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Concetti Chiave

  • La gestione dei sintomi gastrointestinali richiede l'analisi dei sintomi più rilevanti e la formulazione di ipotesi diagnostiche.
  • Caratterizzare il dolore è fondamentale, includendo sede, tipologia, estensione, intensità, durata e associazioni con altri sintomi.
  • La conferma delle diagnosi sospette avviene attraverso esami mirati, evitando test inutili per ottimizzare le risorse mediche.
  • La sierologia e l'ecografia sono strumenti comuni per diagnosticare condizioni come la colica biliare, spesso asintomatica nei pazienti anziani.
  • Il contesto clinico è essenziale quando si interpretano i risultati degli esami, specialmente in situazioni complesse come l'ittero.
Sintomi tipici gastro-intestinali
Dolore (es. epigastrico o tratto intestinale), antiacidi sono farmaci piu utilizzati
● ittero
● diarrea
● stitichezza
● anoressia
● dimagrimento
● astenia
● vomito
● rigurgito
● dispepsia
● retorraggia
● polmonite ab ingesti
Come ci si comporta? Ci sono principalmente due modi: o si cerca di mettere insieme più sintomi formulando ipotesi o ci si concentra sul sintomo più rilevante sul piano clinico.
Si pensi ad esempio ad un paziente con vomito da una settimana, sicuramente sarà anche disidratato ed avrà subito un calo ponderale, ma il sintomo più rilevante rimane comunque il vomito.
È molto importante poi caratterizzare in maniera precisa il dolore descrivendo:
● Sede
● tipologia
● spastico➔ contrazione, dolore che tende ad aumentare fino ad un apice per poi diminuire per poi ritornare
● continuo➔ solitamente legato all’infiammazione
● il trattamento è diverso a seconda della tipologia (antispastico, antinfiammatorio…)
● estensione (puntiforme, allargato, irradiazione… ad esempio il dolore viscerale non è mai ben localizzato)
● intensità
● durata
● Associazione con altri sintomi
● Circostanze che ne favoriscono insorgenza o attenuazione
● farmaci efficaci o non efficaci.

Come si procede dopo che si hanno descritti un sintomo/i, li si ha interpretati e si hanno formulato delle ipotesi diagnostiche? Si va a categorizzare dalla più alla meno probabile le malattie congetturate e ci si concentra in primo luogo su quelle con probabilità più alta.
Ad esempio, qualora un medico si trovi di fronte a un quadro clinico che sembrerebbe essere una colica biliare, prosegue quindi eseguendo un test per confermare la diagnosi: si potrebbe ricorrere a esami del sangue, eco addome, Tac (permette di vedere calcoli calcifichi), Rm addome (non vede i calcoli, ma mi fa capire dove sono), ecoendoscopia.
Ma è davvero necessario farli tutti? No, sarebbe un inutile spreco di risorse.

Sul piano clinico è sufficiente in principio fare una sierologia, se il calcolo è passato ed ha ostruito il dotto vi sarà un’alterazione delle transaminasi, se non vi è questo sballamento al 99% nego l’ipotesi di colica biliare.
Nella pratica clinica molto spesso fanno esami bioumorali ed ecografia dell’addome con la quale si rischia di trovare dei calcoli biliari che nella maggioranza dei casi sono asintomatici. Si pensi che nel 10% dei casi i pazienti sopra i sessant’anni li presenti in maniera asintomatica.
Quando si esegue un esame strumentale si deve prestare attenzione al setting clinico da cui si parte. Si pensi ad un paziente che arriva in PS con ittero, si rileva una cisti pancreatica che fa pensare ad un tumore della testa dell’organo che va ad occludere la via biliare. La letteratura suggerisce che nel 90% dei pazienti.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i sintomi tipici gastro-intestinali menzionati nel testo?
  2. I sintomi tipici includono dolore, ittero, diarrea, stitichezza, anoressia, dimagrimento, astenia, vomito, rigurgito, dispepsia, retorragia e polmonite ab ingestis.

  3. Come si dovrebbe procedere nell'analisi dei sintomi secondo il testo?
  4. Si può scegliere di mettere insieme più sintomi per formulare ipotesi o concentrarsi sul sintomo più rilevante clinicamente, caratterizzando il dolore in modo preciso e considerando la sua sede, tipologia, estensione, intensità, durata e associazione con altri sintomi.

  5. Qual è l'approccio suggerito per confermare una diagnosi di colica biliare?
  6. Si suggerisce di eseguire esami del sangue e, se necessario, eco addome o Tac. Tuttavia, non è necessario eseguire tutti i test, poiché una sierologia può essere sufficiente per confermare o negare l'ipotesi di colica biliare.

  7. Qual è l'importanza del setting clinico quando si eseguono esami strumentali?
  8. È importante considerare il setting clinico di partenza, poiché può influenzare l'interpretazione dei risultati. Ad esempio, un paziente con ittero e una cisti pancreatica potrebbe suggerire un tumore che occlude la via biliare.

Domande e risposte