Concetti Chiave
- Le malattie ereditarie monogeniche, causate da mutazioni in un singolo gene, si trasmettono secondo le leggi di Mendel e possono coinvolgere autosomi o il cromosoma X.
- Nelle malattie a eredità autosomica dominante, una sola copia del gene mutato è sufficiente per causare la malattia, come nel caso del morbo di Huntington.
- Le malattie a eredità autosomica recessiva richiedono due copie del gene mutato per manifestarsi, con la fibrosi cistica come esempio di patologia comune.
- Le malattie recessive legate al cromosoma X colpiscono principalmente i maschi, poiché hanno un solo cromosoma X, come nel caso dell'emofilia.
- Nell'eredità dominante legata al cromosoma X, una singola copia del gene mutato causa la malattia, e i figli maschi di padri affetti non ereditano la malattia.
Le malattie ereditarie sono causate da mutazioni germinali che possono essere trasmesse ai figli e che, interferendo con la sintesi proteica, alterano in maniera più o meno grave alcune funzioni dell’individuo. Le malattie ereditarie sono generalmente causate da una mutazione in un singolo gene (malattie monogeniche), localizzato su un autosoma o sul cromosoma X.
Indice
Modalità di trasmissione delle malattie monogeniche
Le malattie monogeniche si trasmettono di generazione in generazione seguendo le leggi di Mendel e per questo motivo sono anche chiamate malattie mendeliane. Le malattie monogeniche hanno quattro fondamentali modalità di trasmissione del gene mutato:
•Autosomica dominante,
•Autosomica recessiva,
•Recessiva legata al cromosoma X,
•Dominante legata al cromosoma X
Ereditarietà autosomica dominante
In questo gruppo di malattie ereditarie il gene mutato, localizzato su un autosoma, si comporta come dominante: è sufficiente una copia del gene mutato per causare la malattia. La corea o morbo di Huntington è una malattia monogenica a trasmissione autosomica dominante, causata da un gene sul cromosoma 4. La corea si manifesta generalmente dopo i trent’anni di età e porta a una progressiva degenerazione del sistema nervoso, con alterazione delle capacità cognitive e movimenti incontrollati, fi no alla morte.
Ereditarietà autosomica recessiva
Le malattie a eredità autosomica recessiva sono causate da geni autosomici che si comportano come recessivi: la malattia si manifesta nell’individuo solo quando sono presenti due copie del gene difettoso. Un individuo che ha una copia del gene alterata e l’altra normale (eterozigote) è sano, poiché la copia normale maschera l’effetto del gene difettoso producendo la proteina. Egli è definito portatore sano poiché, pur non essendo malato, può trasmettere il gene alterato ai fi gli. La malattia genetica recessiva più diffusa nel mondo è la fibrosi cistica, una patologia causata da una mutazione su un gene localizzato sul cromosoma 7. La fibrosi cistica determina la produzione di secrezioni dense che danneggiano in particolar modo l’apparato respiratorio e quello digestivo. Un bambino manifesta la malattia solo se riceve da entrambi i genitori il gene mutato. Nella popolazione a fenotipo caucasico circa un individuo su venti è portatore sano del gene della fibrosi cistica.
Ereditarietà legata al cromosoma X
Le malattie con questo tipo di trasmissione sono dovute ad alterazioni di geni localizzati sul cromosoma X. Poiché i maschi hanno un solo cromosoma X (sono emizigoti), la manifestazione è differente nei maschi rispetto alle femmine: ai maschi è sufficiente una copia del gene alterato per manifestare la malattia; le femmine eterozigoti sono invece portatrici sane, poiché il gene normale sul secondo cromosoma X maschera il difetto. In questo gruppo di malattie è raro trovare femmine omozigoti per il gene mutato e quindi malate, pertanto tali patologie colpiscono prevalentemente i maschi. L’emofilia è una grave malattia provocata dall’alterazione di un gene sul cromosoma X, che determina l’incapacità di produrre una proteina coinvolta nella coagulazione del sangue. Il gene responsabile dell’emofilia viene generalmente trasmesso da madri portatrici: i figli maschi che ricevono il gene risultano affetti, le figlie femmine portatrici.
Ereditarietà dominante legata al cromosoma X
In tale tipo di trasmissione, peraltro molto raro, è sufficiente una sola copia del gene mutato sul cromosoma X affinché la malattia si esprima. In questo tipo di ereditarietà i figli maschi di un padre affetto non manifestano la malattia (i maschi, infatti, ricevono dal padre il cromo-soma Y), mentre la manifestano le figlie femmine. Nel caso di madre affetta, invece, il 50% dei figli manifesta la malattia, indipendentemente dal sesso.
Domande da interrogazione
- Quali sono le modalità di trasmissione delle malattie monogeniche?
- Come si manifesta l'eredità autosomica dominante?
- Cosa caratterizza l'eredità autosomica recessiva?
- Qual è la differenza nella manifestazione delle malattie recessive legate al cromosoma X tra maschi e femmine?
- Come si trasmette l'eredità dominante legata al cromosoma X?
Le malattie monogeniche si trasmettono attraverso quattro modalità: autosomica dominante, autosomica recessiva, recessiva legata al cromosoma X e dominante legata al cromosoma X.
Nell'eredità autosomica dominante, una sola copia del gene mutato su un autosoma è sufficiente per causare la malattia, come nel caso della corea di Huntington.
L'eredità autosomica recessiva richiede due copie del gene difettoso per manifestare la malattia, mentre gli eterozigoti sono portatori sani, come nel caso della fibrosi cistica.
Nei maschi, una sola copia del gene alterato sul cromosoma X è sufficiente per manifestare la malattia, mentre le femmine eterozigoti sono portatrici sane.
Nell'eredità dominante legata al cromosoma X, una sola copia del gene mutato è sufficiente per esprimere la malattia; i figli maschi di un padre affetto non manifestano la malattia, mentre le figlie femmine sì.