carlottazamperlini
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Concetti Chiave

  • Le zecche sono aumentate del 30-40% rispetto all'anno scorso a causa di condizioni climatiche favorevoli, con pioggia e caldo seguiti da un periodo secco.
  • Il nomadismo negli animali aiuta a ridurre le infestazioni da zecche, spostandoli su terreni non infestati da larve.
  • I vitelli sono più suscettibili alle infestazioni perché incontrano i parassiti per la prima volta e hanno una risposta immunitaria debole.
  • In primavera, gli animali eliminano più uova nonostante l'ingestione di poche larve, mentre in autunno, con una risposta immunitaria sviluppata, eliminano meno uova pur ingerendo più larve.
  • Le larve di parassiti possono sopravvivere all'inverno, con picchi di nascita in estate, influenzando gli animali nei pascoli montani e artici.

Indice

  1. Aumento delle zecche
  2. Ciclo vitale dei parassiti
  3. Risposta immunitaria e larve
  4. Sopravvivenza delle larve in inverno
  5. Impatto del cambiamento climatico

Aumento delle zecche

Sicuramente si sente parlare delle zecche adesso, rispetto all'anno scorso c'è un aumento almeno del 30-40%, perché ha fatto secco fino a 4 settimane fa e non è che adesso sono nate le zecche, le zecche c'erano già, ma erano nascoste perché hanno tropismo positivo e, siccome fuori era secco, si nascondevano dove c'era più umidità.

Piove, fa caldo e le zecche escono e si possono incontrare. È esattamente la stessa cosa che succede alle L3 in autunno. Questo è quello che succede se si tengono gli animali sempre sullo stesso pascolo; il vantaggio del nomadismo è anche questo, si spostano e si mettono sempre su erba fresca, ma su erba che non ha larve.

Ciclo vitale dei parassiti

Se si guardano adulti, vitelli e manzi hanno lo stesso ciclo, raggiungono il picco assieme sia in primavera che in autunno, qual è la differenza? I giovani eliminano molte più uova dei manzi perché i vitelli è la prima volta che vengono a contatto con i parassiti, i manzi sono già venuti a contatto l'anno prima.

Risposta immunitaria e larve

Si è detto che in primavera ci sono poche larve, in autunno ce ne sono tantissime, però se si va a vedere primavera e autunno nei vitelli c’è quasi lo stesso numero di uova eliminate, anche se qua ne erano state ingerite molte meno, ma ci sta perché qui è la prima volta che si viene a contatto col parassita, la risposta immunitaria è pari a zero.

Si guardi il secondo grafico (riportato a destra): mettendo a 100 il massimo del numero di larve, si vede che in primavera se ne ingeriscono poche, il 10%, ma queste poche larve danno l'eliminazione del 100% delle uova perché non si è ancora sviluppata una buona risposta immunitaria. Poi, si va ad a ingerire, in estate- autunno, tantissime larve sul pascolo, ma in porzione danno meno uova, perché si è già sviluppata una risposta immunitaria e, quindi, si è in grado di contrastare lo sviluppo di parte di quelle larve.

Sopravvivenza delle larve in inverno

Quando si parla della sopravvivenza delle larve attraverso l'inverno è tutto vero, ma addirittura di più. Nel grafico, si vedono il numero di larve sui pascoli in un allevamento che fa monticazione a fondovalle al primo, al secondo e al terzo tramuto. Il terzo tramuto è sopra i 2200 m e le si porta sopra i 2300 m ad agosto, quando c'è erba, ma il picco di larve nel pascolo è esattamente ad agosto. Le larve che quegli animali mangiano ad agosto sono tutte nate l’agosto dell'anno prima. Questo sulle Alpi, ma vale anche sulla tundra artica, dove i parassiti chiudono il ciclo una volta all'anno.

Impatto del cambiamento climatico

Se c’è il cambiamento climatico e si allunga l'estate che cosa può succedere? Quelle larve non si sviluppano da un anno all'altro, ma a fine stagione si può avere già una concentrazione di larve elevatissime sul pascolo e, quindi, gli animali mangiano molte larve ed entrano in inverno molto infestati. Per un caribù o un bue muschiato questo può voler dire la differenza fra il riuscire o meno a passare l'inverno. Questo vuole anche dire che con un certo sistema le si portano sul primo pascolo e si infestano, perché sono le uova che avevano deposto l'autunno prima, le si portano sul secondo pascolo e si infestano, perché sono le larve che arrivano dalle uova che avevano deposto quando scendevano l'anno prima, le si portano nel pascolo più alto e si infestano perché sono le uova dell'anno prima.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata la causa principale dell'aumento delle zecche quest'anno rispetto all'anno scorso?
  2. L'aumento delle zecche è dovuto principalmente alle condizioni climatiche, con un periodo prolungato di siccità seguito da pioggia e caldo, che hanno favorito l'uscita delle zecche nascoste in cerca di umidità.

  3. Perché il nomadismo è vantaggioso nella prevenzione delle infestazioni da zecche negli animali?
  4. Il nomadismo permette agli animali di spostarsi su erba fresca e su terreni che non sono stati precedentemente infestati da larve, riducendo così il rischio di infestazioni.

  5. Quali soggetti sono più suscettibili alle infestazioni da parassiti e perché?
  6. I vitelli sono più suscettibili alle infestazioni da parassiti rispetto ai manzi, poiché è la prima volta che vengono a contatto con i parassiti e la loro risposta immunitaria è ancora poco sviluppata.

  7. Come varia la risposta immunitaria degli animali alle infestazioni da larve tra primavera e autunno?
  8. In primavera, gli animali hanno una risposta immunitaria meno sviluppata e quindi eliminano più uova nonostante l'ingestione di poche larve. In autunno, avendo sviluppato una risposta immunitaria, eliminano meno uova anche se ingeriscono molte più larve.

  9. Quali potrebbero essere le conseguenze del cambiamento climatico sull'infestazione da larve nei pascoli?
  10. Il cambiamento climatico, allungando la stagione estiva, potrebbe portare a una concentrazione elevatissima di larve sui pascoli a fine stagione, aumentando il rischio di infestazioni gravi negli animali, con impatti significativi sulla loro capacità di sopravvivere all'inverno.

Domande e risposte