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Concetti Chiave

  • La fistola aorto-duodenale è un raro caso di sanguinamento catastrofico, spesso legato a protesi impiantate per aneurisma aortico addominale, che si manifesta con sintomi atipici.
  • L'infezione cronica della protesi aortica può portare a una sub-sepsi, creando un tramite fistoloso tra la protesi e il tratto gastrointestinale.
  • La sintomatologia emorragica è influenzata dalla sede della fonte, dall'entità della perdita e dall'interazione del sangue con il contenuto intestinale acido.
  • Emorragie digestive alte presentano tipicamente ematemesi e melena, mentre quelle basse si manifestano con rettorragia o ematochezia.
  • L'incidenza dei sanguinamenti da varici esofagee è in calo grazie alla riduzione dei fattori di rischio per epatiti croniche.

Indice

  1. Eccezioni nel corredo sintomatologico
  2. Meccanismi di passaggio e sintomi
  3. Manifestazioni sintomatologiche e fattori
  4. Riduzione dei sanguinamenti da varici

Eccezioni nel corredo sintomatologico

Ci sono alcune eccezioni in questo corredo sintomatologico appena descritto. Infatti, esistono rari sanguinamenti (di solito più catastrofici), come il sanguinamento della fistola aorto-duodenale, che si manifestano con sintomi atipici.
La fistola aorto-duodenale è una comunicazione diretta tra la quarta porzione duodenale e l’aorta che in genere si viene a realizzare quando i soggetti sono portatori di una protesi impiantata per aneurisma dell’aorta addominale.

La base fisiopatologica è l’infezione della protesi in cronico, la quale non dà sintomi eclatanti, ma un quadro di sub-sepsi (è un paziente settico non conclamato). Anatomicamente, si ricorda che l’aorta ha un punto di contatto cospicuo con il duodeno poco a monte del legamento di Treitz (rapporto che viene usato anche chirurgicamente in alcuni casi per accedere all’aorta in addome). La protesi aortica infetta scava e digerisce i tessuti fino a creare un tramite fistoloso diretto tra la protesi e il tubo gastrointestinale.

Meccanismi di passaggio e sintomi

Può succedere che questi meccanismi di passaggio

tra una struttura e l’altra siano a valvola, in quanto si creano delle membrane di tessuto cicatriziale che consentono il tramite in un verso e non nell’altro. I sintomi, in quest’ultimo caso, sono più blandi, altrimenti se il tramite è a pieno canale si hanno le manifestazioni prima descritte.

Invece, tutto ciò che viene perso a valle del Treitz, viene principalmente eliminato sotto forma di rettorragia: è difficile che il sangue per via anti-gravitaria riesca a distendere la parete gastrica ed essere emesso sotto forma di vomito.

Manifestazioni sintomatologiche e fattori

Quindi, la manifestazione sintomatologica dipende da diversi fattori:

    • Sede della fonte emorragica;

    • Entità e velocità della perdita;

    • Possibilità che il sangue possa entrare in contatto con un contenuto intestinale dal pH acido.

In generale, nelle emorragie digestive alte si andranno ad osservare ematemesi, melena e vomito caffeano; nelle emorragie basse, rettorragia o, raramente, ematochezia.

Riduzione dei sanguinamenti da varici

negli ultimi 10-15 anni, l’incidenza da sanguinamenti da varici esofagee si sta riducendo progressivamente perché si stanno riducendo i fattori di rischio che portano ad epatiti croniche (e, di conseguenza, alla cirrosi). Si pensi alla vaccinazione contro il virus dell’epatite B o al programma di screening per l’epatite C. In questi casi, i pazienti solitamente vengono da aree nel mondo dove i controlli per i fattori di rischio della cirrosi non sono così radicati.

Tipicamente il sanguinamento da varici si manifesta con ematemesi e melena, , viene reso ipertrofico. Le varici possono sanguinare e, al contrario di quello che possa sembrare, i sanguinamenti venosi hanno una gravità maggiore rispetto ai sanguinamenti venosi (problema che si presenta anche in sala: le vene hanno una parete sottile e flaccida che in caso di compressione manuale nel tentativo di tamponare una rottura collabisce e non aiuta nell’emostasi). La questione si complica ulteriormente nelle “vene arterializzate” come le varici, che hanno un flusso che non sono progettate per gestire.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i sintomi atipici associati al sanguinamento della fistola aorto-duodenale?
  2. Il sanguinamento della fistola aorto-duodenale si manifesta con sintomi atipici, spesso più catastrofici, a causa della comunicazione diretta tra la quarta porzione duodenale e l’aorta, specialmente in pazienti con protesi per aneurisma dell’aorta addominale.

  3. Come si manifesta la sintomatologia delle emorragie digestive alte e basse?
  4. Nelle emorragie digestive alte si osservano ematemesi, melena e vomito caffeano, mentre nelle emorragie basse si manifestano principalmente rettorragia o, raramente, ematochezia.

  5. Quali fattori hanno contribuito alla riduzione dell'incidenza di sanguinamenti da varici esofagee negli ultimi anni?
  6. La riduzione dell'incidenza di sanguinamenti da varici esofagee è dovuta alla diminuzione dei fattori di rischio per epatiti croniche, grazie a vaccinazioni contro l'epatite B e programmi di screening per l'epatite C.

  7. Perché i sanguinamenti venosi, come quelli delle varici, sono considerati più gravi rispetto ad altri tipi di sanguinamenti?
  8. I sanguinamenti venosi sono considerati più gravi perché le vene hanno pareti sottili e flaccide che collabiscono facilmente, complicando l'emostasi, specialmente nelle "vene arterializzate" come le varici, che non sono progettate per gestire un flusso elevato.

Domande e risposte