carlottazamperlini
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Concetti Chiave

  • La lattazione tipica delle bovine dura 305 giorni, con una produzione variabile di latte e sostanza secca che può differire notevolmente tra bovine più o meno produttive.
  • Il periodo di transizione, che comprende le ultime settimane di gravidanza e le prime di lattazione, è critico per la gestione alimentare delle bovine a causa dei cambiamenti metabolici e nutrizionali.
  • Durante il periodo di transizione, è fondamentale preparare il rumine della bovina per il passaggio a una dieta più ricca, per evitare problemi di fermentazione e dismicrobismo ruminale.
  • Il parto induce modificazioni metaboliche significative, trasformando i grassi sottocutanei in fonti energetiche essenziali per la produzione di latte, con conseguenze come la steatosi epatica e potenziale chetosi.
  • La chetosi nelle bovine si manifesta con sintomi come l'odore di acetone, causato dall'accumulo di acetil coenzima A e acido acetacetico non metabolizzati correttamente.

Lattazione tipica

La lattazione tipica dura 305 giorni e prevede due mesi di asciutta e il resto è lattazione. Se la bovina in un giorno mediamente produce 10 kg latte è evidente che nei 305 giorni di lattazione ne produrrà 3050 kg. Con una produzione media di 35 kg per lattazione, la quantità di kg nel periodo di lattazione sarà di 106 quitali. Quanti kg di sostanza secca produce la bovina? Nel primo caso produce 381 kg di sostanza secca, nel secondo caso i kg di sostanza secca prodotti sono 1349.
A quanto equivale in termini di vitelli? Nel caso della bobina poco produttiva equivale a 32 vitelli, cioè 32 vitelli contengono 381 kg, nell'altro caso 111 vitelli.
Qual è il momento più difficile nella gestione alimentare della bovina lattifera? È quel periodo che fa passare la bovina da fine della gravidanza a inizio della lattazione. Questo periodo che sono le ultime due settimane di gravidanza e le prime tre di lattazione si chiama periodo di transizione. Questa idea di transizione della bovina da uno stato ad un altro è importantissimo. Non è un concetto che è nato in Italia, il termine è inglese e parliamo di transition call, ed è il periodo più difficile dal punto di vista metabolico e dal punto di vista nutrizionale per una serie di motivi. Le ultime due settimane di gravidanza, la bovina è in asciutta e non è difficile, per tutte le considerazioni fatte fino ad ora, coprire questo fabbisogno residuo di gravidanza. Questo è anche il l'ultimo momento che abbiamo a disposizione per preparare la bovina alla lattazione. In questo periodo si devono dare quantità modeste di razioni, ma dobbiamo dare razioni che si avvicinano a quello che la bovina dovrà convertire nel momento in cui si instaura la lattazione.

In altre parole, sei il rumine non è pronto a fermentare un substrato molto ricco avrà seri problemi (l’argomento è stato già trattato con i ruminanti selvatici). Nei ruminanti selvatici si parla di morte per starvation, essa non avviene quando l’animale è a digiuno, ma quando, ad esempio, il capriolo arriva da un inverno in cui ha mangiato cortecce e aveva un picco di melatonina basso, comincia a trovare l’erba verde è ricchissima di proteina ricca e di acidi grassi essenziali. In quel momento, questo nuovo alimento arriva al rumine e si crea un dismicrobismo ruminale perché l'ambiente ruminale non è in grado di fermentare questo substrato e l'animale muore per intossicazioni da endotossine. La morte per starvation è una morte per autointossicazione da mal fermentazione ruminale. La situazione della bovina nel periodo di transizione è circa la stessa.
La microflora ruminale si modula nel tempo minimo di 15 giorni. Il parto dal punto di vista metabolico induce delle modificazioni estremamente importanti, perché se fino quel momento, in gravidanza, il messaggio è “abbiamo tutti i nutrienti che ci servono”, con l’instaurarsi della lattazione, il messaggio metabolico diventa “metti in gioco tutta l’energiache puoi”. Quali sono le fonti d'energia della bovina? Sono stoccate nel grasso sottocutaneo. Questo messaggio metabolico fa sì che ci che siano una quantità di acidi grassi che si liberano e saranno depolimerizzati a livello dei mitocondri per produrre acido acetico che è il prodotto di partenza per formare i grassi del latte. Quando la bovina è in condizioni metaboliche normali questo passaggio risulta difficile perché non tutti gli acidi grassi vengono utilizzati; quindi, la maggior parte vanno a infiltrare il fegato difatti c'è una steatosi epatica reversibile (normale nella prima fase di lattazione) e c’è tanto acetil coenzima A in circolo, che è estremamente reattivo per cui reagisce con se stesso e forma acido acetacetico, la vacca va in chetosi. Di questo ce ne accorgiamo perché l’acetone si libera respirando e anche a una certa distanza si sente l’odore particolare.

Domande da interrogazione

  1. Quanto dura tipicamente la lattazione di una bovina?
  2. La lattazione tipica dura 305 giorni, seguita da due mesi di asciutta.

  3. Qual è il periodo più critico nella gestione alimentare della bovina lattifera?
  4. Il periodo più critico è il periodo di transizione, che comprende le ultime due settimane di gravidanza e le prime tre di lattazione.

  5. Cosa succede se il rumine della bovina non è pronto a fermentare un substrato ricco?
  6. Se il rumine non è pronto, la bovina può avere seri problemi metabolici e nutrizionali, simili alla morte per autointossicazione da mal fermentazione ruminale nei ruminanti selvatici.

  7. Quali sono le fonti di energia della bovina durante la lattazione?
  8. Le fonti di energia sono stoccate nel grasso sottocutaneo, che viene depolimerizzato per produrre acido acetico, essenziale per la formazione dei grassi del latte.

  9. Cosa indica la presenza di acetone nell'alito della bovina?
  10. La presenza di acetone indica che la bovina è in chetosi, una condizione che si verifica quando c'è un eccesso di acetil coenzima A in circolo.

Domande e risposte