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Concetti Chiave

  • L'uso di uno spaziatore nell'osteomielite cronica comporta svantaggi come la necessità di due interventi, rischi di lisi acetabolare e frammentazione della diafisi femorale, e possibilità di lussazioni o migrazioni del dispositivo.
  • Nell'osteomielite cronica, il sintomo principale è il dolore, mentre i segni sistemici sono assenti; la diagnosi avviene tramite Risonanza Magnetica che evidenzia l'ascesso di Brodie.
  • Il trattamento dell'osteomielite cronica può includere la chirurgia oncologica con resezione dell'area infetta e, in alcuni casi, l'amputazione, che offre una rapida ripresa del cammino grazie all'uso di protesi.
  • L'artrite settica, un'infezione articolare, può derivare da diverse cause come contaminazione ematogena o chirurgica, e richiede un trattamento immediato, specialmente nei bambini.
  • Nell'artrite settica, è fondamentale un intervento rapido per prevenire danni permanenti, con procedure di debridement e lavaggio precoce negli adulti e aspirazione del pus nei bambini.

Indice

  1. Svantaggi dello spaziatore
  2. Reimpianto e osteomielite
  3. Artrite e infezioni articolari
  4. Trattamento dell'artrite settica

Svantaggi dello spaziatore

Gli svantaggi dell’uso dello spaziatore sono:

    • la necessità di effettuare due interventi;

    • può comportare lisi acetabolare e frammentazione della diafisi femorale;

    • ci possono essere lussazioni o migrazioni del dispositivo.

Reimpianto e osteomielite

Prima di effettuare il reimpianto è necessario essere certi che l’infezione sia stata debellata, altrimenti si

procede con un approccio multistage, posizionando un secondo spaziatore, un terzo,...

La riprotesizzazione può avvenire con impianti cementati o non cementati, steli lunghi per revisione, trapianto osseo, anelli acetabolari di rinforzo.

Nell’osteomielite cronica il sintomo tipico è il dolore, mentre mancano segni e sintomi sistemici.

Alla Rm si rileva una lacuna ossea, chiamata ascesso di Brodie, che corrisponde all’area di lisi ossea causata dall’ascesso.

Tradizionalmente si faceva evacuare l’ascesso chirurgicamente con pulizia completa dell’osteite, cicatrizzazione guidata e antibioticoterapia. Oggi invece è prevista la chirurgia oncologica con resezione di tutta la porzione infetta, sacrificando anche l’articolazione, seguita da chirurgia ricostruttiva.

In alcuni casi anche l’amputazione può essere considerata, come in seguito a numerosi interventi non risolutivi. L’amputazione dell’arto infatti, grazie all’impiego di protesi, garantisce una ripresa del cammino in soli 15 giorni dall’amputazione in soggetti fino ai 50-60 anni, costituendi una buona scelta risolutiva dell’infezione.

Artrite e infezioni articolari

L’artrite è un’infezione articolare. Possono essere reattive (tipiche del bambino in seguito ad infezioni in altra sede, in cui non può essere ritrovato il battere nell’articolazione colpita, su base autoimmune) o settiche (dove è possibile ritrovare il battere).

Le artriti settiche possono essere causate da batteri, virus, funghi, parassiti, la contaminazione può essere:

    - Ematogena;

    - Per contiguità da un’osteomielite (nell’adulto la cartilagine non funge da barriera) che diventa osteoartrite;

    - Da tessuti limitrofi infetti;

    - Da chirurgia;

    - Da infiltrazioni (rischio di complicanze settiche 1:3.000-1:50.000);

    - Da trauma penetrante.

Trattamento dell'artrite settica

Nonostante tale condizione infettiva presenti morbilità e mortalità non trascurabili, presenta una buona risposta alla terapia antibiotica.

All’interno dell’articolazione è possibile riscontrare pus e un danno cartilagineo.

Nell’adulto il danno cartilagineo può portare a degenerazione artrosica più precoce. Il trattamento dell’artrite settica nell’adulto prevede una terapia aggressiva di debridment e lavaggio precoce.

Nel bambino, invece, rappresenta l’unica vera urgenza di ortopedia pediatrica. Infatti l’artrite settica può

portare alla distruzione della fisi con dissoluzione da necrosi settica del nucleo di accrescimento.

È necessario quindi identificare il quadro di artrite settica tempestivamente. Si esegue un’aspirazione per ridurre la pressione del pus presente nell’articolazione e si inietta antibiotico in maniera empirica, in genere Gentamicina o Vancomicina, con successiva continuazione del trattamento antibiotico a livello sistemico .

Domande da interrogazione

  1. Quali sono gli svantaggi principali dell'utilizzo di uno spaziatore nell'osteomielite cronica?
  2. Gli svantaggi principali includono la necessità di effettuare due interventi chirurgici, il rischio di lisi acetabolare e frammentazione della diafisi femorale, oltre alla possibilità di lussazioni o migrazioni del dispositivo.

  3. Qual è il sintomo tipico dell'osteomielite cronica e come viene diagnosticata?
  4. Il sintomo tipico dell'osteomielite cronica è il dolore. La diagnosi può essere effettuata tramite Risonanza Magnetica, che rileva una lacuna ossea nota come ascesso di Brodie, indicativa dell'area di lisi ossea causata dall'ascesso.

  5. Quali sono le opzioni di trattamento per l'artrite settica e come variano tra adulti e bambini?
  6. Nel trattamento dell'artrite settica, negli adulti si prevede un approccio aggressivo con debridment e lavaggio precoce, mentre nei bambini l'artrite settica rappresenta un'urgenza ortopedica che richiede un tempestivo intervento di aspirazione del pus e iniezione empirica di antibiotici come Gentamicina o Vancomicina, seguita da terapia antibiotica sistemica.

  7. In quali casi può essere considerata l'amputazione come trattamento per l'osteomielite cronica e quali sono i benefici?
  8. L'amputazione può essere considerata in seguito a numerosi interventi non risolutivi, offrendo una ripresa del cammino in soli 15 giorni dall'amputazione in soggetti fino ai 50-60 anni. Questo approccio garantisce una buona scelta risolutiva dell'infezione, grazie all'impiego di protesi.

Domande e risposte