Concetti Chiave
- L'iperflessione provoca protrusione discale e compressione dei legamenti, spesso dovuta a decelerazione improvvisa, come cadute o tuffi.
- L'iperestensione è comune nei tratti cervico-dorsale e dorso-lombare, risultante da accelerazioni improvvise, come colpi di frusta.
- La rotazione riguarda soprattutto il tratto cervicale, causata da movimenti eccessivi del collo, spesso associati a incidenti motociclistici.
- La compressione interessa principalmente il tratto dorso-lombare e può causare fratture multiple e dislocazione del disco.
- Lo shock spinale, conseguente a traumi spinali, comporta perdita di sensibilità e motilità, con ipotensione e perdita di controllo corporeo.
Iperflessione
Può determinare:-
- Protrusione discale, compressione dei legamenti;
- Fratture ossee con instabilità e movimento dei frammenti;
- Stiramento midollare posteriore e centrale;
- Compressione midollare anteriore.
È legata soprattutto a decelerazione improvvisa (caduta da cavallo o dalla moto, tuffo in acque basse): si verifica un rapido momento di applicazione della forza verso l’alto e in avanti e anche verso il basso e in avanti; questo determina:
- uno schiacciamento del corpo vertebrale;
- il disco vertebrale può protrudere verso il canale midollare;
- il midollo può essere contuso, ma anche stirato posteriormente.
Iperestensione
Si verifica nei tratti cervico-dorsale (C7-T1) e dorso-lombare (T12-L1). Può determinare:- Protrusione discale, compressione dei legamenti;
- Fratture con instabilità e sposizionamento osseo;
- Compressione midollare anteriore e centrale.
È legata ad accelerazione improvvisa (impatto frontale, colpo di frusta, cadute, tuffo in acqua).
Alla Rmn è visibile un cuneo che si forma posteriormente (nell’iperflessione invece si presenta anteriormente).
Rotazione
Coinvolge principalmente il tratto cervicale (raramente lombare).È caratterizzato da rotazione eccessiva del collo con stiramento e rottura dei legamenti. Ci può essere una sublussazione rotazionale e una dislocazione ossea. È legata soprattutto a incidenti motociclistici (per effetto del casco).
Compressione
Coinvolge principalmente il tratto dorso-lombare (T12-L2). Può determinare:- Fratture da compressione verticale, spesso multiple;
- Dislocazione del disco;
- Lesione sacrale.
Fisiopatologia del danno
L’evoluzione temporale del danno è divisibile in 3 fasi:- fase acuta, (comprende danno primario ed inizio di quello secondario) nei primi 2 giorni;
- subacuta, fino a 2 settimane;
- fase intermedia, fino a 6 mesi;
- fase cronica, oltre i 6 mesi.
La fisiopatologia è identica a quella del trauma cranico, con un danno primario, che si verifica al momento del trauma per fattori meccanici (es: compressione), e un danno secondario, che si verifica successivamente al trauma, o per errata gestione di lesioni ossee del rachide (3-25% delle lesioni) o per evoluzione del danno primario. Solo nella fase intermedia e cronica si andrà a creare una cicatrice all’interno del midollo con un rimodellamento delle strutture vascolari.
Shock spinale
Nei pazienti che hanno subito un trauma spinale è fondamentale localizzare precisamente il danno, poiché avrà conseguenze sull’innervazione simpatica o sulle funzioni vitali.Anche un danno midollare transitorio può dare un quadro di shock spinale, caratterizzato da perdita della sensibilità e della motilità al di sotto del livello della lesione (flaccidità), ipotensione da vasodilatazione, perdita del controllo intestinale e vescicale (+ priapismo nel maschio) e perdita della termoregolazione. La scomparsa dell’attività simpatica al di sotto del livello di lesione comporta vasoplegia sottolesionale e ipovolemia relativa (per riduzione di ritorno venoso e gittata cardiaca). Nelle lesioni alte, al di sopra di T1, può svilupparsi bradicardia marcata (prevale il tono vagale), mentre per lesioni cervicali alte, a livello di C1- C2, non sono rari l’arresto cardiaco e la morte del paziente.