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Concetti Chiave

  • Gli antipsicotici sono utilizzati sia in fase acuta che cronica per prevenire nuovi episodi psicotici, anche se rendere il paziente consapevole della necessità della terapia a lungo termine può essere difficile.
  • Questi farmaci sono sintomatici, quindi la sospensione della terapia aumenta il rischio di ricomparsa dei sintomi psicotici.
  • L'effetto sui sintomi positivi richiede alcune settimane, mentre l'effetto sedativo può manifestarsi più rapidamente e può essere utile in situazioni di agitazione.
  • Gli antipsicotici possono essere somministrati per via orale o iniettiva, con formulazioni depot a lento rilascio per pazienti poco complianti e formulazioni ad azione rapida per situazioni acute.
  • I disturbi depressivi devono essere distinti dalle normali oscillazioni del tono dell'umore, che sono fisiologiche e adattative, mentre la depressione patologica altera l'equilibrio emotivo rispetto al contesto ambientale.

Efficacia e vie di somministrazione degli antipsicotici

Sono farmaci che sono somministrati sia in acuto che in cronico. Passata la fase acuta continuano ad essere utilizzati per prevenire un nuovo episodio, ed è difficile rendere il paziente consapevole di questo aspetto.
Sono farmaci sintomatici, quindi alla sospensione della terapia il rischio che si ripresentino i sintomi psicotici è alto.
L'effetto antipsicotico sui sintomi positivi richiede poche settimane, altri effetti invece sono più precoci, come l’effetto sedativo, che è considerato tra gli effetti collaterali pur potendo essendo un effetto desiderato in determinate situazione in cui il paziente è particolarmente agitato o aggressivo.

Gli antipsicotici normalmente si assumono per os, come gocce o compresse, ma non è l’unica via di somministrazione, è possibile infatti anche una somministrazione iniettiva.

Le forme iniettive sono di due tipi:
• Depot (di deposito) long acting a lento rilascio: con questa formulazione è sufficiente un’iniezione intramuscolo ogni 2-4 settimane. Questa modalità è preferibile nei pazienti che risultano poco complianti alla terapia poiché, ad esempio, non consapevoli della patologia. È una via di somministrazione comoda e gestibile dal punto di vista ambulatoriale, tuttavia presenta dei limiti: dal punto di vista psichiatrico questa modalità tende a bypassare la consapevolezza di malattia di questi pazienti che è uno degli obiettivi della terapia; inoltre, dal punto di vista farmacocinetico questa modalità non permette di sospendere immediatamente la terapia in caso di effetti collaterali importanti, rendendo il farmaco poco maneggevole (es. Aloperidolo, una fiala ogni quattro settimane). La terapia depot è utile anche nel trattamento cronico di mantenimento.
• Pronte, rapid onset, ad azione veloce: hanno azione molto rapida (15-30 minuti) per questo vengono utilizzati nelle sintomatologie in acuto sfruttando anche l’effetto sedativo, es. paziente in agitazione psicomotoria in ps.
I disturbi depressivi sono una condizione clinica molto importante e frequente in psichiatria.
Spesso la parola depressione viene usata in modo improprio nel gergo colloquiale. Non deve essere associata, infatti, a quelle che sono le fisiologiche oscillazioni del tono dell’umore, che possono avvenire in modo del tutto spontaneo, oppure possono essere legate a determinati eventi che hanno un impatto sullo stato emotivo. I cambiamenti del tono dell’umore hanno un ruolo adattativo, dal momento che permettono l’attuarsi di tutta una serie di modifiche comportamentali e cognitive che consentono alla persona di gestire una determinata situazione ambientale.
Le oscillazioni del tono dell’umore sono fisiologiche: se una persona è triste, non è necessariamente depressa. Bisogna capire come distinguere le due situazioni.
Il quadro patologico subentra nel momento in cui il tono dell’umore, per qualità, intensità, durata o gravità, non corrisponde più alla situazione ambientale circostante: i meccanismi di adattamento sono alterati e l’organismo non riesce più a mantenere l’equilibrio alla base del controllo del tono dell’umore; quest’ultimo appare quindi sproporzionato e non coerente rispetto al contesto.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le vie di somministrazione degli antipsicotici?
  2. Gli antipsicotici possono essere somministrati per via orale, come gocce o compresse, oppure per via iniettiva.

  3. Per quanto tempo vengono utilizzati gli antipsicotici?
  4. Gli antipsicotici vengono utilizzati sia in fase acuta che in fase cronica. Dopo la fase acuta, vengono continuati per prevenire nuovi episodi.

  5. Quali sono gli effetti collaterali degli antipsicotici?
  6. Gli antipsicotici possono causare effetti collaterali come sedazione. Tuttavia, in alcune situazioni, l'effetto sedativo può essere desiderato, ad esempio quando il paziente è agitato o aggressivo.

  7. Cosa succede se si interrompe la terapia con gli antipsicotici?
  8. Gli antipsicotici sono farmaci sintomatici, quindi se si interrompe la terapia, c'è un alto rischio che i sintomi psicotici si ripresentino.

Domande e risposte