Concetti Chiave
- L'Homo erectus, noto anche come Pithecanthropus, visse in Africa, Asia ed Europa, lasciando molti manufatti.
- Questa specie sviluppò strumenti in osso e pelle e utilizzava il fuoco, rifugiandosi in caverne e costruendo capanne.
- Il passaggio da raccoglitore a cacciatore fu cruciale ma poco documentato, richiedendo maggiore comunicazione e organizzazione sociale.
- La necessità di cacciare in gruppo favorì lo sviluppo di capacità comunicative e pianificazione, influenzando l'evoluzione cerebrale.
- La crescita del cervello da 600 cm³ a 1450 cm³ nell'uomo di Neanderthal riflette l'importanza del coordinamento e della memoria.
Evoluzione dell'Homo erectus
A partire da più di un milione di anni fa un’altra specie, nota come l’H. erectus (una volta definito Pithecanthropus) affiancò L’Homo abiiis, lasciando una maggiore ricchezza di manufatti, ritrovati peraltro
non solo in Africa, ma anche in Asia e in Europa (uomo di Giava, di Pechino, di Heidelberg); l’Homo erectus era forse dotato di una maggiore capacità di comunicazione e di una più ampia possibilità di spostamenti.
Accanto alla vecchia ascia di selce, venivano costruiti oggetti di osso e di pelle; questi uomini primitivi usavano il fuoco, si rifugiavano nelle caverne e costruivano capanne. Il passaggio dall’uomo raccoglitore di vegetali all’uomo cacciatore che si nutriva di carni, segnò un passaggio importante nell’evoluzione dell’uomo, anche se esso non risulta sufficientemente documentato.Sviluppo delle capacità cognitive
Per procacciarsi il cibo dovette costituire una necessità costituire dei gruppi di caccia, all’interno dei quali doveva avvenire uno scambio di messaggi e di segnali: attaccare o difendersi presupponeva capacità di comunicazione e di pianificazione. Si ritiene che la selezione naturale abbia esercitato una pressione in favore di lobi temporali più grandi, per l’articolazione della parola e il linguaggio, e in favore dello sviluppo dei lobi frontali, che presiedono al ragionamento astratto. Il cacciatore doveva avere le capacità di coordinamento e di programmazione, oltre quella della memorizzazione; fu così che da un cranio di circa 600 cm³ si passò via via al cranio di 1450 cm ³ dell’uomo di Neanderthal.