Concetti Chiave
- Il trattamento dell'instabilità rotulea è generalmente conservativo, mirato a ragazze con bassa tonicità muscolare e talvolta depressione correlata al dolore articolare.
- Il programma fisioterapico si concentra sul rinforzo del quadricipite e l'allungamento dei flessori, lavorando in un arco di movimento non doloroso per evitare sovraccarichi.
- Dopo circa due mesi di fisioterapia, si possono introdurre attività sportive leggere come ciclismo su piano e nuoto, senza stile rana, per mantenere il tono muscolare.
- In caso di fallimento della fisioterapia, l'intervento chirurgico viene considerato, soprattutto se il problema è legato a malposizioni del ginocchio o rotazioni degli arti inferiori.
- Le tecniche chirurgiche includono la correzione della posizione della rotula tramite sezione del legamento alare, trasposizione della tuberosità tibiale e derotazione del tendine rotuleo.
Indice
Trattamento conservativo delle sindromi
La maggior parte delle sindromi femoro-rotulee e di instabilità di rotula prevede un trattamento di tipo conservativo. Il paziente tipico è una ragazza di costituzione lassa, non predisposta all’attività fisico-sportiva, quindi con poco tono muscolare, talvolta con qualche screzio di tipo depressivo che è legato all’andamento della patologia articolare. Questo perché il dolore di rotula a volte diventa talmente impegnativo da impedire una normale vita di relazione: la paziente non riesce a fare attività sportiva, fa fatica a fare le scale, ad alzarsi
dalla sedia, va a fare una passeggiata con le amiche e dopo un km lamenta dolore e deve fermarsi.
Programma fisioterapico personalizzato
È difficile trovare una soluzione sportiva di rafforzamento del tono muscolare perché i soggetti non hanno questa predisposizione. Allora si imposta un programma fisioterapico fatto apposta per riequilibrare le strutture muscolari della rotula: il quadricipite e i flessori sono infatti squilibrati.
Potenziamento del quadricipite
Nel momento in cui si instaura il dolore di rotula il quadricipite perde forza, prevalgono i flessori, con un deficit nell’estensione, il quale anche se minimo (anche di 5°) impedisce la corretta deambulazione; pertanto, il soggetto con questo deficit cammina male, alimentando ancora di più il dolore di rotula. Questo circolo vizioso è interrotto con la fisioterapia rinforzando il quadricipite e allungando i flessori. Per potenziare il quadricipite però bisogna lavorare in un grado di movimento molto modesto (dagli 0 ai 30°), perché aumentando i gradi di flessione la rotula viene a contatto col femore e venendo schiacciata provocherà dolore. Si parla di potenziamento del quadricipite “in arco non doloroso”. I tempi di rinforzo del quadricipite saranno quindi molto lunghi, e un’altra delle complicazioni di questo quadro è perciò l’abbandono della fisioterapia da parte dei pazienti.
Attività sportive post-trattamento
Una volta ottenuta la risoluzione del disturbo, in circa un paio di mesi, si cominciano a concedere alcune attività sportive: la bicicletta in piano e il nuoto senza lo stile rana. Se dopo un altro paio di mesi il paziente non ha dolore e sta bene, si introduce anche l’attività sportiva da lui desiderata (se presente), o si consiglia di proseguire con le attività di nuoto e bicicletta, perché il mantenimento del tono muscolare eviterà le recidive.
Intervento chirurgico per instabilità
Al fallimento del programma fisioterapico bisogna procedere con l’intervento chirurgico. Nella maggior parte dei casi la rotula è “spettatore innocente”, e il problema risiede nella malposizione del ginocchio, soprattutto nei difetti di rotazione degli arti inferiori. Non è però possibile riposizionare il femore o la tibia, quindi si sposta la rotula nella posizione “sbagliata”, ma coerente con l’arto: si corregge la rotula anche se non è la rotula che andrebbe corretta.
Nel caso di rotula tiltata, si fa una sezione del legamento alare esterno, il quale si “apre”, e si fa una plicatura dell’alare mediale con dei punti, rimettendo in asse la rotula.
Nel caso di sublussazione di rotula, quindi con un attacco del tendine rotuleo più laterale del dovuto, si fa una trasposizione della tuberosità tibiale: si stacca l’inserzione del tendine rotuleo dalla tuberosità tibiale e lo si medializza dai 7 ai 10mm, fissandolo con sistemi di ancoraggio costituiti da viti.
Nel caso di rotazione del tendine rotuleo, il quale è attaccato nella posizione corretta ma extraruotato, si fa un intervento di derotazione della tuberosità tibiale: si fa una piccola sezione (osteotomia) sotto al tendine rotuleo, si ruota, e si fissa.
Domande da interrogazione
- Qual è il trattamento principale per l'instabilità rotulea e a chi è generalmente rivolto?
- Quali sono le principali cause di dolore di rotula e come si interviene fisioterapicamente?
- Quali attività sportive sono consigliate dopo la risoluzione del disturbo di instabilità rotulea?
- In quali casi si rende necessario l'intervento chirurgico per l'instabilità rotulea?
- Quali sono le tecniche chirurgiche utilizzate per correggere l'instabilità rotulea?
Il trattamento principale per l'instabilità rotulea è di tipo conservativo, rivolto tipicamente a ragazze di costituzione lassa, con poco tono muscolare e talvolta con problemi di tipo depressivo legati alla patologia articolare.
Le principali cause di dolore di rotula includono lo squilibrio tra il quadricipite e i flessori, con un deficit nell'estensione che impedisce la corretta deambulazione. La fisioterapia interviene rinforzando il quadricipite e allungando i flessori, lavorando in un arco di movimento non doloroso.
Dopo la risoluzione del disturbo, sono consigliate attività sportive come la bicicletta in piano e il nuoto (escludendo lo stile rana), e successivamente, se non vi sono dolori, si può introdurre l'attività sportiva desiderata dal paziente.
L'intervento chirurgico diventa necessario al fallimento del programma fisioterapico, soprattutto quando il problema risiede nella malposizione del ginocchio o nei difetti di rotazione degli arti inferiori, non essendo possibile riposizionare il femore o la tibia.
Le tecniche chirurgiche includono la sezione del legamento alare esterno per correggere la rotula tiltata, la trasposizione della tuberosità tibiale per la sublussazione di rotula, e l'intervento di derotazione della tuberosità tibiale per la rotazione del tendine rotuleo.