Concetti Chiave
- Dopo il primo livello di accertamenti, si procede con esami di secondo livello come la Tc con mezzo di contrasto o la Rmn per evitare l'esposizione a radiazioni ionizzanti.
- L'ecografia dell'apparato urinario individua alterazioni parenchimali e calcoli, valutando anche la vescica per possibili protrusioni o calcoli vescicali.
- La citologia urinaria analizza le cellule esfoliate nelle urine con colorazione di Papanicolaou per rilevare eventuali alterazioni morfologiche e citonucleari.
- La combinazione di ecografia e citologia urinaria migliora la diagnosi di neoplasie vescicali, aumentando sensibilità e specificità.
- La cistoscopia, eseguita con un cistoscopio flessibile, permette un'indagine diretta delle pareti interne dell'uretra e della vescica per identificare neoformazioni e altre alterazioni.
Indice
Esami di secondo livello urologici
Dopo l’iter di primo livello si avvia, in base alle informazioni che questi accertamenti hanno prodotto, un iter di secondo livello. Generalmente viene effettuata una Tc con mezzo di contrasto (MdC) ma si può preferire una Rmn nei pazienti, che per motivi di radioprotezione, non vengono esposti a radiazioni ionizzanti o pazienti che hanno allergie al MdC della Tc. Attraverso la Tc quello che si ricerca sono le alterazioni riguardanti il parenchima renale o le vie escretrici e in minor misura quelle vescicali perché la vescica ha modo di essere indagata con altri accertamenti.
Ecografia dell’apparato urinario
Può individuare alterazioni parenchimali, calcoli, idronefrosi o idroureteronefrosi che possono giustificare l’ematuria e permette di valutare anche la vescica (che solitamente presenta un contenuto anecogeno) con eventuali protrusioni nel lume (come, per esempio, vegetazioni della parete vescicale). Se la vescica presenta una formazione iperecogena con un cono d’ombra mobile al variare dei decubiti si può pensare alla presenza di un calcolo vescicale
Citologie urinaria
Un esame dell’esfoliato cellulare prodotto attraverso la minzione. La cellularità che naturalmente viene esfoliata e veicolata all’esterno dalle urine viene analizzata con colorazione di Papanicolaou al microscopio ottico al fine di verificarne le caratteristiche morfologiche e citonucleari. Questo esame viene fatto su tre campioni che il paziente porta in laboratorio per tre giorni consecutivi. Il campione viene poi cito centrifugato al fine di produrre dei vetrini che il citologo visualizza per capire se le cellule esfoliate sono normali o alterate.La combinazione dell’ecografia (che ritrova facilmente tutte le neoformazioni che vegetano nel lume della via urinaria) e della citologia urinaria (che ritrova le neoplasie dell’urotelio che viceversa si sviluppano creando una lesione piatta) ha l’obiettivo di porre la diagnosi presuntiva di neoplasia vescicale e approfondire la capacità diagnostica dei due esami aumentandone la sensibilità e specificità.
Cistoscopia
Per quanto riguarda i riscontri vescicali esiste la possibilità di un’indagine più invasiva ma definitiva: l’indagine endoscopica o cistoscopia. L’accertamento di secondo livello che viene effettuato nel sospetto di una neoplasia vescicale o se si voglia escludere questo tipo di ipotesi in maniera decisa è la cistoscopia diagnostica ambulatoriale. La citoscopia è un esame che si effettua in ambulatorio per visualizzare le pareti interne dell’uretra e della vescica, essa permette di individuare la presenza eventuale di alterazioni della parete vescicale (tipicamente neoformazioni), che possono giustificare il sanguinamento.L’esame viene effettuato a paziente sveglio e in sola anestesia locale, preferibilmente si utilizza uno strumento chiamato cistoscopio flessibile.
Il cistoscopio flessibile è uno strumento nel quale c’è un visore che può essere un oculare oppure una telecamera applicata all’oculare. L’immagine da questo visore viene veicolata da fibre ottiche lungo lo stelo dello strumento in modo tale che la visione venga riprodotta su uno schermo. Oggi ci sono strumenti più avanzati senza la fibra ottica all’interno ma con un cip che trasmette l’immagine ad un computer direttamente.
È uno strumento morbido e sottile che, come un catetere, può risalire la via urinaria, e visionare tutta l’uretra, il distretto cervico-uretrale la prostata e il collo vescicale (nell’uomo) e la vescica. Grazie alla flessibilità dello strumento si possono seguire le curve anatomiche dell’uretra, in particolare nel maschio, in modo poco traumatico.
Domande da interrogazione
- Quali sono gli esami di secondo livello urologici menzionati nel testo?
- Quando si preferisce utilizzare una Rmn invece di una Tc con mezzo di contrasto?
- Qual è l'obiettivo della combinazione di ecografia e citologia urinaria?
- In cosa consiste la cistoscopia e quando viene utilizzata?
- Quali vantaggi offre l'uso di un cistoscopio flessibile?
Gli esami di secondo livello urologici includono la Tc con mezzo di contrasto, la Rmn, l'ecografia dell'apparato urinario, la citologia urinaria e la cistoscopia.
Si preferisce una Rmn nei pazienti che non possono essere esposti a radiazioni ionizzanti o che hanno allergie al mezzo di contrasto della Tc.
L'obiettivo è porre una diagnosi presuntiva di neoplasia vescicale e aumentare la sensibilità e specificità diagnostica dei due esami.
La cistoscopia è un'indagine endoscopica utilizzata per visualizzare le pareti interne dell'uretra e della vescica, ed è effettuata nel sospetto di neoplasia vescicale o per escludere tale ipotesi.
Il cistoscopio flessibile è morbido e sottile, permette di seguire le curve anatomiche dell'uretra in modo poco traumatico e offre una visione diretta delle strutture interne grazie a un visore o una telecamera.