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Concetti Chiave

  • I test per i marcatori tumorali, come il CA 19-9, spesso non influenzano significativamente le decisioni cliniche a causa della loro bassa capacità discriminante.
  • La diagnosi di malattie come la pancreatite autoimmune dovrebbe essere guidata da sospetti clinici e anamnesi piuttosto che da test sierologici poco significativi.
  • La diagnosi deve essere una sintesi di anamnesi, esami e istologia, piuttosto che basarsi unicamente sulla radiologia.
  • La medicina moderna si sta spostando verso un approccio personalizzato, trattando il paziente come individuo unico piuttosto che seguire un metodo generalizzato.
  • La classificazione della giunzione esofago-gastrica è cruciale per valutare il rischio di reflusso gastroesofageo, influenzato dalla conformazione degli sfinteri esofagei.

Indice

  1. Importanza dei marcatori tumorali
  2. Diagnosi di pancreatite autoimmune
  3. Ruolo del clinico nella diagnosi
  4. Classificazione della giunzione esofago-gastrica
  5. Funzione degli sfinteri esofagei

Importanza dei marcatori tumorali

Se si andasse a ricercare un marcatore tumorale CA 19-9 con sensibilità 70% e specificità 80% avrò una Likelihood Ratio (LR) di 3.5, la probabilità post-test passerà quindi da 90% a 93%, il test influisce poco sul piano clinico, non ha quindi senso farlo.

La probabilità pre-test che sia di origine infiammatoria, autoimmune è del 2/5% non ha senso andare a cercarla.

Ipotizziamo però che si vada ad eseguire il test sierologico IgG4 che ha una sensibilità del 70% e specificità del 95% la LR è di 14, ne risulta una probabilità post-test del 30% che è talmente bassa che non ha senso eseguirlo.

Diagnosi di pancreatite autoimmune

Cosa indirizza quindi la diagnosi verso una pancreatite autoimmune? Se sul piano clinico c’è qualcosa che la fa sospettare: ad esempio se il paziente ha malattia autoimmune, fibrosi retroperitoneale, in questi casi la probabilità che lo sia è molto più alta.

Il singolo esame deve essere richiesto con raziocino.

Dopo test diagnostico nella migliore delle ipotesi si dovrebbe avere una risosta del tipo “diagnosi sì

/diagnosi no”. In realtà nella pratica di tutti i giorni si ottiene una probabilità di diagnosi corretta (quella post test dovrebbe essere almeno del 70%)

Ruolo del clinico nella diagnosi

La maggior parte dei medici attualmente delega la diagnosi al radiologo, ma essa deve essere fatta dal clinico sulla base dell’anamnesi e delle caratteristiche del singolo paziente. Ad oggi siamo passati da una medicina generalizzata (tutti pazienti uguali) a una medicina personalizzata: non si tratta più la malattia ma il paziente. La radiologia non deve essere utilizzata come unico reperto per fare diagnosi, ci dà informazioni importanti ma che devono essere integrate e completate grazie soprattutto all’anamnesi.

Bisogna mettere assieme l’istologia, l’anamnesi, gli esami e poi arrivare a una diagnosi.

Classificazione della giunzione esofago-gastrica

Vi è una classificazione della giunzione esofago gastrica in base al rapporto tra sfintere esofageo inferiore e diaframma:

- I completa sovrapposizione

- II lieve separazione

- III chiaramente separati

Questa classificazione è importante poiché pazienti con giunzione di tipo 1 avranno minore probabilità di sviluppare reflusso rispetto a quelli con giunzione di tipo 3.

Funzione degli sfinteri esofagei

Gli sfinteri regolano il passaggio del bolo. Quello superiore evita che il cibo entri nelle vie respiratorie (evita polmoniti ab ingestis in quanto il cibo è normalmente ricco di batteri – lo stomaco grazie al suo PH molto acido disinfetta il suo contenuto e questo viene limitato dagli inibitori di pompa che fanno alzare il PH). Quello inferiore evita il refluire dell’acido all’interno dell’esofago. Infatti, c’è una tendenza al reflusso dovuto alla presenza di una pressione negativa a livello toracico e positiva a livello addominale (più alta all’aumentare dell’obesità) perciò se lo sfintere fosse incontinente l’acido risalirebbe facilmente.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza della Likelihood Ratio (LR) nei test diagnostici?
  2. La Likelihood Ratio (LR) aiuta a determinare quanto un test diagnostico influenzi la probabilità di una diagnosi corretta. Ad esempio, un test con LR di 3.5 aumenta la probabilità post-test solo dal 90% al 93%, influendo poco sul piano clinico.

  3. Quando è consigliabile eseguire un test per la pancreatite autoimmune?
  4. È consigliabile eseguire un test per la pancreatite autoimmune se ci sono sospetti clinici, come la presenza di malattie autoimmuni o fibrosi retroperitoneale, poiché in questi casi la probabilità di diagnosi è più alta.

  5. Qual è il ruolo della radiologia nella diagnosi medica?
  6. La radiologia fornisce informazioni importanti ma non deve essere l'unico strumento per la diagnosi. Deve essere integrata con l'anamnesi e altre indagini per una diagnosi accurata e personalizzata.

  7. Come influisce la classificazione della giunzione esofago-gastrica sul rischio di reflusso?
  8. La classificazione della giunzione esofago-gastrica influisce sul rischio di reflusso, con pazienti di tipo 1 che hanno una minore probabilità di sviluppare reflusso rispetto a quelli di tipo 3, a causa della diversa separazione tra sfintere esofageo inferiore e diaframma.

Domande e risposte