Jessica93
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Concetti Chiave

  • I vaccini sono preparati contenenti virus indeboliti o tossine per stimolare il sistema immunitario senza causare malattie.
  • L'inoculazione introduce il vaccino nel corpo, solitamente tramite iniezione, poiché i vaccini orali sono spesso distrutti dai succhi gastrici.
  • Il termine "vaccino" deriva dal vaiolo bovino usato nel primo esperimento di Edward Jenner nel 1796.
  • I vaccini proteggono da diverse malattie e possono essere somministrati singolarmente o in combinazione; alcuni richiedono richiami periodici.
  • Alcuni virus mutano frequentemente, rendendo necessaria la creazione di nuovi vaccini per mantenere l'efficacia, come avviene per l'influenza.

Indice

  1. Funzione e composizione dei vaccini
  2. Metodi di somministrazione dei vaccini
  3. Origine del termine 'vaccino'
  4. Meccanismo di azione dei vaccini
  5. Immunizzazione e resistenza alle malattie
  6. Vaccinazioni nei diversi paesi
  7. Durata e richiamo delle vaccinazioni
  8. Effetti collaterali e rischi
  9. Variabilità dei virus e vaccini influenzali

Funzione e composizione dei vaccini

La maggior parte delle vaccinazioni serve a proteggerci dalle malattie provocate dai virus. Per questo motivo, di solito un vaccino è una piccola quantità di liquido che contiene versioni modificate di virus che sono stati uccisi o indeboliti, in modo da potersi moltiplicare nel corpo, ma senza provocare la malattia. Alcuni vaccini sono invece preparati con sostanze dannose, dette tossine, che normalmente vengono prodotte dai batteri e che danneggiano il corpo umano. Anche in questo caso, naturalmente, il vaccino non provoca la malattia.

Metodi di somministrazione dei vaccini

L’introduzione del vaccino nel corpo è detta inoculazione. Alcuni vaccini sono “orali”, cioè possono essere mangiati o bevuti. Però, i potenti succhi gastrici dello stomaco ne distruggono la maggior parte: ecco perché di solito i vaccini vengono dati tramite iniezione, o attraverso un graffio sulla pelle.

Origine del termine 'vaccino'

Il nome “vaccino” deriva dal fatto che il primo esperimento sull’uomo di questa pratica medica fu eseguito usando un preparato contenente virus di vaiolo bovino (quindi, di vacca, da cui “vaccino”). Era molto tempo fa, il 1796, e il medico che sperimentò questa nuova tecnica era l’inglese Edward Jenner.

Meccanismo di azione dei vaccini

Abbiamo detto che i virus inoculati nel corpo umano si moltiplicano e non possono provocare la malattia. Ma qual è il “trucco”? Il fatto è che le difese del corpo (le difese immunitarie) attaccano lo stesso questi virus indeboliti e stimolano nel nostro corpo la produzione di sostanze speciali nel sangue, dette anticorpi, che sono capaci di riconoscere e combattere quei virus.

Immunizzazione e resistenza alle malattie

Quindi, se in futuro il virus “vero” si introduce nel corpo, le nostre difese intervengono molto rapidamente (poiché conoscono già quel virus o quella tossina) e impediscono che esso possa provocarci la malattia. Si dice che si è diventati resistenti, o immuni, alla malattia. Il processo per cui si diventa resistenti è detto immunizzazione.

Vaccinazioni nei diversi paesi

Le vaccinazioni vengono compiute in molti paesi come normale procedura sanitaria. I vaccini di solito vengono somministrati in giovane età, ai bebè e ai bambini, in modo che siano protetti il più possibile. L’età in cui si viene vaccinati, e le particolari malattie per cui lo si fa, variano da paese a paese. Ad esempio, esistono vaccinazioni per la difterite, il tetano, la pertosse, il morbillo, gli orecchioni (o parotite), la rosolia, la poliomielite, l’epatite e la tubercolosi (TBC).

Alcuni di questi vaccini vengono somministrati a tutti; altri soltanto alle persone considerate a rischio di malattia, magari per il posto in cui vivono o per la loro età. Molti vaccini possono essere somministrati contemporaneamente, sotto forma di vaccino combinato: ad esempio, il vaccino trivalente protegge da morbillo, orecchioni e rosolia.

Durata e richiamo delle vaccinazioni

L'effetto di alcune vaccinazioni non dura tutta la vita, ma solo per alcuni mesi o anni. È il caso dei vaccini contro la peste, la febbre tifoide, il colera, il tetano e la febbre gialla. In questi casi serve una dose di richiamo per mantenere l’immunità, che deve essere ripetuta periodicamente.

Effetti collaterali e rischi

A volte somministrare un vaccino può causare problemi di salute: i cosiddetti effetti collaterali (cioè gli effetti non desiderati) possono anche essere gravi. Le persone che soffrono di allergie, o che si trovano in condizioni di salute particolari, possono essere maggiormente a rischio di effetti collaterali. Quindi gli operatori sanitari fanno domande precise sullo stato di salute e probabilmente sconsigliano, ad alcune di queste persone, le vaccinazioni. Occorre trovare un equilibrio tra il rischio di prendere una malattia perché non si è vaccinati e i rischi degli effetti collaterali in caso di vaccinazione.

Variabilità dei virus e vaccini influenzali

Alcuni microrganismi, soprattutto i virus, cambiano spesso alcune delle loro caratteristiche. Questo significa che per un certo tipo di virus esistono numerose “versioni” o ceppi. Ciò è un problema per l’uomo: infatti, il vaccino contro un ceppo potrebbe non funzionare contro gli altri ceppi. Un esempio sono i virus dell’influenza. Ecco perché ogni anno viene sviluppato un nuovo vaccino per il ceppo di virus dell’influenza più diffuso in quel periodo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il principio di funzionamento dei vaccini?
  2. I vaccini introducono nel corpo versioni indebolite o inattive di virus o tossine, stimolando il sistema immunitario a produrre anticorpi senza causare la malattia, rendendo così l'individuo immune.

  3. Per quali malattie sono disponibili i vaccini?
  4. I vaccini sono disponibili per malattie come difterite, tetano, pertosse, morbillo, parotite, rosolia, poliomielite, epatite e tubercolosi, tra le altre.

  5. Qual è l'origine del termine "vaccino"?
  6. Il termine "vaccino" deriva dal primo esperimento di Edward Jenner nel 1796, che utilizzò il virus del vaiolo bovino, da cui il nome "vaccino" (da "vacca").

  7. Quali sono i possibili effetti collaterali dei vaccini?
  8. I vaccini possono causare effetti collaterali, a volte gravi, specialmente in persone con allergie o condizioni di salute particolari, richiedendo un'attenta valutazione da parte degli operatori sanitari.

  9. Perché alcuni vaccini richiedono dosi di richiamo?
  10. Alcuni vaccini, come quelli contro la peste, il tetano e la febbre gialla, non conferiscono immunità permanente e necessitano di dosi di richiamo per mantenere l'immunità nel tempo.

Domande e risposte