Concetti Chiave
- Il mantenimento negli animali rappresenta un equilibrio energetico in cui l'organismo non altera le produzioni, soddisfacendo il fabbisogno energetico di base.
- Il fabbisogno energetico di mantenimento varia in funzione di diversi fattori come il peso metabolico e l'attività spontanea degli animali.
- Gli animali al pascolo richiedono un fabbisogno di mantenimento superiore rispetto a quelli in stabulazione fissa, con aumenti del 30-40% in base alla specie.
- Anche in condizioni di mantenimento, esiste un fabbisogno proteico per compensare il turnover delle proteine e le perdite cellulari, calcolabile attraverso le perdite urinarie di azoto.
- Il valore biologico delle proteine alimentari influisce sulla quantità di urea eliminata, collegando la qualità delle proteine alla gestione energetica dell'azoto.
Mantenimento
Il mantenimento è la condizione in cui l’organismo animale si mantiene in equilibrio senza alterare le produzioni, ovvero il bilancio energetico è in pareggio. Questo pareggio del fabbisogno energetico, in condizioni di mantenimento, può anche dire che l’animale non stia producendo niente. Può così essere una convenzione reale oppure una convenzione convenzionale , ossia misura il fabbisogno di mantenimento dell’animale, ma solo perché questo fabbisogno di mantenimento, determinato in condizioni sperimentali, serve per sapere quale sia la quota di energia, di proteina o di minerali della razione utilizzata per le produzioni. Bisogna ricordare, come detto precedentemente, che i fabbisogni sono additivi. Ad esempio, una bovina lattifera, al settimo mese di lattazione, necessita di un fabbisogno di mantenimento e di un fabbisogno di lattazione. La stessa bovina, in asciutta, avrà lo stesso fabbisogno di mantenimento e, in più, il fabbisogno gravidico; poiché nell’ultimo terzo di gravidanza si rende evidente il fabbisogno gravidico. Il fabbisogno di mantenimento, quindi, va soddisfatto comunque. La conversione dell’energia metabolizzabile e dell’energia netta per il mantenimento è molto efficace perché risponde alla logica di sopravvivenza individuale. È molto più efficace questa trasformazione per il mantenimento e per la lattazione rispetto all’ingrasso, che non fa né sopravvivere né riprodurre. La domanda di energia per il mantenimento è circa due volte il metabolismo basale. Ci sono molti fattori che influenzano questa equazione, che sono:-
• il peso metabolico
• l’attività spontanea, poiché gli animali in stabulazione libera allo stato brado hanno esigenze maggiori rispetto a quelli a stabulazione fissa. Infatti, al pascolo, il fabbisogno di mantenimento aumenta del 30% per i bovini e gli ovini e del 40% per i caprini.
• la domanda di proteina che deve compensare le perdite connesse all’usura delle strutture cellulari e tissutali, allo stato dinamico delle proteine (turn-over) e alla produzione di enzimi ed ormoni. Quindi, anche in condizioni di mantenimento vi è un fabbisogno proteico e questo avvien perché alcune strutture proteiche continuano a rinnovarsi. Il fabbisogno proteico di mantenimento sarà bassissimo rispetto ad altri fabbisogni proteici (ad esempio, al fabbisogno proteico di lattazione). Questo si può calcolare attraverso le perdite urinarie, perché attraverso l’urina vengono eliminate le scorie azotate sottoforma di urea. Anche in condizioni di metabolismo basale le perdite di urea attraverso le urine non si azzerano, poiché vi è il turnover delle proteine. Di conseguenza, c’è una perdita di azoto urinario (azoto endogeno urinario) che è proporzionale alla spesa energetica, mentre l’azoto esogeno urinario dipende dal valore biologico delle proteine alimentari, perché più è basso il valore biologico delle proteine alimentari e più gli amminoacidi seguiranno un destino energetico venendo trasformati in chetoacidi o in glucosio e sarà più alta la quantità di urea eliminata attraverso l’urina.
Domande da interrogazione
- Che cosa si intende per "mantenimento" nell'organismo animale?
- Quali sono i fattori che influenzano il fabbisogno di mantenimento?
- Come varia il fabbisogno di mantenimento in animali al pascolo rispetto a quelli a stabulazione fissa?
- Perché anche in condizioni di mantenimento esiste un fabbisogno proteico?
Il mantenimento è la condizione in cui l'organismo animale si mantiene in equilibrio energetico senza alterare le produzioni, ovvero il bilancio energetico è in pareggio.
I fattori che influenzano il fabbisogno di mantenimento includono il peso metabolico, l'attività spontanea e la domanda di proteina per compensare le perdite cellulari e tissutali.
Al pascolo, il fabbisogno di mantenimento aumenta del 30% per bovini e ovini e del 40% per caprini rispetto a quelli a stabulazione fissa.
Anche in condizioni di mantenimento esiste un fabbisogno proteico perché alcune strutture proteiche continuano a rinnovarsi, e questo fabbisogno è calcolabile attraverso le perdite urinarie di urea.