Concetti Chiave
- Durante l'esacerbazione polmonare, il paziente va rivalutato entro 48-72 ore per monitorare la risposta alla terapia antibiotica e broncodilatatoria.
- In caso di mancata risposta alla terapia, è necessaria una rivalutazione approfondita, possibilmente tramite escreato-coltura, per identificare patogeni specifici.
- Il paziente con BPCO può manifestare scompenso cardiaco durante un'esacerbazione, soprattutto in presenza di fattori di rischio condivisi con la cardiopatia ischemica.
- Monitoraggio e diagnostica di base includono emogas analisi arteriosa, profilo biochimico, radiografia toracica ed elettrocardiogramma per valutare condizioni cardiache concomitanti.
- Agenti mucolitici e metilxantine non sono consigliati durante le riacutizzazioni, poiché possono peggiorare la situazione mobilizzando eccessivamente il muco.
Indice
Monitoraggio della terapia
Il paziente va rivalutato durante il regime terapeutico a 48-72h per verificare la risposta alla terapia antibiotica e broncodilatatoria. Se la risposta è adeguata siamo tranquilli, si consiglia la prosecuzione delle terapie precedentemente prescritte senza ulteriori rivalutazioni ed aggiustamenti della terapia.
Possibili complicazioni e rischi
In caso di mancata risposta il paziente va invece rivalutato in maniera più approfondita, per esempio con una escreato-coltura per verificare la presenza di qualche patogeno particolare. In questo caso la terapia viene sempre rivalutata, e si può anche iniziare a sospettare la presenza di ulteriori condizioni patologiche che potrebbero essere insorte (tra tutte, la broncopolmonite, ma anche cardiopatie ischemiche, scompenso cardiaco). Il paziente con Bpco infatti condivide molto spesso fattori di rischio con la cardiopatia ischemica, per cui durante una condizione di stress come può essere un’esacerbazione può andare in contro a scompenso cardiaco, anche se magari dal punto di vista della riacutizzazione di Bpco sta migliorando.
Diagnostica e monitoraggio
Queste eventualità sono poco frequenti in ospedale, ma in ambito domiciliare il paziente va informato a tenere lontano fonti di scintille (fatto particolarmente rilevante nei pazienti fumatori). Un paziente con riacutizzazione va monitorato strettamente, e la diagnostica di base in queste situazioni è fondata su:
• emogas analisi arteriosa
• profilo biochimico standard: o emocromo o indici infiammatori per valutare lo stato infiammatorio (dd con polmonite) o indici di funzionalità renale e ioniemia, utili in rapporto alla terapia che si vanno a utilizzare
• radiografia standard del torace
• elettrocardiogramma: utile a valutare eventuali sofferenze cardiache concomitanti (cuore polmonare cronico, blocco di branca destro, onda T polmonare)
Caso clinico: maschio 47 anni
• Maschio, 47 anni, senza dati anamnestici di particolare rilievo, giunge all’osservazione del reparto di Medicina Interna per distensione addominale nei 2 mesi precedenti e riscontro di feci nere (melena).
• Anamnesi: non sono presenti dei precedenti di rilievo che possano indirizzare ad un’interpretazione dei sintomi e segni, per cui si passa all’esame obiettivo. Il paziente nega l’assunzione di alcol, farmaci o altre sostanze esogene. Inoltre il pz non ha fattori di rischio specifici per le epatiti (es. precedenti trasfusioni, abitudini sessuali specifiche) e non sono note patologie metaboliche, familiari o autoimmuni.
• Eo: addome disteso, con evidente presenza di versamento ascitico, edema alle caviglie, ginecomastia, tremore posturale e al colloquio; nonostante non ci siano dei precedenti di patologia neurologica o ritardo mentale, risulta evidente un certo grado di alterazione della funzione cognitiva.
Effetti degli agenti mucolitici
Agenti mucolitici e metilxantine non hanno dimostrato dare benefici nelle riacutizzazioni, anzi si è visto che mobilizzare eccessivamente il muco durante una sospetta infezione può dare degli svantaggi.
Domande da interrogazione
- Qual è il protocollo di rivalutazione per un paziente durante un'esacerbazione polmonare?
- Quali sono le possibili complicazioni durante un'esacerbazione polmonare?
- Quali esami diagnostici sono fondamentali per monitorare un paziente con esacerbazione polmonare?
- Qual è l'effetto degli agenti mucolitici e delle metilxantine durante le riacutizzazioni?
Il paziente deve essere rivalutato a 48-72 ore dall'inizio del regime terapeutico per verificare la risposta alla terapia antibiotica e broncodilatatoria. Se la risposta è adeguata, si continua con le terapie prescritte senza ulteriori rivalutazioni. In caso di mancata risposta, è necessaria una rivalutazione più approfondita.
Durante un'esacerbazione, si può sospettare la presenza di ulteriori condizioni patologiche come broncopolmonite, cardiopatie ischemiche o scompenso cardiaco, specialmente nei pazienti con BPCO che condividono fattori di rischio con la cardiopatia ischemica.
Gli esami diagnostici fondamentali includono l'emogas analisi arteriosa, il profilo biochimico standard, la radiografia del torace e l'elettrocardiogramma per valutare eventuali sofferenze cardiache concomitanti.
Gli agenti mucolitici e le metilxantine non hanno dimostrato benefici nelle riacutizzazioni e mobilizzare eccessivamente il muco durante una sospetta infezione può essere svantaggioso.