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Concetti Chiave

  • La terapia della trombosi venosa portale cronica richiede la gestione delle condizioni che favoriscono l'evento trombotico e il monitoraggio delle complicanze come il cavernoma portale e l'ipertensione portale.
  • La terapia anticoagulante è complessa e deve essere personalizzata, considerando i rischi di sanguinamento, soprattutto da varici gastroesofagee, e il beneficio per ogni paziente.
  • Il rischio di sanguinamento è più correlato all'ipertensione portale che al regime terapeutico, complicando la valutazione del trattamento in casi di trombosi venosa portale cronica.
  • La valutazione globale del paziente è fondamentale per scegliere la terapia più corretta, considerando tutti gli elementi che compongono la condizione patologica.
  • Un caso clinico di anasarca secondaria suggerisce una possibile patologia cardiaca, evidenziando l'importanza di considerare tutte le condizioni del paziente per una corretta diagnosi e trattamento.

Indice

  1. Particolarità della terapia della trombosi venosa portale cronica
  2. Altri aspetti

Particolarità della terapia della trombosi venosa portale cronica

La terapia consiste innanzitutto nella gestione delle condizioni e comorbidità che hanno favorito l’evento trombotico, associata a monitoraggio per il rischio di complicanze, legate a cavernoma portale e ipertensione portale, nonché sviluppo di varici gastroesofagee, trattate preventivamente.
La terapia anticoagulante è più discussa in questi pz; va sempre valutata in rapporto al beneficio che può portare rispetto all’aumentato rischio di sanguinamento, soprattutto da varici gastroesofagee.
In particolare, nel pz con trombosi venosa portale cronica la scelta di iniziare e mantenere l’anticoagulante va gestita caso per caso, in base a caratteristiche specifiche del pz, valutando dosi sempre più piccole di farmaco.
Comunque, anche in questa condizione si è visto che il rischio di sanguinamento non correla tanto con il regime terapeutico quanto con il rischio di ipertensione portale, favorita dalla mancata ricanalizzazione del circolo portale trombosato.
Nel bilancio rischio-beneficio, in alcuni casi di trombosi venosa in sede atipica e soprattutto in quella venosa portale cronica, la valutazione è ben più complessa e pressante.

Altri aspetti

Conclusione filosofica: è importante nell’attività di ogni medico considerare il pz nella sua globalità, senza limitarsi alla valutazione di singoli aspetti, di singole indagini radiodiagnostiche, di singole varici, condizioni di diatesi trombofilica...
Solo dall’insieme di tutti questi elementi si ricava una visione completa; i tasselli che definiscono il mosaico della condizione patologica ci permettono di scegliere la terapia più corretta.
Successivamente si valuta il pz per quelle condizioni che possono aver favorito lo sviluppo della trombosi. Può essere indicato lo screening trombofilico, soprattutto nei pz non cirrotici o con cirrosi in fase iniziale.
Una donna di 73 anni arriva in PS per la comparsa di edemi progressivi agli arti inferiori che si estendono fino alle cosce, presenti da 3 mesi. Nonostante lamenti anoressia e sazietà precoce, ha avuto un incremento ponderale di 16kg. Presenta inoltre distensione addominale, non ha febbre, brividi, né nausea, vomito e sudorazioni notturne (la pz presenta una storia di anasarca progressivo). Recentemente è insorta anche dispnea e ortopnea durante le ore notturne, lamenta poi un vago dolore retrosternale con i movimenti quotidiani. È presente una distensione delle vene giugulari.
L’osservazione della paziente presso il proprio letto permette di rilevare come quest’ultima si senta meglio rimanendo in posizione seduta anziché distesa, inusuale nello stereotipo del paziente in Ps. Questo particolare indizio insieme alla dispnea può suggerire che si tratti di un caso di anasarca secondario ad una patologia cardiaca, e nello specifico ad uno scompenso cardiaco. La paziente ha quindi necessitato di sostituzione valvolare mitralica con protesi meccanica 19 anni fa

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali considerazioni nella gestione della terapia anticoagulante per la trombosi venosa portale cronica?
  2. La terapia anticoagulante deve essere valutata caso per caso, considerando il beneficio rispetto al rischio di sanguinamento, specialmente da varici gastroesofagee. È importante gestire le dosi di farmaco e monitorare il rischio di ipertensione portale.

  3. Qual è l'importanza di una visione globale del paziente nella gestione della trombosi venosa portale cronica?
  4. È fondamentale considerare il paziente nella sua globalità, valutando tutti gli aspetti clinici e diagnostici per ottenere una visione completa e scegliere la terapia più corretta.

  5. Quali condizioni possono favorire lo sviluppo della trombosi venosa portale cronica?
  6. È importante valutare le condizioni che possono aver favorito la trombosi, come la diatesi trombofilica, e considerare lo screening trombofilico, specialmente nei pazienti non cirrotici o con cirrosi in fase iniziale.

  7. Quali sintomi e segni clinici sono stati osservati nella paziente di 73 anni con anasarca progressivo?
  8. La paziente presentava edemi progressivi agli arti inferiori, incremento ponderale, distensione addominale, dispnea, ortopnea, dolore retrosternale e distensione delle vene giugulari, suggerendo un possibile scompenso cardiaco.

Domande e risposte