Concetti Chiave
- La melanina è prodotta dai melanociti e varia in qualità tra le etnie, influenzando la protezione dai raggi UV.
- Esistono tre tipi principali di melanina: feomelanina, eumelanina marrone ed eumelanina nera, ognuna con caratteristiche specifiche.
- Deinococcus radiodurans è un batterio estremofilo capace di resistere a radiazioni ionizzanti grazie alla sua abilità di riparare il DNA.
- Il batterio possiede più copie identiche del suo genoma, contribuendo alla sua resistenza in ambienti estremi.
- Utilizzato in bioremediation, Deinococcus radiodurans può degradare solventi e metalli pesanti, anche in ambienti radioattivi.
la melanina è secreta dai melanociti, i quali a loro volta producono melanosomi. Il numero di melanociti è più o meno identico nelle diverse etnie, varia però la qualità della melanina:
• feomelanina: si trova nel fenotipo celtico caucasico, è caratterizzata da pelle chiarissima, capelli rossi o biondi chiari e da una scarsissima protezione verso i raggi UV;
• eumelanina marrone: si trova nel fenotipo europeo-mediterraneo, è caratterizzata da pelle ambrata, capelli castani e media protezione verso i raggi UV;
• eumelanina nera: si trova nel fenotipo africano, è caratterizzata da pelle nera o molto scura, capelli neri e alta protezione verso i raggi UV.
Deinococcus radiodurans e resistenza
Il deinococcus radiodurans è un batterio, un cocco gram+, in grado di resistere alle radiazioni ionizzanti perché presenta più copie identiche del proprio genoma e perché ha una grandissima capacità a riparare il proprio DNA. È inoltre un batterio estremofilo: vive in deserti o a temperature molto alte o molto basse. Viene utilizzato in bioremediation (=utilizzo di microrganismi per la decontaminazione di ambienti contaminati): attraverso l’ingegneria genetica sono stati introdotti artificialmente degli enzimi nel batterio che gli permettono ad esempio di digerire solventi, metalli pesanti, anche in ambienti altamente radioattivi, oppure può essere utilizzato per detossificare i residui di mercurio presenti nelle scorie radioattive.