paoletz00
Ominide
4 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • L'esame di scelta per il dotto coledoco deve essere non invasivo e meno costoso, con l'uso di tecniche invasive come il PTC solo quando necessario.
  • L'ecografia è efficace nel rilevare dilatazioni delle vie biliari, soprattutto quando l'ostruzione è presente, mentre la dilatazione senza ostruzione è meno visibile.
  • La RM è la tecnica principale per lo studio delle vie biliari, in grado di visualizzare dilatazioni sia con che senza ostruzione, utilizzando radiazioni non ionizzanti.
  • La RM funziona attraverso un campo magnetico che orienta gli atomi del corpo, con le sequenze T1 e T2 che forniscono informazioni importanti distinguendo acqua e grasso.
  • La radiografia del dotto coledoco, storicamente utilizzata per studi biliari, è ora limitata a interventi terapeutici minori e non ha più un ruolo diagnostico significativo.

Indice

  1. Esame di prima scelta
  2. Anatomia delle vie biliari
  3. Metodica ecografica
  4. Metodica rm
  5. Funzionamento della rm
  6. Metodica storica

Esame di prima scelta

Concetto imprescindibile per la professione medica: l'esame di prima scelta deve essere sempre il meno invasivo e il meno costoso. In rosso nella tabella è presente infatti solo l'ptc, esame molto informativo ma invasivo, a cui si ricorre solo quando le metodiche non invasive non si sono dimostrate sufficientemente dirimenti.

Anatomia delle vie biliari

Per quanto concerne l’anatomia, se le vie biliari non sono malate con questa metodica non vediamo nulla perché le loro dimensioni a livello dei lobuli è nell'ordine dei mm. L'aerobilia è visibile, ma essendo l'rc un immagine di sommazione, l'aria deve essere molta per essere visibile. La dilatazione senza ostruzione non si vede. La dilatazione con ostruzione delle vie biliari si vede solo in alcuni casi (ad esempio se abbiamo un calcolo calcifico, condizione presente solo nel 20% delle litiasi biliari, a differenza della calcolosi renale dove i calcoli calcifici sono l’80% di quelli totali).

Metodica ecografica

Sono la metodica più semplice e completa per lo studio delle vie biliari, anche quando non c’è nessuna patologia. La dilatazione delle vie biliari si vede perfettamente. Questo perché l'architettura epatica del fegato normale è armonica (spazi portali con al centro la vena centro lobulare), quindi quando gli ultrasuoni attraversano il fegato hanno degli echi che sono regolari e la struttura risulta tutta isoecogena. Se l'ostruzione dilata le vie biliari, nel parenchima vediamo degli spazi o delle lacune anecogene (nere). Se c'è l’ostruzione la bile non può defluire in duodeno e il paziente sarà verosimilmente itterico e con steatorrea.

Facendo un’ecografia ci si aspetta in questo caso di trovare le vie biliari dilatate (ittero chirurgico o ostruttivo). Se non fosse così si potrebbe avere il sospetto di emolisi o insufficienza epatica acuta (ittero medico).

Metodica rm

La metodica principe per studiare le vie biliari è la rm. E' possibile infatti vedere sia la dilatazione delle vie biliari senza ostruzione sia in presenza di ostruzione (endoluminale o extra-luminale).La metodica principe per studiare le vie biliari è la rm. E' possibile infatti vedere sia la dilatazione delle vie biliari senza ostruzione sia in presenza di ostruzione (endoluminale o extra-luminale).

Funzionamento della rm

Mentre l'ecografia utilizza onde meccaniche e l'Rx onde elettromagnetiche ionizzanti, la Rm utilizza radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti e il campo magnetico, per questo è pressoché innocua. Nel momento in cui il corpo viene posizionato all’interno del magnete, il campo magnetico agisce su tutti gli atomi del corpo orientandoli secondo l'asse del campo magnetico stesso. Quando gli atomi sono tutti allineati, la macchina utilizza onde elettromagnetiche che perturbano tale allineamento agendo soprattutto sull'idrogeno. Al termine dello stimolo, riallineandosi, “si rilassano” ed emettono una radiazione, captata dalla macchina e tradotta in toni di grigio. Ci sono molte sequenze, ma le più importanti sono T1 e T2.

L'acqua in T1 è nera, mentre in T2 è bianca; il grasso in T1 è chiaro, viceversa in T2 volge verso il bianco.

Metodica storica

È stata la prima metodica nata per studiare le vie biliari (messa a punto a Padova). In questa metodica si punge il fegato, si incannula la via biliare, si inietta il mezzo di contrasto e si esegue una radiografia della zona interessata. Non ha più alcuna indicazione diagnostica, ma è utilizzata solo a scopo terapeutico per piccoli interventi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'esame di prima scelta per lo studio del dotto coledoco?
  2. L'esame di prima scelta è l'ptc, anche se invasivo, quando le metodiche non invasive non sono sufficientemente informative.

  3. Cosa si può vedere con l'ecografia delle vie biliari?
  4. Con l'ecografia si possono vedere le vie biliari dilatate in caso di ostruzione.

  5. Qual è la metodica principale per lo studio delle vie biliari?
  6. La metodica principale è la rm, che permette di vedere sia la dilatazione delle vie biliari senza ostruzione che in presenza di ostruzione.

  7. Come funziona la rm per lo studio delle vie biliari?
  8. La rm utilizza radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti e il campo magnetico per creare immagini delle vie biliari. Le sequenze più importanti sono T1 e T2.

  9. Qual è l'utilizzo attuale della radiografia del dotto coledoco?
  10. La radiografia del dotto coledoco non ha più alcuna indicazione diagnostica, ma viene utilizzata solo a scopo terapeutico per piccoli interventi.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community