paoletz00
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Concetti Chiave

  • Ridurre l'introito di sodio è l'intervento più efficace per abbassare la pressione, ma deve essere moderato per evitare squilibri idrosalini.
  • Una dieta iposodica non deve essere confusa con una dieta completamente priva di sale; è importante limitare cibi confezionati ricchi di sale.
  • Esistono sali a base di potassio organico e sodio cloruro che possono ridurre la pressione arteriosa e il rischio cardiovascolare.
  • Alternative alla riduzione del sale includono l'aumento di potassio, perdita di peso, dieta ricca di verdure e frutta, e riduzione dell'alcol.
  • La stima dell'introito di sale dovrebbe essere fatta attraverso il sodio urinario delle 24 ore per evitare errori significativi.

Indice

  1. Ridurre l'introito di sodio
  2. Alternative

Ridurre l'introito di sodio

Sembra l’intervento più efficace, anche se poco considerato. L’introito ottimale nella popolazione generale sarebbe di 4-5 g/die. L’intervento in assoluto più efficace a livello di popolazione, ma largamente inattuato, è relativo al consumo di sale con la dieta. Funziona molto, non deve essere eccessivamente basso perché potrebbe alterare il bilancio idrosalino; in media, la nostra popolazione ha un introito di 10 g/die, quindi il rischio di ridurre eccessivamente l’introito è poco probabile. Se si riduce il sale, si abbassa la pressione, apparentemente in modo lineare: in realtà, negli ipertesi, si può ridurre di più, mentre nei non ipertesi la riduzione ha poco impatto sulla pressione. Sostanzialmente, quando si consiglia una riduzione del sale nella dieta, una moderata riduzione, considerando le abitudini italiane, corrisponde alla riduzione del 50% dell’introito salino. Un’eccessiva riduzione dell’introito salino potrebbe anche creare delle situazioni di cattiva capacità di compenso del bilancio idrosalino: nel soggetto in terapia diuretica ciò può dare iposodiemia oppure, per esempio, determinare un’incapacità di espandere i volumi, con conseguente ipotensione. Raccomandare forti riduzioni dell’introito salino non ha significato clinico, non ha nessuna valenza. La dieta iposodica viene spesso fraintesa; viene intesa come una dieta asodica, che è facile da ottenere. Infatti, basta non aggiungere nulla nella preparazione o non consumare cibi confezionati dall’uomo (formaggi, salumi, etc), ricchi di sale. L’eccesso di sale e l’eccesso di cibi ultraprocessati vanno di pari passo nell’indurre rischio cardiovascolare, data l’alta percentuale di grassi saturi e zuccheri semplici in essi contenuti. La raccomandazione vale per tutta la popolazione. Esistono in commercio sali costituiti da potassio organico e sodio cloruro, mescolati in rapporto del 50%, che possono aiutare a ridurre la Pa e il rischio Cv, come è emerso da uno studio di 2 anni fa confermato da una metanalisi del 2022. Il Professore ribadisce che una riduzione drastica dell’introito salino non è raccomandata. L’introito di sale con la dieta può essere stimato valutando, banalmente, il sodio urinario delle 24h. Non si può fare su urine spot, altrimenti l’errore sarebbe altissimo.

Alternative

Qui di seguito vengono presentate delle alternative alla riduzione dell'introito di sale:
- aumentare l’assunzione di Potassio. Può essere accettabile una condizione di preipertensione, ma in caso di franca ipertensione, ci deve essere un’efficace terapia che permetta al paziente l’esecuzione di attività fisica;
- riduzione del peso;
- cambiamento della dieta, ricca di verdura e frutta, ma povera di grassi saturi;
- riduzione dell’alcol.

Rivedere i vari farmaci antiipertensivi. Si concentra in particolar modo sull’appropriatezza prescrittiva dei beta-bloccanti, più indicati per la sindrome coronarica acuta che per il paziente iperteso. Altre indicazioni per tali farmaci sono: profilassi della cefalea, in gocce per il glaucoma etc.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'introito ottimale di sodio raccomandato per la popolazione generale?
  2. L'introito ottimale di sodio per la popolazione generale sarebbe di 4-5 g/die, mentre attualmente la media è di 10 g/die.

  3. Quali sono i rischi associati a una riduzione eccessiva dell'introito di sodio?
  4. Una riduzione eccessiva dell'introito di sodio può alterare il bilancio idrosalino, causando iposodiemia o ipotensione, specialmente nei soggetti in terapia diuretica.

  5. Quali alternative esistono per ridurre il rischio cardiovascolare oltre alla riduzione del sale?
  6. Le alternative includono l'aumento dell'assunzione di potassio, la riduzione del peso, una dieta ricca di verdura e frutta, povera di grassi saturi, e la riduzione dell'alcol.

  7. Come si può stimare l'introito di sale nella dieta?
  8. L'introito di sale può essere stimato valutando il sodio urinario delle 24 ore, poiché l'analisi su urine spot comporterebbe un alto margine di errore.

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