paoletz00
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Concetti Chiave

  • Il trattamento chirurgico della mammella deve considerare aspetti estetici, con incisioni che minimizzano l'impatto visivo e riducono il rischio di necrosi.
  • Per le lesioni sospette, la chirurgia deve garantire radicalità oncologica, consentendo la mastectomia e possibilmente la ricostruzione con la stessa incisione.
  • La biopsia della mammella utilizza principalmente il mammotome, uno strumento che preleva campioni di tessuto riducendo il rischio di disseminazione.
  • Le biopsie possono essere guidate ecograficamente o tramite mammografia e Rmn, per una localizzazione precisa della lesione.
  • Se le tecniche diagnostiche non definiscono la lesione, si ricorre alla biopsia chirurgica, con tecniche variabili a seconda della palpabilità della lesione.

Indice

  1. Trattamento chirurgico
  2. Biopsia ed ecografia mammaria

Trattamento chirurgico

In considerazione del fatto che la biopsia della mammella o la chirurgia della mammella vanno ad alterare l’anatomia esterna della donna, è importante andare a decidere il punto dove procedere con l’incisione cutanea in modo che questo rispetti:
    • Principio estetico: va presa in considerazione la posizione della lesione: ad esempio, lesioni dei comparti centrali, che si avvicinano ai quadranti centrali o che distano meno di 2-3 cm dall’areola, possono essere raggiunte con delle incisioni periareolari. In particolare, si incide nel punto in cui inizia la differenza cromatica tra l’areola e la cute mammaria e scollando la cute si arriva alla lesione. Nella fase di cicatrizzazione questo lascia un minor impatto dal punto di vista estetico. Le lesioni periferiche del quadrante superoesterno, invece, possono essere facilmemte accessibili mediante un’incisione ascellare sul versante laterale del muscolo grande pettorale e quindi essere nascoste poi a livello ascellare. È da considerare che un’incisione circolariforme che segue il profilo della ghiandola è esteticamente meno visibile, ma ha un maggior rischio dal punto di vista vascolare.
    • Preservazione vascolare: va ridotto il rischio di necrosi. Soprattutto quando l’incisione non è singola ma
    è a losanga, il tessuto circostante può andare incontro ad una sofferenza vascolare e quindi alla necrosi.
    • Agevole accesso alla lesione.
    • Radicalità oncologica, laddove la lesione sia fortemente sospetta per malignità oppure laddove ci sia una mastectomia, ovvero un’asportazione dell’intera ghiandola che con la stessa incisione permetta anche di procedere ad una ricostruzione dove questo possa essere necessario.

Biopsia ed ecografia mammaria

Per l’esame bioptico lo strumento maggiormente utilizzato è il mammotome: è uno strumento che serve bioptico legato ad una macchina o a batteria, a seconda del fatto che venga utilizzato per via ecografica o per via stereotassica. Presenta un mandrino che viene inserito a livello del nodulo, un tagliente che taglia una porzione di ghiandola e una cannula che ricopre sia il mandrino che la biopsia mammaria per poi aspirarla all’interno di una camera di raccolta, per evitare che ci possa essere una disseminazione di tessuto a livello del resto della ghiandola nel momento in cui viene estratto.
L’immagine a sinistra mostra una biopsia per via ecografica in cui il corpo dell’ago, essendo metallico, risulterà visibile. L’immagine a destra mostra invece una biopsia stereotassica, che viene effettuata laddove la lesione non sia evidenziabile da un punto di vista ecografico, ma solo con la mammografia o con la Rmn. Si effettua quindi una biopsia guidata dalle immagini della risonanza e della mammografia, ottenendo un puntamento automatico e preciso sull’area della lesione.
Laddove l’ecografia, la mammografia e la biopsia non siano state in grado di determinare una definizione cito-istologica della lesione, è necessario procedere con una biopsia chirurgica. Se la lesione è palpabile, la biopsia chirurgica è facilmente eseguibile. Se invece la lesione non fosse palpabile o se ci fossero delle microcalcificazioni, ci sono due sistemi.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i principi da considerare nel trattamento chirurgico della mammella?
  2. Nel trattamento chirurgico della mammella, è importante considerare il principio estetico, la preservazione vascolare, l'accesso agevole alla lesione e la radicalità oncologica, specialmente in caso di sospetta malignità o mastectomia.

  3. Qual è lo strumento principale utilizzato per la biopsia mammaria e come funziona?
  4. Lo strumento principale per la biopsia mammaria è il mammotome, che utilizza un mandrino e un tagliente per prelevare una porzione di ghiandola, aspirandola in una camera di raccolta per evitare la disseminazione di tessuto.

  5. Quando si utilizza la biopsia stereotassica e come viene eseguita?
  6. La biopsia stereotassica viene utilizzata quando la lesione non è visibile ecograficamente ma solo tramite mammografia o Rmn, e viene eseguita guidata dalle immagini per un puntamento preciso sull'area della lesione.

  7. Cosa si fa se ecografia, mammografia e biopsia non forniscono una definizione cito-istologica della lesione?
  8. Se ecografia, mammografia e biopsia non determinano una definizione cito-istologica, si procede con una biopsia chirurgica, che è facilmente eseguibile se la lesione è palpabile; altrimenti, si utilizzano sistemi specifici per lesioni non palpabili o microcalcificazioni.

Domande e risposte

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