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Concetti Chiave

  • Il modello collaborativo psichiatrico è un approccio "a gradini" che si adatta alle diverse gravità e complessità dei pazienti.
  • I piani di cura sono flessibili, permettendo ai pazienti di passare da cure lievi a più intense, o viceversa, a seconda delle necessità.
  • Il Medico di Medicina Generale (MMG) gioca un ruolo cruciale nell'identificare i disturbi tramite anamnesi e questionari.
  • Il questionario Patient Health Questionnaire-9 (Phq-9) è utilizzato per identificare la gravità della depressione nei pazienti.
  • Un piano terapeutico condiviso con il paziente è essenziale, rassicurandolo e legittimando il suo dolore.

Indice

  1. Il modello collaborativo
  2. Ruolo del MMG
  3. Identificazione e valutazione
  4. Comunicazione e rassicurazione
  5. Piano terapeutico condiviso

Il modello collaborativo

Il modello collaborativo un modello di cura strutturato “a gradini” (stepped-care), in quanto i pazienti possono avere quadri molto differenti tra di loro per gravità o per complessità e necessiteranno, quindi, delle cure più adeguate sulla base delle loro caratteristiche. Sono piani di cura molto flessibili e adattabili ai singoli pazienti in entrambe le direzioni: ci sono pazienti che iniziano con quadri molto lievi, ma che nel tempo necessiteranno di cure più intense, e altri che iniziano con quadri più gravi, che nel tempo possono migliorare.

Ruolo del MMG

Uno dei personaggi più importanti in questo processo è sempre il MMG, che tramite l’anamnesi e i questionari deve riuscire a riconoscere i disturbi anche lievi.

I presupposti sono i seguenti:

• pazienti diversi, anche se con la stessa diagnosi, richiedono livelli di cura diversi

• in base al monitoraggio dell’esito dei trattamenti già effettuati si individua il livello più adatto per il singolo paziente

• spostarsi da un livello di intensità di cura minore a uno maggiore aumenta l’efficacia dell’intervento e riduce i costi complessivi della malattia.

Identificazione e valutazione

Lo step 1 (identificazione), si avvale del questionario Patient Health Questionnaire–9 (Phq-9), utile soprattutto per identificare i quadri depressivi.

Questo è composto da nove domande, cui il paziente può rispondere assegnando un punteggio 0-3, inoltre indaga l’impatto che la patologia ha avuto sulla vita del paziente. A seconda del punteggio totalizzato si ha una stima della gravità del quadro depressivo (5-9 depressione sottosoglia, 10-14 depressione maggiore lieve, 15-19 moderata, >= 20 grave).

Si devono esplorare anche fattori sociali e familiari del paziente, le conoscenze di tipo sanitario che egli possiede.

Comunicazione e rassicurazione

Nel farlo non si dovrà dire al paziente che “non ha niente”, ma rassicurarlo con frasi del tipo “fortunatamente non emerge niente di preoccupante”, e legittimare la realtà del dolore del paziente creando una connessione a tre stadi: il disagio psicologico porta un alterato meccanismo fisiologico, che porta al sintomo fisico. Per esempio, gli si può dire: “In questo momento lei prova ansia per questi motivi… L’ansia porta alla contrazione dei muscoli, che è alla base del suo mal di schiena”. Ci si può aiutare con una dimostrazione pratica, per esempio facendo riferimento a conoscenze comuni che hanno avuto un problema simile.

Piano terapeutico condiviso

È importante arrivare a un piano terapeutico condiviso: bisogna “negoziare” con il paziente, cercando di andargli incontro, rassicurandolo dove possibile.

Alle volte pazienti che somatizzano in maniera cronica che soffrono di disturbi ansiosi presentano un’amigdala particolarmente responsiva che li porta ad avere reazioni esagerate a sintomi fisici banali, per esempio una tachicardia che viene interpretata immediatamente come un ima che porta ancora più ansia e dunque ad un attacco di panico con ancora più tachicardia.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il modello di cura utilizzato nel contesto psichiatrico?
  2. Il modello collaborativo è utilizzato nel contesto psichiatrico.

  3. Quali sono i presupposti del modello collaborativo?
  4. I presupposti del modello collaborativo sono che pazienti diversi richiedono livelli di cura diversi, che il monitoraggio dell'esito dei trattamenti aiuta a individuare il livello di cura più adatto per ogni paziente e che passare da un livello di cura minore a uno maggiore aumenta l'efficacia dell'intervento e riduce i costi complessivi della malattia.

  5. Quali strumenti vengono utilizzati nello step 1 del modello collaborativo?
  6. Nello step 1 del modello collaborativo viene utilizzato il questionario Patient Health Questionnaire-9 (Phq-9) per identificare i quadri depressivi.

  7. Come si può aiutare un paziente che somatizza in maniera cronica?
  8. Un paziente che somatizza in maniera cronica può essere aiutato rassicurandolo e creando una connessione tra il disagio psicologico, l'alterato meccanismo fisiologico e il sintomo fisico che sta sperimentando.

Domande e risposte