Concetti Chiave
- I sintomi della sindrome anemica variano in intensità e sono legati all'ipossia tissutale, con l'astenia che può manifestarsi prima dell'anemia conclamata.
- La carenza di ferro, comune nello scompenso cardiaco, se corretta, può migliorare la funzione cardiaca anche senza presenza di anemia.
- In casi avanzati, l'angina può manifestarsi come sintomo di ridotta capacità di trasporto di ossigeno al miocardio, particolarmente in anemia grave.
- La diagnosi di anemia richiede un'anamnesi dettagliata, valutando la presenza di sintomi di patologie sottostanti e confrontando esami di laboratorio precedenti.
- L'esame obiettivo include la valutazione di pallore cutaneo, subittero delle sclere, coilonichia e l'esclusione di patologie onco-ematologiche tramite l'analisi dei linfonodi e della milza.
Indice
Sintomi della sindrome anemica
I sintomi della sindrome anemica possono presentarsi con intensità variabile, fino ad essere estremamente invalidanti. Questi sintomi caratterizzano l’ipossia tissutale. La vera e propria condizione anemica è l’ultimo step della carenza marziale.
È possibile quindi che, in condizioni di carenza marziale, si manifestino sintomi quali l’astenia, prima che si sia instaurata una situazione di anemia vera e propria. Nota: in pratica clinica si è visto che spesso nello scompenso cardiaco c’è carenza di ferro e che, se corretta opportunamente, determina un miglioramento della funzione cardiaca anche in assenza di anemia.
Angina e ischemia cardiaca
L’angina è l’equivalente sintomatico dell’ischemia a livello cardiaco. Questo accade nei casi più avanzati e con patologia coronarica misconosciuta, in cui vi è discrepanza tra richiesta e apporto di O₂. L’apporto di ossigeno al miocardio sarebbe sufficiente nonostante la stenosi coronarica se a ciò non si aggiungesse la ridotta capacità di trasporto di ossigeno al miocardio per l’anemia. Si verifica soprattutto in casi di anemia grave.
Sintomi correlati e patologie di base
A questo si aggiunge il fatto che possiamo trovare innumerevoli altri sintomi correlati alla condizione alla base dell’anemia, ad esempio in un paziente affetto da anemia associata ad infiammazione può comparire artralgia. Potrebbero quindi essere presenti anche i sintomi della patologia di base che può essere grave.
Valutazione anamnestica dell'anemia
All’anamnesi, va sempre valutato:
● se è il primo riscontro di anemia o se si tratta di una recidiva, peraltro molto frequente in casi di anemia sideropenica;
● il tempo di insorgenza dei sintomi;
● le condizioni patologiche note predisponenti;
● indagare la presenza di disturbi dell’alvo o di calo ponderale, in modo particolare nei soggetti di età superiore ai 60 anni o nelle donne in post-menopausa, dove frequentemente l’anemia è la prima manifestazione di una neoplasia del tratto gastroenterico (soprattutto nel coinvolgimento del colon dx, per cui quando compare l’anemia si è già in uno stadio avanzato);
● indagare come sono le urine, nelle anemie emolitiche sono più scure;
● sempre fare un’anamnesi farmacologica dettagliata.
Nell’inquadramento del paziente con anemia è sempre indicato effettuare un confronto con esami precedenti, quando disponibili, in particolare gli esami di laboratorio.
Esame obiettivo e segni clinici
All’esame obiettivo, si devono esaminare in particolare:
• cute e mucose, per valutare il tipico pallore legato all’anemia;
• le sclere, che possono evidenziare subittero, tipico delle forme di anemia da emolisi con aumento di bilirubina indiretta;
• anomalie del letto ungueale e dell’unghia stessa tra cui la coilonichia (alterata conformazione dell'unghia che consiste nella perdita della sua normale convessità, caratteristica della carenza marziale). Questo si osserva soprattutto nelle anemie ferro- carenziali ma anche in quelle da carenza vitaminica.
• nell’esame obiettivo generale è opportuno valutare i linfonodi periferici e il volume della milza per escludere patologie onco-ematologiche.
Già con anamnesi ed esame obiettivo si riesce ad inquadrare in maniera importante la situazione.
Domande da interrogazione
- Quali sono i sintomi principali della sindrome anemica e come si manifestano?
- Qual è il legame tra carenza di ferro e scompenso cardiaco?
- Quali esami e valutazioni sono importanti per diagnosticare l'anemia?
- Quali segni fisici possono indicare la presenza di anemia durante l'esame obiettivo?
I sintomi della sindrome anemica includono l'astenia e possono variare in intensità, fino a diventare estremamente invalidanti. Questi sintomi sono legati all'ipossia tissutale e possono manifestarsi anche prima che si instauri una vera e propria anemia.
In pratica clinica, si è osservato che spesso nello scompenso cardiaco c'è carenza di ferro. Correggere questa carenza può migliorare la funzione cardiaca anche in assenza di anemia.
È importante valutare se l'anemia è un primo riscontro o una recidiva, il tempo di insorgenza dei sintomi, e indagare eventuali disturbi dell'alvo o calo ponderale. Inoltre, è fondamentale un'anamnesi farmacologica dettagliata e un confronto con esami precedenti.
Durante l'esame obiettivo, si devono esaminare la cute e le mucose per il pallore tipico dell'anemia, le sclere per il subittero, e le unghie per la coilonichia. È anche importante valutare i linfonodi periferici e il volume della milza.