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Concetti Chiave

  • In individui anziani con diabete di tipo II, frequenti episodi di ipoglicemia possono alterare alcuni domini cognitivi, mentre nei giovani in regime intensivo di trattamento non si osservano differenze significative.
  • L'ipoglicemia può causare attivazione di processi patologici cardiovascolari come disfunzione endoteliale, infiammazione e alterazioni del ritmo cardiaco, aumentando il rischio di patologie cardiovascolari.
  • Il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari è raddoppiato in chi sperimenta ipoglicemie rispetto a chi non le ha, e questo rischio non è limitato ai pazienti diabetici.
  • L'ipoglicemia può essere classificata per eziologia (spontanea o indotta da farmaci/tossici), tempistica (a digiuno o postprandiale), patogenesi (alterata regolazione, difetti enzimatici) e cinetica del glucosio (aumento dell'utilizzazione, diminuzione della produzione).
  • Le ipoglicemie postprandiali possono essere causate da eccesso di peso, prediabete, difetti enzimatici o patologie del tubo digerente e possono presentarsi anche per cause idiopatiche.

Indice

  1. Effetti dell'ipoglicemia sugli anziani
  2. Implicazioni cardiovascolari dell'ipoglicemia
  3. Classificazione dell'ipoglicemia

Effetti dell'ipoglicemia sugli anziani

Nel soggetto in ipoglicemia ci sono dei picchi che possono causare crisi epilettiche.

Inoltre, valutazioni di test psico-cognitivi hanno evidenziato che in pazienti anziani con diabete di tipo II e frequenti episodi di ipoglicemia alcuni domini cognitivi possono esser alterati.

Quando hanno valutato però pazienti giovani in regime intensivo o non intensivo di trattamento della glicemia, hanno notato che i pazienti in regime intensivo che avevano decisamente più ipoglicemie rispetto agli altri, non presentavano comunque grosse differenze nel dominio cognitivo.

Dunque il problema è rilevante nel paziente anziano, non rilevante in quello giovane.

Sofferenza cardiovascolare

Implicazioni cardiovascolari dell'ipoglicemia

Ogni volta che si ha ipoglicemia si attivano una serie di processi patologici che inducono disfunzione endoteliale, infiammazione, alterazione di tipo trombofilico. Inoltre l’aumento dell’adrenalina e quindi della sua azione tachicardizzante può determinare alterazione del ritmo, scompenso cardiaco e può favorire fenomeni trombotici acuti.

Da metanalisi che mettono a confronto diversi studi osservazionali emerge che chi ha ipoglicemie rispetto a chi non le ha, presenta il doppio del rischio di sviluppare patologie cardiovascolari. Non è una questione circoscritta a pazienti diabetici, ma vale per tutti gli individui soggetti a glicemie più basse.

Classificazione dell'ipoglicemia

a. In base all’eziologia

● Spontanee

● Da farmaci (es. insulina) o tossici (es. alcol)

b. In base alla tempistica con cui si presentano:

Ipoglicemia a digiuno: dovute o a malattie d’organo (come deficit del funzionamento del fegato) o a neoplasie non β-cellulari (tumori che producono sostanze insulino-simili o addirittura produce insulina, come l’insulinoma) o infine a difetti enzimatici congeniti

Postprandiali (o reattive): dovuto a eccesso di peso e/o prediabete, difetti enzimatici congeniti, patologie del

tubo digerente, o per cause idiopatiche.

c. In base alla patogenesi:

Alterata regolazione: per insulina aumentata o ormoni controinsulinari diminuiti

Difetti enzimatici: primari (come glicogenosi, alterazione di rilascio di glucosio da parte del glicogeno) o secondari (come epatopatie croniche o alcol)

Mancanza di substrati neoglucogenetici: situazioni in cui a distanza dal pasto dovrebbero esserci substrati glucogenetici metabolizzabili dal fegato, ciò può non avvenire a causa di un’alterata mobilizzazione o di una ridotta utilizzazione.

d. In base alla cinetica del glucosio: ovvero flusso del glucosio dentro/fuori dalle cellule e dagli organi:

● Aumento dell’utilizzazione: la glicemia scende troppo perché viene utilizzato troppo glucosio

● Diminuzione della produzione (disfunzioni epatiche)

● Forme miste

Domande da interrogazione

  1. Quali sono gli effetti dell'ipoglicemia sui pazienti anziani con diabete di tipo II?
  2. Nei pazienti anziani con diabete di tipo II e frequenti episodi di ipoglicemia, alcuni domini cognitivi possono essere alterati, mentre nei pazienti giovani in regime intensivo di trattamento non si osservano grosse differenze cognitive.

  3. Quali sono le conseguenze cardiovascolari dell'ipoglicemia?
  4. L'ipoglicemia attiva processi patologici che causano disfunzione endoteliale, infiammazione e alterazioni trombofiliche, aumentando il rischio di aritmie, scompenso cardiaco e fenomeni trombotici acuti, raddoppiando il rischio di patologie cardiovascolari rispetto a chi non ha ipoglicemie.

  5. Come si classificano le ipoglicemie in base alla loro eziologia e tempistica?
  6. Le ipoglicemie si classificano in spontanee o indotte da farmaci/tossici, e in base alla tempistica come ipoglicemia a digiuno (dovuta a malattie d'organo, neoplasie, difetti enzimatici) o postprandiali (dovute a eccesso di peso, prediabete, difetti enzimatici, patologie del tubo digerente, cause idiopatiche).

Domande e risposte