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Concetti Chiave

  • La normalità in psichiatria deve essere valutata considerando il relativismo culturale, senza standard universali.
  • Le aspettative sui ruoli di genere variano tra culture, influenzando la percezione della normalità comportamentale.
  • Il comportamento insolito non è sempre indicativo di patologia, e quindi non è un criterio affidabile per giudicare la normalità.
  • Il disagio percepito dalla persona può indicare patologia, ma non è un criterio assoluto poiché la consapevolezza varia tra individui.
  • Gli psichiatri utilizzano sia modelli categoriali che dimensionali per classificare e comprendere le malattie mentali.

Standard di normalità in psichiatria

Nella valutazione della normalità occorre valutare:
• Relativismo culturale
• Il comportamento deve essere giudicato in base alla cultura e al background di appartenenza (non esistono degli standard o delle regole che possono stabilire a priori se un comportamento sia sempre normale o sempre patologico)
• Aspettative sul ruolo di genere → maschi e femmine non hanno dei ruoli definiti in modo universale, ma dipende dalle culture; per cui occorre tenerne conto, soprattutto al giorno d’oggi visto che la società è sempre più multietnica.
Infatti, si osservano sempre più frequentemente, persone che provengono da contesti nei quali al genere sono attribuiti ruoli, le quali soffrono nello scontrarsi con altre culture nelle quali al genere sono legate altre aspettative. Tale malessere nasce dalle pressioni famigliari e sociali ed è legato alla mancata capacità di aderire ai vecchi standard, ma anche di adattarsi a quelli nuovi. Ci sono dei comportamenti che possono essere normali in una cultura, mentre possono essere stigmatizzati e scoraggiati in altre.
Ad esempio, ci sono culture in cui tradizionalmente alle donne è affidata la cura della casa e della famiglia, ma quando queste giungono in ambienti in cui possono tentare di emanciparsi non hanno sostegno famigliare. A tal proposito si riportano casi di pazienti che vengono portate al pronto soccorso su pressione famigliare, perché la famiglia vede nel desiderio di lavorare e di autonomia della donna (fisiologico nella cultura occidentale, ma non in quella di appartenenza) un comportamento anomalo.
• Comportamento insolito ed eccentricità → talvolta stranezza di un comportamento è un sintomo, mentre altre volte non lo è. Per cui NON può essere un criterio per giudicare la normalità.
• Disagio della persona che manifesta il comportamento → alcuni esperti sostengono che un modo per giudicare se il comportamento di un paziente sia patologico è valutare il disagio che la persana prova relativamente al comportamento stesso. In teoria questo potrebbe essere un buon strumento di giudizio, infatti, un criterio diagnostico di tante patologie psichiatriche è la valutazione della percezione soggettiva in termini di distress dei propri sintomi. Però, il disagio non può essere un criterio universale: ad esempio paziente depresso percepisce e lamenta la propria tristezza, mentre un paziente con disturbo di personalità può non essere consapevole del proprio problema e non percepirne il disagio.
In conclusione, gli psichiatri non usano un modello o l’altro, ma entrambi: l’aspetto categoriale permette di
classificare le malattie mentali in grandi blocchi (es. disturbi psicotici, ansiosi, della personalità, ossessivi, ecc), tutti quanti accumunati dal sintomo cardine manifestato dal paziente, poi all’interno della categoria si può sfruttare un approccio dimensionale (alcune esperienze emotive possono essere anche comuni).

Domande da interrogazione

  1. Cosa si intende per relativismo culturale nella valutazione della normalità in psichiatria?
  2. Il relativismo culturale nella valutazione della normalità in psichiatria implica che il comportamento debba essere valutato in base alla cultura e al background di appartenenza, senza standard o regole universali.

  3. Qual è l'importanza delle aspettative sul ruolo di genere nella valutazione della normalità in psichiatria?
  4. Le aspettative sul ruolo di genere sono importanti nella valutazione della normalità in psichiatria perché i ruoli di genere non sono definiti in modo universale, ma dipendono dalle culture. Ciò significa che comportamenti considerati normali in una cultura possono essere stigmatizzati in altre.

  5. Perché il comportamento insolito ed eccentricità non possono essere criteri per giudicare la normalità in psichiatria?
  6. Il comportamento insolito ed eccentricità non possono essere criteri per giudicare la normalità in psichiatria perché talvolta la stranezza di un comportamento può essere un sintomo, mentre altre volte no. Quindi, non può essere un criterio affidabile per determinare se un comportamento è normale o patologico.

  7. Come viene valutato il disagio della persona che manifesta un comportamento in psichiatria?
  8. Il disagio della persona che manifesta un comportamento può essere valutato come un possibile criterio per determinare se il comportamento è patologico. Tuttavia, il disagio non può essere considerato un criterio universale, poiché alcune persone con disturbi psichiatrici potrebbero non essere consapevoli del proprio problema o non percepirne il disagio.

Domande e risposte