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Concetti Chiave

  • L'umore depresso si manifesta spesso come tristezza e scoraggiamento, talvolta accompagnati da labilità emotiva e problemi somatici.
  • Il paziente può perdere interesse e piacere per attività quotidiane e hobby, manifestando un disinteresse generale.
  • I disturbi del sonno sono comuni, con difficoltà ad addormentarsi (insonnia) o, in casi atipici, eccessiva sonnolenza (ipersonnia).
  • Affaticamento e perdita di energia rendono difficili anche le attività quotidiane più semplici, portando spesso a trascuratezza personale.
  • Il senso di colpa può diventare irrealistico e delirante, influendo negativamente sull'autovalutazione e contribuendo a idee di morte e pensieri suicidari.

Sintomi del paziente psichiatrico

Umore depresso: spesso descritto come triste, senza speranza, scoraggiato, spento. In alcuni casi la tristezza può essere inizialmente negata; il paziente, infatti, non è sempre disposto a parlarne, ma può comunque manifestarsi in vari modi durante il colloquio. Ad esempio, può essere evidente una certa labilità emotiva (espressa dalla mimica, dal comportamento o talvolta riferita da un familiare). Altre volte il paziente tende ad enfatizzare una problematica somatica, nonostante essa non rappresenti lo stato patologico predominante.
Perdita di interesse e piacere per le attività: quasi sempre presente, in una qualche misura.
Il paziente, ad esempio, riferisce di non provare più interesse verso i propri hobby o verso il proprio lavoro.
Disturbi del sonno: l’episodio depressivo spesso si accompagna a stati di irrequietezza e di ansia che rendono difficile l’addormentarsi (insonnia). Possono comunque esserci casi di depressioni atipiche in cui il paziente tende a dormire di più (ipersonnia)
Affaticamento e perdita di energia: anche i più piccoli compiti richiedono uno sforzo considerevole. Diverse azioni della vita quotidiana, che solitamente venivano svolte in modo automatico, ora richiedono un forte impegno (come lavarsi, vestirsi ecc..). Di conseguenza spesso il paziente appare trascurato, trasandato.
Senso di colpa: il paziente depresso si rende conto di non essere più in grado di svolgere i propri compiti come prima: non ha più la forza di andare al lavoro, e anche l’essere genitore diventa un enorme peso, non ha più voglia di stare con i propri figli. Da tutto ciò nascono comprensibilmente pesanti sensi di colpa; la persona pensa di non essere più un bravo genitore o un bravo lavoratore, proprio a causa di queste sensazioni che prova. Ciò che ne deriva, sono delle valutazioni negative irrealistiche circa proprio valore, e ruminazioni su piccoli errori passati. Addirittura, alcuni pazienti arrivano ad interpretare eventi quotidiani neutri o insignificanti come riprova di difetti personali (ad esempio un agente immobiliare che non riesce a vendere a causa di un crollo generale del mercato, attribuisce a sé stesso la responsabilità). Il senso di svalutazione o di colpa può assumere proporzioni deliranti, che si distaccano dalla realtà. Si tratta di un vero e proprio sintomo psicotico che, quindi, a volte può caratterizzare anche i disturbi depressivi (delirio: convinzione personale oggettivamente falsa che non trova riscontro nella realtà, ma nei confronti della quale il soggetto non ha capacità critica; il soggetto ne ha assoluta certezza ed è immodificabile con il ragionamento razionale). Ad esempio, un individuo può essere convinto di essere responsabile della povertà del mondo, ne diventa intimamente certo. Questo chiaramente è indicatore di una forma di episodio depressivo particolarmente intenso e grave.

Idee di morte: l’insieme dei sintomi precedenti porta la persona depressa a credere che la propria vita non valga la pena di essere vissuta. Questo ragionamento estremo trova origine dal confronto che il paziente fa tra le sensazioni avvertite durante l’episodio depressivo e la vita prima dell’avvento della patologia. L’autosvalutazione che la persona compie, la porta a pensare di essere solo un peso, con la ferma convinzione che le persone care starebbero meglio in sua assenza. Possono essere presenti quindi pensieri di morte (“se io non fossi al mondo sarebbe meglio”), ideazione suicidaria (“vorrei morire, sto pensando a come potrei fare”) e tentativi di suicidio (messa in atto di azioni volte al togliersi la vita). Chiaramente il livello di gravità cambia in funzione dell’evoluzione dell’idea di morte sviluppata dal paziente, che sia un semplice pensiero negativo o un vero e proprio piano suicidario. In ogni caso richiede sempre l’attenzione da parte del clinico, che ha il compito di indagare quanto questa idea sia concreta. Si tratta dell’evoluzione più estrema e più drammatica della depressione maggiore, e, fortunatamente, nella grande maggioranza dei casi non si arriva fino a questo punto. Tempo fa, durante la visita psichiatrica, si tendeva a non indagare mai questi pensieri di morte, con il timore di instillare nel paziente l’idea del suicidio. Ora l’approccio è cambiato: è emerso che indagare anche questo aspetto aiuta il paziente a sentirsi più capito e preso sul serio. È bene sottolineare che non sempre il procurarsi del male significa che il paziente stia cercando di togliersi la vita. Bisogna imparare a distinguere le varie situazioni. Ad esempio, nei disturbi di personalità, in cui spesso il paziente si reca lesioni alle braccia, tali azioni non rispondono al ragionamento della depressione.
Rallentamento psico-motorio: oltre all’astenia, anche l’aspetto psichico è alterato: le idee fluiscono in
modo rallentato, il linguaggio e il comportamento sono macchinosi e faticosi.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i sintomi dell'umore depresso?
  2. Gli sintomi dell'umore depresso possono includere tristezza, mancanza di speranza, scoraggiamento e apatia.

  3. Cosa può causare la perdita di interesse e piacere per le attività?
  4. La perdita di interesse e piacere per le attività può essere causata dalla depressione.

  5. Quali sono i disturbi del sonno associati all'episodio depressivo?
  6. Gli disturbi del sonno associati all'episodio depressivo possono includere insonnia o ipersonnia.

  7. Cosa può causare affaticamento e perdita di energia in un paziente depressivo?
  8. La depressione può causare affaticamento e perdita di energia, rendendo anche le attività quotidiane un grande sforzo.

  9. Quali sono le conseguenze del senso di colpa in un paziente depressivo?
  10. Il senso di colpa può portare a valutazioni negative irrealistiche di sé stessi e a ruminazioni su errori passati, contribuendo a un senso di svalutazione e colpa.

Domande e risposte