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Concetti Chiave

  • La componente monoclonale è un'immunoglobulina prodotta da un singolo clone di cellule B, rilevabile nel tracciato elettroforetico sierico e urinario.
  • Il picco di una gammapatia monoclonale appare ristretto e omogeneo, indicativo della produzione di catene pesanti da parte dello stesso clone.
  • Quantificazione della componente monoclonale avviene tramite lettura spettrofotometrica, fondamentale per diagnosticare e monitorare il paziente.
  • È essenziale identificare la monoclonalità senza sovrastimarla, poiché alcune condizioni patologiche o fenotipi possono simulare componenti monoclonali.
  • Gli esami per individuare la componente monoclonale includono elettroforesi sieroproteica, tipizzazione, quantificazione e ricerca della proteinuria di Bence Jones.

Indice

  1. Definizione di componente monoclonale
  2. Caratteristiche del tracciato elettroforetico
  3. Ruolo del laboratorista
  4. Sfide nella diagnosi

Definizione di componente monoclonale

Per componente monoclonale (o M-proteina) si intende un’immunoglobulina omogenea per (1) proprietà chimico-fisiche (punto isoelettrico, carica elettrica, solubilità…) e (2) struttura immunologica (un solo tipo di catena H e L), che rappresenta il prodotto della proliferazione di un clone plasmacellulare sfuggito al controllo dell’omeostasi immunitaria (mieloma). In altre parole, una componente monoclonale è un’immunoglobulina che può essere intera o una parte di essa prodotta da un singolo clone di cellule B in espansione, e viene evidenziata nel tracciato elettroforetico sierico ed urinario. La presenza di una componente monoclonale definisce le condizioni di gammopatie monoclonali, tuttavia l’assenza di CM nel siero e nelle urine non le esclude.

Caratteristiche del tracciato elettroforetico

Quando abbiamo una gammapatia monoclonale il tracciato presenta con picco a base ristretta ed omogenea.

In questo caso abbiamo la produzione delle catene pesanti da parte di un medesimo clone. Si procede poi con tecnica nefelometrica a quantificare la componente in grammi/L. La sola morfologia della zona gamma, ad occhi molto esperti, può dare già un’idea di clonalità intesa come G, A, M, D ed E.

Ruolo del laboratorista

In caso di riscontro di componente monoclonale, oltre al commento, il medico di laboratorio deve fornire nel referto anche la quantificazione del picco tipicamente mediante lettura spettrofotometrica. Per i laboratoristi è importante refertare ogni componente monoclonale al fine di individuare il percorso diagnostico o di monitoraggio per il paziente. Infatti alcune condizioni possono progredire in senso neoplastico, mentre alcune monoclonalità sono patogene anche in bassissime concentrazioni come nel caso dell’amiloidosi.

Sfide nella diagnosi

Il laboratorista si può trovare di fronte a delle situazioni in cui alcune bande simulano componenti monoclonali, dovute a svariate ragioni: situazioni patologiche e fisiologiche particolari, mal conservazione del campione o particolari fenotipi. L’obbiettivo deve essere quello di individuare la monoclonalità senza ovviamente sovrastimarla. Esempio, la CRP quando raggiunge livelli molto elevati (250mg) fa sembrare che ci sia un picco. Gli esami che vengono effettuati sono:

Elettroforesi sieroproteica

Tipizzazione della componente monoclonale (immunofissazione)

• Quantificazione della componente monoclonale

• Ricerca della proteinuria di Bence Jones (immunofissazione urinaria)

Ciò che segue e parte degli argomenti trattati in precedenza sono tratti da un documento caricato dal prof su moodle e letto a lezione (“Il contributo della diagnostica proteica nella gestione delle gammopatie monoclonali”).

Domande da interrogazione

  1. Che cos'è una componente monoclonale e come viene identificata?
  2. Una componente monoclonale è un'immunoglobulina omogenea prodotta da un clone plasmacellulare. Viene identificata tramite elettroforesi sierica e urinaria, presentando un picco a base ristretta e omogenea.

  3. Quali sono i metodi utilizzati per analizzare una componente monoclonale?
  4. I metodi includono elettroforesi sieroproteica, tipizzazione della componente monoclonale tramite immunofissazione, quantificazione della componente e ricerca della proteinuria di Bence Jones.

  5. Perché è importante per i laboratoristi refertare ogni componente monoclonale?
  6. È cruciale per individuare il percorso diagnostico o di monitoraggio del paziente, poiché alcune condizioni possono evolvere in senso neoplastico o essere patogene anche a basse concentrazioni, come nell'amiloidosi.

Domande e risposte

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