Concetti Chiave
- Terminologia chirurgica: Comprendere termini specifici nel post-operatorio è cruciale per evitare confusioni nel gergo medico.
- Errore: Si riferisce a una deviazione dalla pratica standard, includendo azioni omissive che avrebbero dovuto essere eseguite.
- Complicanze legate all'intervento: Eventi inevitabili post-chirurgici, non attribuibili a errori umani durante l'operazione.
- Fallimento del trattamento: Quando un intervento non raggiunge il suo obiettivo, esponendo il paziente a rischi senza benefici.
- Failure-to-Rescue: Un parametro che misura l'efficacia della gestione delle complicanze post-operatorie attraverso la mortalità correlata.
Indice
Terminologia chirurgica
Focalizzando l’attenzione sul post-operatorio, possiamo trovare dei termini che nel gergo comune potrebbero essere confusi, ma è fondamentale conoscerne bene il significato.
Errore
Viene definito come una divergenza dalla condotta regolare, cioè quando si fa qualcosa o non si fa qualcosa (errore di tipo omissivo, che si sarebbe dovuto fare). Quindi qui c'è una colpa.
Complicanze legate all'intervento
Si tratta di un evento conseguente all'intervento chirurgico che dovrebbe non esserci. Non si parla di errori del chirurgo, di sala operatoria o di chi lavora in chirurgia. È qualcosa di inevitabile in chirurgia.
Sequela dell'intervento
Consiste nella conseguenza dell'intervento. Parentesi: Es per comprendere meglio: se io faccio una pancreasectomia totale, è ovvio che il paziente sarà diabetico, perché non produce più insulina. Es2: Un paziente amputato è ovvio che non riuscirà a camminare.
Fallimento del trattamento
Quando viene fatto un intervento, ma questo non riesce nel suo intento. Parentesi: es per comprendere meglio: intervento di resezione, di pancreas /colon per qualsiasi motivo, che non riesce nel suo intento (=con il quale non riesco a portare via tutta la malattia/ non riesco ad ottenere una radicalità). Il chirurgo ha sottoposto il paziente a tutto il peso dell'intervento, quindi al rischio di avere complicanze e al rischio anche di avere conseguenze legate al mio errore, ma non ha sentito per nulla l'effetto benefico con il quale mi sono approcciato alla sala operatoria.Ripetizione: Quindi capite bene che sono cose completamente diverse. L'errore si può evitare, le complicanze no, o meglio, non si possono azzerare. Le sequele dell'intervento sicuramente sono inevitabili.
Parentesi: il discorso del dottorando viene interrotto dal prof Salvia, che gli fa delle domande:
Prof: Ma se il chirurgo ha fatto una resezione radicale del tumore ma ha una ricorrenza precoce, ha fallito nella cura o no? Dottorando: Tecnicamente, se l'intervento era radicale, l'atto chirurgico non è fallito ma, da un punto di vista oncologico, forse sì. È una sottigliezza questa, però è importante: se il chirurgo fa un intervento chirurgico e non raggiunge neanche nell'immediato il risultato atteso, quello è un fallimento.
Esempio per comprendere meglio: se il chirurgo porta in sala operatoria un paziente per una ernia inguinale e non riesco a ripararla/il giorno dopo l'ernia recidiva, allora il chirurgo ha fallito.
Failure-to-Rescue
Serve per misurare l'efficacia dei trattamenti. È una formula matematica: è il rapporto tra il numero dei pazienti che sono morti rispetto al numero dei pazienti che si sono complicati.È un parametro a livello sanitario importante per dire come i sanitari riescono a riparare un problema che è intercorso, a mettere una toppa al problema.
Failure-to thrive
I pediatri lo definiscono come il rallentamento della crescita. In chirurgia è la ripresa dall'intervento. Riprendendo l’esempo fatto prima, il chirurgo pensa di fare un intervento di 6 - 8 ore ad un pz in cura da un anno con chemio-radio terapia.Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra errore e complicanze legate all'intervento?
- Cosa si intende per fallimento del trattamento in chirurgia?
- Come si misura l'efficacia dei trattamenti chirurgici con il concetto di Failure-to-Rescue?
- Cosa significa Failure-to-thrive in ambito chirurgico?
L'errore è una divergenza dalla condotta regolare, mentre le complicanze sono eventi inevitabili conseguenti all'intervento chirurgico, non attribuibili a errori del chirurgo.
Si riferisce a un intervento che non riesce nel suo intento, esponendo il paziente ai rischi senza ottenere il beneficio atteso.
È misurata dal rapporto tra il numero di pazienti deceduti e quelli che hanno avuto complicanze, indicando la capacità di gestire problemi post-operatori.
Indica la difficoltà di ripresa del paziente dopo un intervento, simile al rallentamento della crescita nei bambini.