carlottazamperlini
Ominide
4 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Eimeria bovis provoca diarrea emorragica nei bovini, con sangue non digerito nel tratto intestinale finale.
  • Negli anni '80, i vitelli piemontesi venivano spesso fatti nascere con parto cesareo per gestire le dimensioni maggiori dovute alla selezione genetica.
  • I coccidiostatici sono utilizzati per eliminare i problemi causati dai coccidi, ma possono portare a resistenza ai farmaci e inquinamento.
  • L'uso di rame nella dieta animale, inizialmente benefico, ha causato inquinamento del suolo da intossicazione a lungo termine.
  • Si enfatizza la selezione per la resilienza piuttosto che la resistenza, permettendo agli animali di convivere con i patogeni.

Indice

  1. Eimeria bovis e la diarrea emorragica
  2. Selezione genetica nei vitelli piemontesi
  3. Resistenza ai coccidi e farmaci
  4. Problemi dei coccidiostatici e soluzioni alternative

Eimeria bovis e la diarrea emorragica

Eimeria bovis si localizza anche nelle cellule della lamina basale dell’epitelio e questo provoca una diarrea emorragica con sangue vivo perché nel tratto terminale non è stato digerito (digerito, inoltre, e inoltre la diarrea porta ad una rapida eliminazione del contenuto del tratto digerente. La permanenza è di un paio di settimane, di conseguenza questo provoca la presenza di molti soggetti infetti, ma senza nessuna sintomatologia.

Selezione genetica nei vitelli piemontesi

Negli anni Ottanta la maggior parte dei vitelli piemontesi nasceva con parto cesareo perché era stato selezionato un fattore, la doppia coscia, che li faceva nascere con delle dimensioni maggiori, ma che in condizioni naturali non avrebbe funzionato perché con quelle dimensioni non sarebbero riusciti ad uscire dal canale del parto. Il problema si è risolto selezionando femmine con canale del parto più grande e selezionando soggetti che non abbiano una dimensione così grande, in quanto tra vantaggio e svantaggio, la prima deve prevalere sulla seconda.

Resistenza ai coccidi e farmaci

I criteri di selezione della specie, tuttavia, non prevedono anche la resistenza ai coccidi.

Se si volesse selezionare per la resistenza ai patogeni bisognerebbe selezionare dei soggetti che vivono in condizioni di campo, perché sono quelli che affrontano ‘le sfide’’. Si rammenta che un vantaggio comporta sempre uno svantaggio, di conseguenza la selezione dev’essere fatta in modo che il rapporto tra vantaggio e svantaggio non vada in deficit.

Per far ciò si sono sviluppati dei farmaci, i coccidiostatici, che eliminano i problemi dei coccidi. Di conseguenza quando un vantaggio, comporta uno svantaggio grazie ai farmaci quest’ultimo viene a mancare. Questo sistema si risolve fino a quando non si va incontro alla farmaco resistenza.

Oppure. Quando si somministrano farmaci, bisogna tenere conto dei tempi di sospensione per evitare che questi vadano ad influire sulla qualità di prodotto.

Problemi dei coccidiostatici e soluzioni alternative

Il problema di utilizzare un coccidiostatico non riguarda solo il costo, ma anche:

-il problema dei tempi di sospensione, dato dai residui che sono presenti nelle carni

-l’inquinamento causato dagli antibiotici.

Esempio: Per anni si è utilizzato il rame come auxinico, perché si era visto che mettendo un po’ di rame nella dieta si migliorava le performance dell’animale. Questo perché il rame ha una funzione ossidante che funziona anche per il controllo di certi patogeni intestinali. Questo con il passare del tempo ha portato a inquinare alcuni terreni per intossicazione da rame. Bisogna sempre tener presente che tanto più la soluzione è semplice e tanto più è possibile che si vedano gli effetti collaterali perché si lavora con un sistema molto complicato. Intervenire in un sistema così complicato la maggior parte delle volte non permette la risoluzione del problema, ma semplicemente lo sposta. Invece di ridurre la suscettibilità con i coccidiostatici o con l’uso di farmaci, si cerca di aumentare i vantaggi, facendo una selezione che tenga conto non della resistenza, ma della resilienza: Non interessa che l’ospite uccida il patogeno, ma che viva e riesca a convivere con il patogeno.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le conseguenze della presenza di Eimeria bovis nelle cellule della lamina basale dell'epitelio?
  2. La presenza di Eimeria bovis nelle cellule della lamina basale dell'epitelio provoca una diarrea emorragica con sangue vivo.

  3. Come è stato risolto il problema dei vitelli piemontesi che nascevano con dimensioni maggiori a causa della selezione del fattore della doppia coscia?
  4. Il problema è stato risolto selezionando femmine con canale del parto più grande e soggetti con dimensioni meno grandi.

  5. Quali sono i criteri di selezione della specie che non prevedono la resistenza ai coccidi?
  6. I criteri di selezione della specie non prevedono la resistenza ai coccidi.

  7. Quali sono i problemi legati all'utilizzo dei coccidiostatici come farmaci?
  8. I problemi legati all'utilizzo dei coccidiostatici includono i tempi di sospensione e l'inquinamento causato dagli antibiotici.

Domande e risposte