Concetti Chiave
- Le proteine fermentescibili sono quelle attaccate dai batteri nel rumine dei ruminanti, producendo ammonio, mentre le non fermentescibili bypassano questo processo.
- Il glutine di mais e la farina di estrazione di soia sono esempi di co-prodotti utilizzati nei mangimi, essendo particolarmente adatti per l'alimentazione dei ruminanti.
- Il termine "co-prodotto" è preferito a "sottoprodotto" per indicare un utilizzo più valorizzato e sostenibile di queste sostanze.
- Il riutilizzo di co-prodotti aumenta la sostenibilità ambientale degli allevamenti, riducendo l'impatto ambientale secondo il principio delle tre "R": reduce, recycle, reuse.
- Un eccesso di proteine fermentescibili può causare intossicazione d'ammonio, influenzando negativamente la produzione di latte nei ruminanti.
Indice
Proteine fermentescibili e non
Le proteine che non sono bypassabili si dicono fermentescibili. Sono quelle proteine che nel rumine dei ruminanti vengono attaccate dai batteri e che producono ammonio. Quelle che non vengono attaccate si chiamano non fermentescibili bypass.
Per il mais si possono fare diverse lavorazioni come l’ottenimento dell’amido. Se io dal grano di mais tolgo l’amido ottengo un prodotto che è più o meno fibroso a seconda di quanta parte esterna di seme è presente e il resto è la proteina del mais. Questa proteina ha diversi difetti come la carenza di triptofano. Nel caso dei ruminanti però è un prodotto molto bypassabile, di conseguenza, il glutine di mais è un classico esempio di materiale che rimane in seguito alla produzione di qualcos’altro. Questi un tempo si chiamavano sottoprodotti.
Sottoprodotti e co-prodotti
Un altro esempio è la soia. Essa viene utilizzata per produrre soprattutto olio di soia. Ciò che viene prodotto con la restante parte del seme è la farina di estrazione di soia che è quindi un sottoprodotto. Viene molto usato nei mangimi e per questo è importato in grandi quantità anche dall’America.
Da questo punto di vista quindi chiamarlo sottoprodotto è limitativo. Si preferisce oggi utilizzare la nomenclatura di co-prodotto, anche perché il sottoprodotto è qualcosa che generalmente non viene più utilizzato.
Sostenibilità e riutilizzo
Il riciclo e il riutilizzo delle cosiddette sostanze di scarto aumenta la sostenibilità ambientale degli allevamenti e riduce l’impatto ambientale degli allevamenti stessi.
Questo è la direzione verso la quale si sta cercando di andare ed è riassunta nel concetto delle tre “R”: reduce, recycle, reuse.
Utilizzo dei co-prodotti
I co-prodotti vengono utilizzati da moltissimo tempo. Esistono delle multinazionali che hanno fatto dei sottoprodotti il loro marchio di fabbrica. Un esempio di multinazionale che ha utilizzato co- prodotti è la Purina.
Dalla produzione delle patatine fritte ad esempio si forma un co-prodotto, che sono le bucce di patate che sono un buon alimento per gli animali (la parte proteica della patata risiede proprio nella buccia).
Importanza delle proteine nel rumine
Il fatto di riuscire a sfruttare sia le proteine fermentescibili, sia le proteine bypass ha un senso sia dal punto di vista delle produzioni, sia della sostenibilità.
Un eccesso di proteine fermentescibili può dare intossicazione d’ammonio, che essendo una base alza il ph del rumine, i batteri fermentescibili non lavorano più bene e dunque non c’è una produzione di proteine fermentescibili tale da sostenere la produzione di latte.
Per sintetizzare le proteine microbiche c’è bisogno di Nh4+, S ed energia. L’energia si ricava attraverso la captazione di energia dagli alimenti. È importante quindi avere una parte di energia nel rumine che possa essere rapidamente utilizzata da questi batteri. L’amido dei semi è più fermentescibile dell’amido delle radici o dei tuberi. All’interno dei cereali l’amido dell’orzo è più fermentescibile dell’amido di mais.
Gli amminoacidi provenienti dalla demolizione delle proteine sono una fonte energetica in caso di scarsità di proteine nella dieta e in caso di molte situazioni parafisiologiche o patologiche.
Domande da interrogazione
- Cosa sono le proteine fermentescibili e come si differenziano dalle non fermentescibili?
- Qual è l'importanza del glutine di mais e della farina di estrazione di soia nei mangimi?
- Perché si preferisce utilizzare il termine "co-prodotto" anziché "sottoprodotto"?
- Come contribuisce il riutilizzo dei co-prodotti alla sostenibilità ambientale degli allevamenti?
Le proteine fermentescibili sono quelle attaccate dai batteri nel rumine dei ruminanti, producendo ammonio, a differenza delle non fermentescibili che bypassano questo processo.
Il glutine di mais e la farina di estrazione di soia sono importanti nei mangimi per la loro capacità di essere bypassati dai processi fermentativi nel rumine, rendendoli particolarmente adatti per l'alimentazione dei ruminanti.
Il termine "co-prodotto" è preferito a "sottoprodotto" perché indica un utilizzo più valorizzato e sostenibile di queste sostanze, che non sono più considerate semplici scarti, ma risorse riutilizzabili.
Il riutilizzo dei co-prodotti aumenta la sostenibilità ambientale degli allevamenti riducendo l'impatto ambientale, seguendo il concetto delle tre "R": reduce, recycle, reuse, ovvero ridurre, riciclare, riutilizzare.