Concetti Chiave
- Indici dinamici di precarico sono utili solo in pazienti ventilati meccanicamente senza attività respiratoria spontanea e aritmie significative.
- Le fluttuazioni dei picchi sistolici durante il ciclo respiratorio sono normali fino al 10%; valori superiori indicano variazioni del volume intravascolare.
- In pazienti con elevata volemia, le variazioni dei picchi di pressione sistolica sono minime, sotto il 10% tra inspirio ed espirio.
- Per pazienti non completamente intubati, metodi alternativi come il catetere di Swang-Ganz e la termodiluizione transpolmonare valutano la risposta ai fluidi.
- Il test di sollevamento delle gambe è preferito per identificare pazienti ipovolemici, evitando la somministrazione diretta di fluidi.
Indice
Limitazioni degli indici dinamici
Gli indici dinamici di precarico sfruttano l’interazione cuore-polmoni con due importanti limitazioni: sono validi solo nei pazienti senza attività respiratoria spontanea, in ventilazione artificiale meccanica in volume controllato, curarizzati e senza aritmie significative che alterano le onde di pressione misurate in maniera invasiva. Per poter misurare questi indici devo tenere incannulata l’arteria radiale o femorale.
Misurazione e fluttuazioni pressorie
Vale il ragionamento del punto precedente, per cui in inspirazione la pressione transmurale diminuisce, aumenta il precarico del ventricolo sinistro e diminuisce il postcarico. Si ha quindi una fluttuazione dei picchi sistolici dell’onda pressoria in inspirio ed espirio: fino ad un 10% di variabilità le fluttuazioni sono considerate fisiologiche, se si ha una diminuzione del volume intravascolare, le fluttuazioni saranno di entità percentuale maggiore. Se il paziente si trova nella parte a destra della curva di Frank-Starling (elevata volemia), le variazioni dei picchi di pressione sistolica sono minimi, sempre inferiori al 10% tra inspirio ed espirio. Viceversa, se si trova nella parte iniziale della curva.
E' la differenza tra la pressione arteriosa sistolica (Pas) e la pressione arteriosa diastolica (Pad) in fase inspiratoria ed espiratoria. Le variazioni della PPV nel paziente in Vam legate al ciclo respiratorio sono fisiologiche fino ad un valore del 10%.
Valutazione del fluid responder
Poiché però, gli indici dinamici possono essere usati solo nel pz intubato e ventilato in volume controllato senza attività respiratoria spontanea, sono necessari altri sistemi per valutare se il pz è fluid responder o meno, e quindi capire se il pz in shock ha bisogno di fluidi o no. Questo è un aspetto importante, perché a volte i pz in terapia intensiva sono ventilati con modalità in cui i ventilatori non sostituiscono, ma integrano l’attività respiratoria del paziente, e in questi casi gli indici dinamici non sono applicabili. Tra questi sistemi, abbiamo quelli di misurazione della Gc come il catetere di Swang-Ganz o la termodiluizione transpolmonare.
Metodi alternativi di valutazione
In questi casi, viene misurata la Gc basale e successivamente viene fatto un Leg raising test: consiste nel sollevare le gambe del paziente in acuto a 45 gradi, provocando un effetto simile a quello di un bolo di fluidi per favorire il ritorno venoso. Se ottengo un aumento della GC allora sarà un pz ipovolemico e quindi fluid responder.
Test di riempimento e leg raising
Se però non ho un sistema di monitoraggio della Gc, posso invece usare con buona approssimazione la misurazione della pressione e della frequenza cardiaca: il pz in stato di shock ipovolemico è ipoteso e tachicardico e se sollevando le gambe si ha un aumento della pressione ed una riduzione della Fc allora sarà un pz fluid responder. Lo stesso può essere fatto con il filling test o test di riempimento: faccio un bolo fluidico rapido di 250 ml di cristalloidi o colloidi e vedo come variano i parametri emodinamici del pz. Se sono nella parte discendente della curva di Starling i parametri peggiorano, se, viceversa, sono nella parte ascendente, questi migliorano. Tra i due però si preferisce il passive leg raising test, visto che non vengono somministrati fluidi.
Domande da interrogazione
- Quali sono le limitazioni degli indici dinamici di precarico?
- Come si misura la variabilità fisiologica delle fluttuazioni dei picchi sistolici?
- Quali sistemi alternativi possono essere utilizzati per valutare se un paziente è fluid responder?
- In cosa consiste il Leg raising test?
- Qual è il vantaggio del passive leg raising test rispetto al filling test?
Gli indici dinamici di precarico sono validi solo nei pazienti senza attività respiratoria spontanea, in ventilazione artificiale meccanica in volume controllato, curarizzati e senza aritmie significative.
Le fluttuazioni dei picchi sistolici dell'onda pressoria sono considerate fisiologiche fino a un 10% di variabilità tra inspirio ed espirio.
Si possono utilizzare sistemi come il catetere di Swang-Ganz, la termodiluizione transpolmonare, il Leg raising test, e la misurazione della pressione e frequenza cardiaca.
Il Leg raising test consiste nel sollevare le gambe del paziente a 45 gradi per favorire il ritorno venoso, simulando l'effetto di un bolo di fluidi.
Il vantaggio del passive leg raising test è che non vengono somministrati fluidi, evitando potenziali complicazioni legate all'infusione di fluidi.