Concetti Chiave
- La stomatite aftosa è caratterizzata da ulcere orali ricorrenti, comuni tra i 20-30 anni, con una prevalenza del 20% nella popolazione.
- Le afte si classificano in minor, major ed erpetiformi, distinguibili per dimensione, tempi di guarigione ed eventuale cicatrizzazione.
- Le afte major possono superare 1 cm di diametro e durare 4-6 settimane, spesso accompagnate da febbre e dolore.
- Le forme erpetiformi si presentano in grappoli di piccoli mm, colpendo la mucosa non cheratinizzata, a differenza dell'Herpes Simplex.
- La disregolazione immunitaria porta a una risposta infiammatoria di tipo Th1, con iperreattività dei neutrofili e riduzione dell'attività dei Treg.
Indice
Descrizione della stomatite aftosa
La stomatite aftosa è una condizione clinica caratterizzata dalla presenza di ulcere ricorrenti a livello orale, definite afte; sono delle lesioni ulcerative, di forma ovalare, ricoperte da un induito di fibrina (bianco/giallastro) e presentanti alla periferia un bordo eritematoso.
Prevalenza e forme di afte
È una condizione molto comune, circa il 20% dei pazienti sviluppa una stomatite aftosa nel corso della vita; prevalentemente è diffusa tra gli individui di 20-30 anni, mentre, con l’avanzare dell’età la prevalenza della malattia si riduce.
Si distinguono 3 forme di afte in base a dimensione, tempi di guarigione e possibile evoluzione cicatriziale.
- Afte minor (afte di Mikulicz)
Sono le più frequenti (75% circa).
Presentano diametro
- Afte major (afte di Sutton)
Sono più rare. Diametro > 1cm. Si possono risolvere anche in 4-6 settimane con evoluzione cicatriziale. Possono dare febbre e dolore al cavo orale.
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Differenze tra afte e herpes
Sono grandi pochi mm, ma si raggruppano a grappolo; questo loro aspetto ricorda quello di una manifestazione erpetica da Herpes Simplex; tuttavia, le afte si differenziano da questo perché colpiscono la mucosa non cheratinizzata, come il fornice delle guance, e non le gengive oppure il dorso della lingua.
• Alla base c’è una disregolazione tra i segnali pro-infiammatori e anti- infiammatori a favore dei primi, con conseguente attivazione della risposta infiammatoria di tipo Th1 che formano l’infiltrato.
• Iperreattività dei neutrofili.
• Riduzione dell’attività dei Treg (antinfiammatoria)
Diagnosi e esami per la stomatite
All’esame istologico si nota un infiltrato di linfociti, mast cells e neutrofili; in superficie, sono presenti pseudomembrane costituite da detriti, batteri, funghi e cheratinociti necrotici (che do Tuttavia, per fare diagnosi non è necessario sottoporre il pz a biopsia del cavo orale; questa si richiede solamente quando la diagnosi è dubbia e generalmente si sospetta una patologia di tipo neoplastico.
La diagnosi si basa sulla clinica: è importante valutare la presenza di lesioni ulcerative al cavo orale, persistenti e clinicamente suggestive per una lesione di natura neoplastica (lesioni in placca, noduli duri e sanguinanti).
Esistono degli esami laboratoristici, che non sono specifici per la diagnosi di stomatite aftosa, ma permettono di escludere altre cause di patologia aftosa o di individuare carenze nutrizionali, stati infiammatori o patologie che possono associarvisi; questi test includono emocromo, Hb, VES, PCR, vitamine, folati, ferro e altri test guidati dal sospetto clinico.
nano il tipico aspetto bianco all’afta).
Domande da interrogazione
- Qual è la prevalenza della stomatite aftosa e quali sono le fasce d'età più colpite?
- Come si classificano le afte in base alla loro morfologia?
- Quali sono i fattori immunitari coinvolti nella stomatite aftosa?
La stomatite aftosa è una condizione molto comune, colpendo circa il 20% della popolazione nel corso della vita, prevalentemente tra i 20 e i 30 anni. Con l'avanzare dell'età, la prevalenza della malattia tende a ridursi.
Le afte si classificano in tre forme: afte minor (o di Mikulicz), che sono le più comuni; afte major (o di Sutton), che sono più grandi e possono causare febbre e dolore; e forme erpetiformi, che sono piccole ma si raggruppano a grappolo.
La stomatite aftosa è associata a una disregolazione tra segnali pro-infiammatori e anti-infiammatori, con iperreattività dei neutrofili e riduzione dell'attività dei Treg. L'esame istologico mostra un infiltrato di linfociti, mast cells e neutrofili.