carlottazamperlini
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Concetti Chiave

  • Le metacercarie possono sopravvivere nel fieno per 5-6 mesi, ma vengono inattivate attraverso il processo di insilamento che crea un ambiente anaerobico.
  • Una volta ingerite, le metacercarie attraversano la parete intestinale, migrano nel fegato e si sviluppano in parassiti adulti nei dotti biliari.
  • Le larve di metacercarie danneggiano il parenchima epatico, causando una diminuzione della funzionalità epatica e creando percorsi visibili nel fegato.
  • La gravità dell'infestazione dipende dal numero di metacercarie ingerite, influenzando diversamente animali di diverse dimensioni, come agnelli e vitelli.
  • Nelle infestazioni croniche, i parassiti adulti nei dotti biliari causano anemia e possono compromettere la crescita e la produzione di latte e lana nell'ospite.

Indice

  1. Resistenza delle metacercarie
  2. Danni causati dalle larve
  3. Effetti delle metacercarie

Resistenza delle metacercarie

Le metacercarie resistono 5-6 mesi nel fieno, inattivate con insilamento (cambia pH e tensione di ossigeno).

L'insilamento è drammatico per tutte le forme viventi, l'ambiente diventa anaerobio.
Le metacercarie, una volta ingerite con l’alimentazione dagli animali al pascolo si disincistano e migrano nella cavità addominale attraversando la parete intestinale. Migrano nel fegato.

Superata la capsula epatica penetrano nel parenchima come adolescarie.

L’adolescaria per 6-8 settimane si nutre del parenchima epatico (epatociti), fino a quando non raggiungono un dotto biliare, in cui entrano e da larve diventano parassiti adulti. Possono sopravvivere 10 anni, in genere i bovini sono abbastanza resistenti per cui dopo un anno si ha un'infiammazione marcata del dotto biliare e questo porta alla morte del parassita, gli ovini non hanno questa capacità per cui possono restare infestati per tutta la loro vita.

Danni causati dalle larve

Originano quindi dei danni dati da due forme del parassita

● Larve (adolescarie) che migrano nel parenchima del fegato e mangiano gli epatociti. La distruzione di questi ultimi porta ad una ridotta sintesi proteica e un tentativo da parte dell’organismo di sostituire il tessuto lesionato, tuttavia la distruzione del parenchima epatico è correlata anche a quella dei vasi sanguigni (e fuoriuscita di sangue, che coagula). Quindi la larva lascia dietro di sé una scia di sangue coagulato, che successivamente diventa bianca siccome sostituita con del connettivo (che comporta però una riduzione del volume di fegato funzionante). In base al colore dei tragitti si può capire da quanto tempo l’infestazione è in corso: tragitti emorragici rossi stanno a significare che l’infestazione è recente, tragitti verdastri, giallastri e bianchi sono sintomo di infestazione in corso già da tempo. Dopo alcuni mesi si possono rilevare solo tragitti bianchi e a questo punto il fegato viene descritto “white-spot”. Lo stesso fenomeno è riscontrabile in altre specie che parassitano il fegato (Eimeria stiedae)

Effetti delle metacercarie

● Le metacercarie possono portare alla morte. Questo varia in base al numero di metacercarie ingerite e alle dimensioni del fegato (molto più grande in un vitello piuttosto che in un agnello).

1000 metacercarie in un agnello possono portare alla morte, in un vitello no. Nello specifico, per causare la morte di un vitello sono necessarie 10.000-20.000 metacercarie
Nelle infestazioni croniche i parassiti adulti sono posti a livello dei dotti biliari. In questa sede i parassiti bucano i dotti e portano ad anemia direttamente risucchiando sangue dall’esterno e indirettamente rilasciando metaboliti epatici nel torrente sanguigno. Togliendo proteine e nutrimento dal sangue i parassiti determinano nell’ospite giovane un ritardo nell’accrescimento e nell’adulto una minore produzione di latte e lana. L’ipoproteinemia causata dall’anemia all’inizio viene compensata dall’organismo, ma se portata agli estremi determina una diminuzione della pressione colloido-osmotica e quindi la formazione di edemi, principalmente a livello del collo (non nella regione addominale in quanto non hanno la stazione verticale), che va ad assumere l’aspetto di “collo a bottiglia”.

Domande da interrogazione

  1. Quanto tempo possono resistere le metacercarie nel fieno e come viene inattivata la loro vitalità?
  2. Le metacercarie possono resistere nel fieno per 5-6 mesi. La loro vitalità viene inattivata attraverso l'insilamento, un processo che cambia il pH e la tensione di ossigeno, rendendo l'ambiente anaerobio e drammatico per tutte le forme viventi.

  3. Qual è il percorso delle metacercarie una volta ingerite dagli animali al pascolo?
  4. Una volta ingerite, le metacercarie si disincistano e migrano nella cavità addominale attraversando la parete intestinale, per poi migrare nel fegato. Superata la capsula epatica, penetrano nel parenchima come adolescarie e si nutrono del parenchima epatico fino a raggiungere un dotto biliare, dove diventano parassiti adulti.

  5. Quali sono le differenze nella resistenza all'infestazione tra bovini e ovini?
  6. I bovini sono generalmente più resistenti all'infestazione, tanto che dopo un anno si può avere un'infiammazione marcata del dotto biliare che porta alla morte del parassita. Gli ovini, invece, non hanno questa capacità di resistenza e possono rimanere infestati per tutta la loro vita.

  7. Come influisce il numero di metacercarie ingerite sulla mortalità degli animali?
  8. La mortalità varia in base al numero di metacercarie ingerite e alle dimensioni del fegato dell'animale. Ad esempio, 1000 metacercarie possono portare alla morte di un agnello, ma non di un vitello, per il quale sono necessarie 10.000-20.000 metacercarie per causarne la morte.

Domande e risposte