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Concetti Chiave

  • I valori normali del pH ematico sono più stretti di quelli biochimici, con un range ideale di 7.38-7.42, oltre il quale si distingue tra acidosi o alcalosi franca e compensata.
  • Per interpretare correttamente un'emogasanalisi, è sufficiente considerare 4-5 valori principali, con il pH come valore centrale e cruciale.
  • L'alcalosi metabolica è spesso associata all'uso di diuretici in pazienti con problemi respiratori, mentre acidosi e alcalosi possono coesistere e autocompensarsi.
  • In caso di chetoacidosi diabetica, l'iperventilazione non riesce a compensare l'acidosi metabolica a causa del consumo eccessivo dei sistemi tampone.
  • La pCo2 non può essere negativamente compensata in gravi acidosi metaboliche, il che suggerisce un secondo disturbo piuttosto che un ipercompenso.

Indice

  1. Valori di pH e compensi
  2. Interpretazione dell'emogas
  3. Chetoacidosi diabetica
  4. Anion gap e acidosi
  5. Compensi e limiti fisiologici

Valori di pH e compensi

I valori normali di pH insegnati sono fra 7.35-7.45 ma sono valori da biochimici, che nella realtà spesso non vengono rispettati. I valori da utilizzare sarebbero 7.38-7.42.

L’organismo ha ovviamente dei compensi per correggere i disturbi, ma quando lo fa esce dal range 7.38-7.42 ma magari è ancora all’interno del primo. Quindi, volendo essere precisi, il cut-off 7.35-7.45 distingue l’acidosi o l’alcalosi franca, mentre tra 7.35-7.38 e 7.42-7.45 si è in situazioni di acidosi o alcalosi compensata.

Interpretazione dell'emogas

L’ordine mentale per interpretare l’emogas è molto facile, basta leggerlo in ordine e il primo valore è il pH. Per interpretarlo bene in realtà bastano 4-5 valori. Il pH è proprio al centro del range e viene definito “too good pH” perché è l’unica cosa giusta in mezzo ad altri valori alterati.
Questo è un disturbo doppio: acidosi respiratoria ed alcalosi metabolica che si autocompensano. Questo è comune da incontrare. L’alcalosi metabolica può essere causata dall’utilizzo di diuretici ad alto dosaggio, che sono spesso assunti da pazienti con problematiche respiratorie come la Bpco. Può anche capitare, più raramente, che i due disturbi invece che autocompensarsi si potenzino a vicenda, avendo acidosi sia respiratoria che metabolica.

Chetoacidosi diabetica

Paziente con chetoacidosi diabetica gravissima. Questi pazienti hanno acidi aggiunti che derivano dallo shift del metabolismo verso la lipogenesi, e iperventilano moltissimo (anche 50 atti respiratori al minuto) per salvarsi dall’acidosi metabolica. Tuttavia, non ci riescono perché hanno un quantitativo di equivalenti acidi così esagerato che consumano tutti i sistemi tampone. Quindi HCO− è ridotto al minimo e anche la pCo2 è bassissima.

Anion gap e acidosi

Anion gap: differenza fra le cariche positive e quelle negative nel sangue. Va considerato solo nelle acidosi metaboliche. Quando è aumentato vuol dire che c’è un acido aggiunto che sta consumando i sistemi tampone, mentre quando è normale una perdita primitiva di bicarbonati che riescono ad essere compensati con un recupero di cloro. Anche qui si tratta di un disturbo doppio. Il pH è chiaramente acido; la pCo2 sopra 40 indica acidosi respiratoria; Hco− è normale nonostante dovrebbe aumentare per compensare l’acidosi respiratoria. Il fatto che non compensi è di per sé un disturbo che configura un’acidosi metabolica. Ci sono delle regole per i compensi che ci si attende in determinate situazioni.

Compensi e limiti fisiologici

Per i pH troppo estremi esiste sempre una quota di doppio disturbo che però non è sempre una malattia perché a volte i valori di compenso attesi supererebbero i limiti fisiologici. Spesso questo problema riguarda la pCo2 perché non può essere negativa (come vorrebbe il compenso in caso di grave acidosi metabolica) e nemmeno troppo alta (perché non si può smettere di respirare per compensare). Vedendo questo emogas di potrebbe pensare che ci sia un’acidosi respiratoria ipercompensata per la pCo2

Ciò è sbagliato perché la prima cosa da guardare è il pH che in questo caso è alcalotico. Quindi il primo disturbo è l’alcalosi metabolica non ben compensata dalla pCo2 perché, come detto, non si può smettere di respirare. L’ipercompenso non esiste, si tratta sempre di un secondo disturbo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il range di pH considerato normale per l'interpretazione dell'emogas?
  2. Il range di pH considerato normale per l'interpretazione dell'emogas è 7.38-7.42, mentre il range 7.35-7.45 distingue tra acidosi o alcalosi franca e acidosi o alcalosi compensata.

  3. Quali sono le cause comuni di alcalosi metabolica?
  4. L'alcalosi metabolica può essere causata dall'uso di diuretici ad alto dosaggio, spesso assunti da pazienti con problematiche respiratorie come la BPCO.

  5. Cosa indica un anion gap aumentato nelle acidosi metaboliche?
  6. Un anion gap aumentato nelle acidosi metaboliche indica la presenza di un acido aggiunto che sta consumando i sistemi tampone.

  7. Come si comporta il pH in presenza di un disturbo doppio come acidosi respiratoria ed alcalosi metabolica?
  8. In presenza di un disturbo doppio come acidosi respiratoria ed alcalosi metabolica, il pH può risultare "too good" o centrale nel range, poiché i due disturbi si autocompensano.

  9. Perché non esiste l'ipercompenso nell'interpretazione dell'emogas?
  10. Non esiste l'ipercompenso perché i valori di compenso attesi non possono superare i limiti fisiologici, e un apparente ipercompenso è sempre indicativo di un secondo disturbo.

Domande e risposte

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