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Concetti Chiave

  • La sindrome femoro-rotulea è caratterizzata da dolore e instabilità della rotula, causati da danno cartilagineo e problemi meccanici.
  • L'instabilità della rotula è spesso causata da difetti rotazionali, displasia muscolare e della troclea femorale, e dalla condizione di rotula alta.
  • Una rotula alta comporta un tendine rotuleo più lungo, ritardando l'ingresso nel solco femorale e aumentando l'instabilità.
  • I soggetti con articolazioni lasse hanno maggiore mobilità articolare, aumentando il rischio di instabilità e traumi rotulei.
  • Per compensare l'eccessiva mobilità nei soggetti lassi, si raccomanda di migliorare il tono muscolare per stabilizzare le articolazioni.

La sindrome femoro-rotulea ha diversi nomi: anterior knee pain, dolore rotuleo, condromalacia, condropatia di rotula. Presenta due tipi di problematiche: il danno cartilagineo e l’instabilità, a volte interconnessi.

Indice

  1. Anatomia e instabilità della rotula
  2. Fattori di instabilità della rotula
  3. Caratteristiche del soggetto lasso

Anatomia e instabilità della rotula

Da un punto di vista anatomico il nostro ginocchio ha un valgo fisiologico di 5-7°: la rotula, che corre tra il femore e la tibia, si trova a lavorare con un angolo di circa 5-7°, pertanto la trazione del quadricipite quando si contrae fa sì che la rotula tenda a traslare leggermente verso l’esterno.

L’instabilità della rotula è sempre un’instabilità verso l’esterno.

Tra i principali fattori di instabilità ci sono:

    Fattori di instabilità della rotula

    - I difetti rotazionali degli arti inferiori. Alla nascita si osserva una antiversione del collo del femore, condizione che rende i neonati non pronti a camminare. Man mano che si acquisisce la capacità di deambulare autonomamente, il collo del femore tende a ridurre l’antiversione: il femore segue il collo nella sua posizione extraruotando.

    - Altro fattore di instabilità della rotula è la displasia dell’apparato muscolare: quando la porzione del vasto mediale o del vasto mediale obliquo del quadricipite è deficitaria, prevale la trazione da parte del vasto esterno, il quale tira la rotula verso l’esterno creando instabilità;

    - Anche la displasia della troclea femorale, che essendo troppo piatta non presenta una concavità adeguata ad accogliere la rotula, determina instabilità. Nell’immagini si osserva la rotula in proiezione assiale: è a forma di ali di gabbiano, con la faccetta laterale più accentuata rispetto a quella mediale, e presenta una cresta centrale che deve correre nella troclea femorale come all’interno di un binario. Quando si arriva a 30° di flessione la rotula viene ingaggiata, entra a contatto con il femore, entra nel solco trocleare e man mano che si flette il ginocchio la rotula va sempre più dentro: quindi dai 30° in poi la rotula è stabile perché è entrata nel binario. Se il paziente invece presenta una troclea piatta a causa di una displasia, il “binario” non è molto sviluppato, pertanto la rotula sarà instabile anche oltre i 30° di flessione.

    - In caso di rotula alta il tendine rotuleo è più lungo del normale. La rotula alta entra nella troclea femorale più tardivamente, perché essendo più alta è necessaria una flessione maggiore (50-60° rispetto ai 30° del soggetto normale) per farla entrare nel solco femorale, lasciando più spazio in cui è instabile. Questa condizione di trova generalmente nei soggetti lassi*.

Caratteristiche del soggetto lasso

Il soggetto lasso è un soggetto che ha strutture ligamentose e capsulari normali ma più lunghe del dovuto. Il sacchetto articolare è più ampio e non perfettamente contenitivo e quindi l’articolazione è più mobile. Si giudica lasso un soggetto che presenta: iperestensione delle dita rispetto alla mano; possibilità di toccare il pollice con l’avambraccio flettendolo internamente; la possibilità di toccare a terra con i palmi delle mani a ginocchia estese; recurvato di gomito. Il soggetto lasso ha “un vantaggio” in termini di mobilità, ma è più esposto ai traumi articolari. Può avere dolore di rotula perché questa “balla un po’ troppo” e ha spesso distorsioni di caviglie. Per compensare questa eccessiva mobilità si consiglia di aumentare il tono muscolare di difesa, in quanto più muscolo c’è più la struttura sarà stabile.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i principali nomi con cui è conosciuta la sindrome femoro-rotulea?
  2. La sindrome femoro-rotulea è nota anche come anterior knee pain, dolore rotuleo, condromalacia e condropatia di rotula.

  3. Quali sono le due principali problematiche associate alla sindrome femoro-rotulea?
  4. Le due principali problematiche sono il danno cartilagineo e l’instabilità, che possono essere interconnessi.

  5. Quali fattori contribuiscono all'instabilità della rotula?
  6. I fattori di instabilità includono difetti rotazionali degli arti inferiori, displasia dell’apparato muscolare, displasia della troclea femorale e la condizione di rotula alta.

  7. Come viene giudicato un soggetto lasso e quali sono le sue caratteristiche?
  8. Un soggetto lasso presenta strutture ligamentose e capsulari più lunghe del normale, iperestensione delle dita, possibilità di toccare il pollice con l’avambraccio, toccare a terra con i palmi delle mani a ginocchia estese e recurvato di gomito.

  9. Quali sono le raccomandazioni per i soggetti lassi per compensare l'eccessiva mobilità?
  10. Si consiglia di aumentare il tono muscolare di difesa per rendere la struttura più stabile, in quanto più muscolo c’è, minore è il rischio di traumi articolari.

Domande e risposte