carlottazamperlini
Ominide
3 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • I Tricostrongili nei ruminanti rappresentano un problema significativo a causa della loro crescente farmacoresistenza, risultante dal trattamento continuo delle generazioni di parassiti.
  • L'approccio moderno alla gestione dei parassiti prevede la conoscenza locale del problema, l'uso di metodi come la copromicroscopia quantitativa e la gestione del carico larvale sui pascoli.
  • La resistenza si sviluppa quando parassiti con recettori diversi sopravvivono ai trattamenti farmacologici e si riproducono, aumentando la prevalenza di geni resistenti.
  • Trattamenti continui e uniformi con lo stesso farmaco accelerano il processo di selezione di parassiti resistenti, riducendo l'efficacia del farmaco nel tempo.
  • Alternare farmaci con meccanismi d'azione diversi è una strategia efficace per prevenire l'aumento della resistenza, evitando di selezionare solo i parassiti resistenti.

Indice

  1. Selezione dei ceppi chemioresistenti
  2. Altri aspetti

Selezione dei ceppi chemioresistenti

I Tricostrongili sono un grande problema dei ruminanti, soprattutto per quanto riguarda il loro trattamento, e di conseguenza la farmacoresistenza. Trattando ad esempio ogni generazione di parassiti (esempio con bolo somministrato ogni 6 mesi a livello del rumine) quelli su cui il farmaco non funziona riescono a sopravvivere, e con il tempo aumenta il gene della resistenza.
Oggigiorno si è modificato l’approccio, bisogna gestire i parassiti ed esistono diversi sistemi per farlo. Bisogna innanzitutto conoscere il problema a livello locale, sfruttando ed esempio la copromicroscopia quantitativa (indago se ci siano uova di parassiti e quante queste sono) ed essendo a conoscenza del carico larvale sui pascoli.
In verde sono evidenziati i campi in cui gli animali di un allevamento di capre hanno pascolato in un determinato periodo, dai numeri si può notare che spesso gli animali sono stati messi sui pascoli più contaminati. Osservando i dati del pascolo, e sapendo quanto assume di sostanza secca quell’animale, posso calcolare approssimativamente il numero di larve ingerito. Allo stesso modo, se si è a conoscenza di quante feci produce quell’animale, e si conosce la concentrazione di uova/grammo di feci, si può avere un’idea di quanto venga contaminato un certo pascolo.

Altri aspetti

Semplicemente perché è diverso; un farmaco agisce perché si lega ad un recettore, che è importante per il parassita, per il suo metabolismo. Si stima che 1 parassita su 1 milione nasca diverso. Se nasce con un recettore diverso, in condizioni normali, tendenzialmente, è sfavorito. Se c’è malaria, lui è sfavorito 50, l’altro è sfavorito 100, quindi, c’è un vantaggio di 50. Quindi, 1 su 1 milione nasce con un recettore diverso: il recettore non è vantaggioso e, tendenzialmente, muore e non si riproduce. Se però si tratta, di quel milione se ne fanno fuori il 10%, questo riesce a riprodursi, magari se ne avranno 2 su 100.000. Se si tratta di nuovo, se ne avranno 4 su 10.000, ma, trattando di nuovo, se ne hanno 10 su 1.000, se si continua a trattare se ne avranno 100/100, continuando si finirà ad averne 1.000/10. Il farmaco allora non funziona più.
La strategia era di trattare continuamente, addirittura andavano di moda, in quegli anni, i boli diffusori di farmaci, per cui si sputava un bolo nel rumine che rilasciava continuamente il farmaco per 6 mesi o c’era ivermectina, che aveva una durata di 6 mesi; essa veniva inoculata sottocute e il farmaco veniva rilasciato per 6 mesi. In questo modo, ogni generazione di parassiti era sottoposta alla selezione del farmaco, quindi, questo fenomeno avviene rapidamente, si accelera. Se a questo punto, invece, di trattare di nuovo con lo stesso farmaco si trattasse con un farmaco diverso cosa succederebbe? Non si vanno a selezionare solo quelli normali, ma si fanno fuori anche quelli e da qua la necessità di alternare i farmaci, ma utilizzando farmaci che hanno meccanismi diversi e che agiscono su recettori diversi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il principale problema legato al trattamento dei Tricostrongili nei ruminanti?
  2. Il principale problema è la farmacoresistenza, che si sviluppa quando i parassiti che non sono affetti dal farmaco sopravvivono e si riproducono, aumentando così il gene della resistenza nel tempo.

  3. Come si può gestire la resistenza ai farmaci nei parassiti dei ruminanti?
  4. La gestione della resistenza ai farmaci richiede un approccio modificato che include la conoscenza del problema a livello locale, l'uso di tecniche come la copromicroscopia quantitativa e la rotazione dei pascoli per ridurre il carico larvale.

  5. Perché alcuni parassiti diventano resistenti ai trattamenti farmacologici?
  6. La resistenza si sviluppa perché occasionalmente nascono parassiti con recettori diversi che non sono affetti dal farmaco. Questi parassiti hanno un vantaggio evolutivo quando il farmaco è presente, permettendo loro di sopravvivere e riprodursi.

  7. Qual è la strategia raccomandata per prevenire l'aumento della resistenza ai farmaci nei parassiti?
  8. La strategia raccomandata include l'alternanza dei farmaci, preferibilmente quelli che agiscono su recettori diversi, per evitare di selezionare solo i parassiti resistenti e ridurre così la velocità con cui si sviluppa la resistenza.

Domande e risposte