Concetti Chiave
- I radioisotopi sono fondamentali in medicina per diagnosi e terapia, grazie alle loro proprietà chimiche e capacità di emettere radiazioni.
- Traccianti radioattivi consentono di studiare l'anatomia e il funzionamento degli organi senza interventi chirurgici, come avviene nella PET.
- La radioterapia utilizza radioisotopi per colpire selettivamente le cellule tumorali in rapida divisione, cercando di limitare gli effetti collaterali.
- Nonostante i benefici, i radioisotopi possono essere pericolosi, con rischi di avvelenamento acuto e aumento di tumori in caso di dispersione ambientale.
- La medicina utilizza radioisotopi meno pericolosi e applica rigorose norme di sicurezza per proteggere pazienti e operatori sanitari.
Indice
Utilità dei radioisotopi in medicina
I radioisotopi sono utili alla ricerca medica e alla terapia perché possiedono due caratteristiche fondamentali: hanno le stesse proprietà chimiche degli isotopi stabili dell’elemento cui appartengono e, al contempo, emettono radiazioni.
I radioisotopi degli elementi chimici più comuni in biologia, per esempio il carbonio o l’idrogeno, possono essere inseriti in comuni biomolecole senza modificarne le proprietà, ma permettendo di rilevarne la presenza.
Tecniche diagnostiche e terapeutiche
L’uso di biomolecole che facciano da marcatori radioattivi (tracer) consente pertanto di studiare l’anatomia di un paziente senza ricorrere a un intervento chirurgico e anche di osservare il funzionamento di certi organi, seguendo gli spostamenti dei marcatori attraverso l’organismo.
La tomografia a emissione di positroni (PET) è una tecnica diagnostica basata proprio sull’uso mirato di specifici radioisotopi.
La radioterapia, invece, utilizza radioisotopi le cui emissioni radioattive colpiscono soprattutto le cellule in rapida divisione, come è il caso di quelle tumorali. Lo scopo è quello di eliminare selettivamente le cellule del tumore e per limitare quanto più possibile gli effetti collaterali si cerca di mirare al meglio l’irraggiamento, centrandolo sul tumore che si vuole combattere.
Rischi e precauzioni dei radioisotopi
I radioisotopi sono preziosi alleati per la ricerca scientifica e per la medicina, ma sono anche potenzialmente pericolosi. La dispersione nell’ambiente di radioisotopi, per esempio in seguito a danni a una centrale nucleare o a esplosioni di ordigni bellici, può permanere per tempi molto lunghi e causare seri danni alla salute delle persone colpite, tra cui l’avvelenamento acuto da radiazioni, spesso mortale, o l’aumento della probabilità di insorgenza di tumori.
Anche chi per lavoro è a contatto con i radioisotopi corre rischi simili; tuttavia in questi casi è ovviamente possibile prendere opportune precauzioni.
Nel caso dei radioisotopi utilizzati in medicina, la ricerca ha selezionato quelli meno pericolosi per i pazienti e per il personale sanitario e, al contempo, ha stabilito strette norme di sicurezza per ridurre quanto più possibile il rischio.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche fondamentali dei radioisotopi che li rendono utili in medicina?
- Come viene utilizzata la tomografia a emissione di positroni (PET) nella diagnostica medica?
- Quali sono i rischi associati all'uso dei radioisotopi e come vengono mitigati in ambito medico?
I radioisotopi sono utili in medicina perché hanno le stesse proprietà chimiche degli isotopi stabili e emettono radiazioni, permettendo di rilevare la presenza di biomolecole senza modificarne le proprietà.
La PET utilizza specifici radioisotopi come marcatori radioattivi per studiare l'anatomia e il funzionamento degli organi di un paziente senza interventi chirurgici, seguendo gli spostamenti dei marcatori nell'organismo.
I radioisotopi possono causare avvelenamento da radiazioni e aumentare il rischio di tumori. In medicina, si usano radioisotopi meno pericolosi e si seguono norme di sicurezza rigorose per minimizzare i rischi per pazienti e personale sanitario.