diffuso in molte parti del continente.
- Il parassita vive nella camera congiuntivale dell'occhio e viene trasmesso dal moscerino Amiota o Phortica variegata, che si nutre delle secrezioni lacrimali.
- I sintomi includono irritazione della congiuntiva e scolo lacrimale; la diagnosi si effettua visualizzando il parassita sotto la terza palpebra.
- La profilassi contro la filaria è efficace anche contro Thelazia, permettendo di trattare più parassiti con un unico farmaco.
- Conoscere la distribuzione dei parassiti nel territorio è fondamentale per un'accurata anamnesi e gestione dei rischi parassitari.
Indice
Descrizione del parassita Thelazia callipaeda
Thelazia callipaeda è un bell'esempio perché è un parassita endemico nel Sud-est asiatico, è stato descritto per la prima volta in Europa, in Piemonte nel 1989, ma in realtà c'era già da molto tempo perché, poi quando è stato cercato, era presente nelle volpi di tutto il Piemonte e oggigiorno è segnalato in buona parte d'Europa.
Questi vermetti vivono nella camera congiuntivale dell'occhio. Il vettore è Amiota o Phortica variegata, che è un piccolo moscerino. Non è ematofago, anzi, chi trasmette l'infestazione sono i maschi. Il parassita vive nella camera congiuntivale, femmine e maschi si accoppiano, le femmine rilasciano le larve, che danno
irritazione della congiuntiva e, quindi, scolo lacrimale; il maschio si nutre delle secrezioni lacrimali perché sono un essudato ricco di sali e di zuccheri.
Sintomi e diagnosi dell'infestazione
Da ricordare sempre: tanto più è alto l'interessamento delle vie respiratorie tanto più, tendenzialmente, lievi sono i sintomi, perché non vanno a intaccare direttamente i bronchioli, gli alveoli dove c’è lo scambio gassoso. A livello di trachea e bronchi, l'infiammazione al limite riduce il flusso d'aria perché riduce il diametro, perché c'è il muco attorno. Si era visto il Dictyocaulus, che vive anche nella trachea e nei bronchi, ma erano “spaghettoni” di 10-15 cm, questi sono molto più corti (2-5 cm al massimo). Quindi, hanno meno ingombro meccanico, tendenzialmente danno forme molto più lievi. Colpisce cane e gatto ma può colpire anche l'uomo. Non è piccolissimo, perché è un parassita che arriva a 1-1,5 cm di lunghezza, la diagnosi è molto semplice: si carca il parassita nella camera congiuntivale, si anestetizza l’occhio con lidocaina, si alza la terza palpebra e si vede il parassita sotto quest’ultima.
Profilassi e trattamento dei parassiti
Fortunatamente, la profilassi per filaria è efficace anche nei confronti di Thelazia, quindi, se si fa profilassi per filaria, le concentrazioni di farmaco sono efficaci anche nei confronti delle larve L3 inoculate da Phornica, quindi, si riesce a controllare con un trattamento due parassiti. Questa è una cosa che bisogna sviluppare moltissimo nella professione perché si deve sempre pensare che non c’è un solo problema, ma si possono avere diversi problemi. Un gattino potrebbe avere vari parassiti, quindi, si deve pensare a un trattamento con un farmaco che si attiva nei confronti di tutti. È chiaro che bisogna sapere se ci sono nella zona. Troglostrongylus non si sa come sia distribuito in Piemonte, in Valle d'Aosta, in Liguria o anche in Lombardia, si sa dove c'è perché magari è stato cercato ed è stato trovato, ma non dove non c'è di sicuro, per esempio. Quindi, questo vuole anche dire che bisogna conoscere qual è la realtà del nostro territorio perché quella è una parte fondamentale dell'anamnesi, la quale non è solo il paziente (come viene insegnato a semeiotica), c'è l'anamnesi dell'ambiente: sapendo cosa c'è nell'ambiente si sa che cosa aspettarsi in quel soggetto particolare.
Domande da interrogazione
- Qual è l'habitat naturale di Thelazia callipaeda e quando è stato descritto per la prima volta in Europa?
- Qual è il vettore di Thelazia callipaeda e come avviene la trasmissione?
- Quali sono i sintomi causati da Thelazia callipaeda e come si effettua la diagnosi?
- È possibile prevenire l'infestazione da Thelazia callipaeda? Se sì, come?
Thelazia callipaeda è endemico nel Sud-est asiatico e fu descritto per la prima volta in Europa, in Piemonte, nel 1989, anche se successivamente si scoprì che era già presente da tempo.
Il vettore di Thelazia callipaeda è un piccolo moscerino, Amiota o Phortica variegata. La trasmissione avviene quando i maschi del moscerino, che si nutrono delle secrezioni lacrimali, trasmettono l'infestazione.
Thelazia callipaeda causa irritazione della congiuntiva e scolo lacrimale. La diagnosi si effettua cercando il parassita nella camera congiuntivale, anestetizzando l'occhio con lidocaina e sollevando la terza palpebra per visualizzare il parassita.
Sì, è possibile prevenire l'infestazione da Thelazia callipaeda attraverso la profilassi per filaria, poiché le concentrazioni di farmaco utilizzate sono efficaci anche contro le larve L3 di Thelazia inoculate dal moscerino vettore.