Concetti Chiave
- Le tachicardie si distinguono in sopraventricolari, ventricolari o sinusali, analizzando la presenza dell'onda P e l'ampiezza del Qrs.
- La tachicardia sinusale presenta l'onda P e un Qrs di ampiezza normale, mentre l'assenza dell'onda P può indicare una tachicardia sopraventricolare o ventricolare.
- Tachicardia sopraventricolare si caratterizza per un Qrs stretto, mentre la ventricolare ha un Qrs allargato, indicando problemi di conduzione intraventricolare.
- L'aritmia sinusale è un tracciato normale, dove l'intervallo Rr varia con la respirazione, senza indicare patologie.
- Il blocco atrioventricolare di III grado associato a dolore toracico può indicare ischemia e richiede il posizionamento urgente di un pacemaker temporaneo.
Indice
Tipi di tachicardie
Le tachicardie possono essere sopraventricolari, ventricolari o sinusali. Per poterle distinguere, in primis si guarda se c’è l’onda P, quindi l’ampiezza del Qrs (che in condizioni normali è stretto). In questo caso, l’onda P è presente e l’ampiezza del Qrs è normale: è una tachicardia sinusale.
Caratteristiche delle tachicardie
Se manca l’onda P, le alternative possibili sono la tachicardia sopraventricolare o la tachicardia ventricolare. Per distinguerle, si guarda l’ampiezza del complesso Qrs:
- Tachicardia sopraventricolare (Tpsv): la via a valle del nodo seno atriale è intatta, la tachicardia origina prima e la conduzione è normale al di sotto del nodo atrio-ventricolare: il Qrs è stretto.
- Tachicardia ventricolare (prognosi peggiore): il problema è a livello ventricolare poiché c’è un focus ventricolare che per definizione altera la conduzione intraventricolare, che segue vie alternative più lente e non la via normale (fascio di His, branca destra e branca sinistra) più veloce: il Qrs è allargato (maggiore di 3 quadratini, quindi maggiore di 0,12 s).
Aritmia sinusale e bradicardia
Tale tracciato mostra un’aritmia sinusale: l’intervallo Rr non è costante, ma è comunque un tracciato normale perché l’onda P è evidente e le lievi alterazioni della frequenza sono dovute ad un aumento del tono vagale in espirazione con effetto bradicardizzante. Il termine aritmia sinusale può far pensare a qualcosa di patologico, in realtà è un tracciato normale. La frequenza è di 150 bpm, quindi si tratta di una tachicardia.
In questo caso non è possibile calcolare la frequenza, perché la “regola” è valida per frequenze fino a 60 bpm. Si tratta di una bradicardia sinusale, dato che è presente l’onda P.
Per capire se il ritmo è regolare si guarda all’intervallo Rr per vedere se è costante. Ricordiamo che nel giovane in inspirazione intervallo Rr si altera e diventa irregolare e tale condizione prende il nome di aritmia sinusale (non configura pertanto un quadro aritmico patologico vero e proprio).
Valutazione del ritmo cardiaco
Il ritmo si può valutare ad occhio ma può essere difficile distinguere una fibrillazione atriale ad alta frequenza rispetto a una tachicardia parossistica sopraventricolare ad alta frequenza (in cui si ha una scarica regolare e quindi l’intervallo Rr costante). In questi casi per una valutazione più precisa si può tramite penna e foglio ricalcare e fare 3 punti su 3 complessi Qrs successivi e poi si trasla il ricalcato più avanti su altri complessi Qrs rispetto al sottostante tracciato e se regolare ci dovrebbe essere corrispondenza nonostante la traslazione.
Blocco atrioventricolare e ischemia
Un Bav di grado 3, se presente anche dolore toracico, il tutto mi porta a pensare ad ischemia (anche limitata) e spesso si può associare a shock e bisogna mettere un pacemaker in urgenza temporaneo. Il blocco atrioventricolare di I grado è caratterizzato da un rallentamento eccessivo della conduzione dell'impulso riconoscibile all'Ecg come un allungamento del tratto Pr superiore a 200 millisecondi. Si distinguono diversi tipi di blocco atrioventricolare di II grado, tutti caratterizzati dalla mancata conduzione ai ventricoli di alcuni battiti atriali. In particolare, si possono avere i seguenti tipi di blocco atrioventricolare.
Domande da interrogazione
- Quali sono i tipi di tachicardie e come si distinguono?
- Cosa indica un'aritmia sinusale nel tracciato?
- Come si valuta la regolarità del ritmo cardiaco?
- Quali sono le caratteristiche del blocco atrioventricolare di I grado?
Le tachicardie possono essere sopraventricolari, ventricolari o sinusali. Si distinguono osservando l'onda P e l'ampiezza del Qrs. La tachicardia sinusale presenta l'onda P e un Qrs normale. Se manca l'onda P, si valuta l'ampiezza del Qrs per distinguere tra tachicardia sopraventricolare (Qrs stretto) e ventricolare (Qrs allargato).
Un'aritmia sinusale indica che l'intervallo Rr non è costante, ma è comunque un tracciato normale. Le lievi alterazioni della frequenza sono dovute a un aumento del tono vagale in espirazione, che ha un effetto bradicardizzante.
La regolarità del ritmo cardiaco si valuta osservando l'intervallo Rr. Se costante, il ritmo è regolare. In caso di difficoltà, si può usare una tecnica di traslazione con penna e foglio per confrontare i complessi Qrs successivi.
Il blocco atrioventricolare di I grado è caratterizzato da un rallentamento eccessivo della conduzione dell'impulso, riconoscibile all'Ecg come un allungamento del tratto Pr superiore a 200 millisecondi.